Via Soleado a Mandrea, Arco
La parete di Mandrea è una delle pareti più famose, belle e frequentate della valle del Sarca. È una fantastica e articolata barra rocciosa che offre una varietà incredibile di pareti e pilastri, di ogni forma, colore e dimensione con vie di ogni tipo e difficoltà. Le più "conosciute" sono sicuramente le vie alpinistiche come Fiori di Corallo (aperta da Maurizio Giordani, Franco Zenatti, Giorgio Manica nel 1983) e il Pilastro Gabrielli (aperta da Giuliano Stenghel e Vaccari nel 1977), un must della valle per ogni alpinista che si rispetti.
Con il passare degli anni e l’avvento dell’uso più massiccio degli spit su questa parete sono stati aperti tantissimi capolavori di arrampicata sportiva. Con il facile accesso e l’esposizione a sud la parete è diventata meta prediletta per moltissimi climber nei periodi più freschi dell’anno (da ottobre ad aprile).
Una di questi capolavori è proprio Soleado, una bella, continua e impegnativa via di 14 tiri con difficoltà costati tra il 6b e il 7a. Un solo tiro, gradato A0, forse spezza un pelo il ritmo e toglie la perfezione della via ma che comunque non influisce sulle meritate 5 stelle che trovi sulla descrizione della via sulla guida di Filippi
La via risulta molto logica e divertente, mai banale con difficoltà constati. La chiodatura risulta ottima e per una ripetizione occorrono 15 rinvii. Non soffre ancora del classico "ontume" di Arco e anzi, le bellissime gocce gialle di questa parete regalano movimenti sensazionali.
Si parte "a mo’ di Tarzan" con la scalata, stile scimmia, di un albero che ti permette dopo 3 metri di raggiungere il chiodo (in comune con Fiori di Corallo) e la placca grigia del primo tiro.
L'esposto traverso orizzontale verso destra di 7a del quarto tiro crea un po’ di apprensione ma la chiodatura ravvicinata e i piattoni buoni (ma "ghisanti") rendono il tiro divertente e alla fine non così difficile come sembra.
Il tiro di A0 originariamente molto marcio spezza un pelo la bellezza e la fluidità dell’arrampicata ma chi ha potenza nelle dita e nelle braccia trova pane per i suoi denti. Con le numerose ripetizioni il tiro è diventato arrampicabile "solidificando" la roccia e rendendolo un tiro leggermente strapiombante a cubetti e prese rovesce "bello power" di 7b (forse qualcosina in più).
Se siete arrivati in libera fino all’ultimo tiro e avete ancora energie da vendere allora non vi resta che provare la variante di uscita diretta, un tiro strapiombate su canne di 35 metri chiamato "Mimovariante" e gradato 7b+/7c che dicono che meriti (noi siamo usciti sull’originale V grado a destra). Evitando le giornate calde (va all’ombra solo dopo le 15.30) merita sicuramente una ripetizione!
Buon divertimento!
di Carlo Cosi, guida alpina
www.carlocosi.com
SCHEDA: Via Soleado a Mandrea, Arco