Yosemite: arrampicata a gogo su El Capitan
Jorg Verhoeven - The Nose
Quest'anno The Nose, osiamo dire la più famosa via d'arrampicata al mondo, celebra il 20° anniversario della prima salita in libera ed in giornata, effettuata nel 1994 dalla fuoriclasse statunitense Lynn Hill. Questa salita monumentale, avvenuta un anno dopo la sua prima salita in libera, viene considerata ancora oggi come una delle performance in libera più grandi di tutti i tempi. Del resto un'indicazione di quanto questa salita fosse importante ed avanti rispetto a tutte le altre arriva anche dal tempo che è trascorso prima che fosse ripetuta: 11 anni! La seconda salita in libera ed in giornata risale infatti al 2005, quando Tommy Caldwell l'ha ripetuto in meno di 12 ore, una settimana dopo che lui e la sua ex-moglie Beth Rodden avevano ripetuto la via in libera, alternandosi da capocordata. Resta da segnalare che due settimane più tardi Caldwell mise insieme la salita di The Nose più Freerider in meno di 24 ore... Fast forward, come dicono gli americani, avanti veloci, saltiamo al 2014. Ora in parete troviamo Jorg Verhoeven che spera di ripetere anche lui The Nose in libera. Negli ultimi anni il climber olandese ha fatto regolari visite nello Yosemite e, comprensibilmente, ha deciso solo adesso di provare a prendersi uno dei suoi frutti più succulenti. Gli ultimi giorni sono stati investiti "spingendo, spremendo, cercando di essere come Houdini su Changing corners, il tiro di 8b+ considerato il vero passo chiave della via. Ammette inoltre che The Great Roof "pone una sfida", leggi un mix di equilibrio delicato, aderenza sfuggente ed impossibili incastri. Adesso si prenderà un paio di giorni di riposo, Verhoeven partirà per il suo tentativo dal basso, e attualmente l'unica cosa che gli rimane da fare è trovare un compagno...
Honnold e Caldwell - El Corazon
Due dei più forti e veloci climbers dello Yosemite, Alex Honnold e Tommy Caldwell, si sono recentemente legati alla stessa corda e hanno effettuato la prima salita di El Corazon in giornata. Si tratta di 35 tiri, una combinazione delle vie Salathé, Albatross, Son of Heart, Heart Route ed alcune varianti, salite per la prima volta in libera nel 2001 da Alexander Huber e Max Reichel. Honnold e Caldwell hanno ripetuto questo 5.13b (8a) in sole 15,30 ore dimostrando, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la loro notevole capacità e velocità sulle big wall.
Pete Whittaker - Freerider
Il climber inglese Pete Whittaker ha ripetuto la via Freerider, ovvero la mitica Salathe Wall con una variante di 4 tiri, rinomata per la sua bellezza e per essere la più facile salita in libera su El Capitan. Tuttavia non c'è niente di facile su questi 32 tiri fino al 5.12d (7c) individuati come filo logico per la prima volta da Alexander Huber e Thomas Huber. Tanto che finora nessuno è riuscito a salirla tutta a-vista. Whittaker e il suo abituale compagno di cordata Tom Randall si sono recati nello Yosemite proprio per questo e, dopo aver ripetuto in libera El Corazon, sono partiti su Freerider a comando alternato. Durante il secondo giorno Whittaker è caduto una volta sul tiro chiamato "Huber variation” prima di salirlo rotpunkt. Poi, date le temperature proibitive per Randall, i due hanno deciso di provare l'altra variante parallela, il cosiddetto 'Teflon Corner'. Whittaker l'ha salito a-vista e ha continuato sempre a-vista e senza cadere raggiungendo la cima 2 giorni più tardi. Ovviamente ci sono stati anche altri eccellenti tentativi di salire una via in libera senza mai cadere su El Capitan, come quello su Freerider dello statunitense Ethan Pringle la scorsa primavera (in soli 36 ore, con una caduta), quello di Cedric Lachat nel 2009 sempre su Freerider, quello di Ueli Steck del 2009 su Golden Gate, e quello di Leo Houlding e Patch Hammond su El Niño soltanto un paio di settimane dopo la prima salita dei fratelli Huber nel 1998. E ovviamente anche lo stupefacente tentativo di Yuji Hirayama sulla via Salathé nel 1997: in poco più di un giorno e mezzo il giapponese è caduto soltanto 4 volte, indicando verso dove l'arrampicata si sarebbe potuta sviluppare in futuro.
Chantel Astorga, Quinn Brett, Libby Sauter, Mayan Smith-Gobat - The Nose
Tom Evans, il redattore di El Cap report, scrive "le ragazze sono tornate!" Evans si riferisce a Chantel Astorga, Quinn Brett, Libby Sauter, Mayan Smith-Gobat, il quartetto che detiene gli ultimi quattro record di velocità femminile su The Nose. In questa stagione sembra che Mayan Smith-Gobat e Libby Sauter vogliano ridurre ulteriormente il loro tempo record di 5 ore e 39 minuti, stabilito nel settembre 2013, mentre Chantel Astorga punta a salire The Nose da sola in meno di 24 ore. Anche le loro salite sono programmate per i prossimi giorni. Da notare che pochi giorni fa Libby Sauter, insieme a Quinn Brett, ha salito The Nose e Lurking Fear in 21 ore e 17 minuti, segnando la prima volta che due vie su El Capitan sono state salite in giornata da un team femminile.
Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson - Dawn Wall
Se mai ci fosse qualcosa di veramente grande e nuovo su El Capitan, è proprio questo. Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson sono tornati ancora una volta per quella che, quando verrà finalmente liberata, sarà senza dubbio la più difficile big wall in Yosemite, se non di tutto il mondo. Caldwell è stato ipnotizzato da Dawn Wall sulla parete sudest nel 2007 e dal 2009 la cordata Caldwell - Kevin Jorgeson ha combattuto coraggiosamente ogni autunno su questi 30 tiri, a volte facendo progressi praticamente invisibili, millimetri guadagnati su un terreno di gioco alto un chilometro. Nel corso degli anni i due sono stati aiutati da climbers del calibro di Jonathan Siegrist e Chris Sharma per nominarne soltanto due, e adesso tutto quello che resta da fare è liberare due tiri, stimati attorno al 5.14d, 9a per intenderci. Le temperature più fresche dovrebbero giocare a loro favore e i due hanno in programma di rimanere più a lungo possibile, anche se nevica e fino a dicembre se necessario, come lo scorso anno. Per quanto riguarda lo stile e la tattica Jorgeson ci aveva spiegato un anno fa che il loro obiettivo "è partire dal basso e salire fino in cima alla parete, con entrambi, Tommy ed io, che saliamo in libera ciascun tiro. Se cadiamo, ci caliamo e riproviamo il tiro. Questo è lo stile che vorremmo adottare: solo in questo modo considereremo la via liberata."
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