Una gran bella giornata: 5 vie di Walter Bonatti per Marco Anghileri
La bella traversata - concatenamento che Marco Anghileri ha effettuato ieri, 25 giugno 2013. 5 vie di Walter Bonatti: alla Bastionata del Resegone, Medale, Torre Costanza, Ago Teresita, Magnaghi. Tutte in una sola giornata. Spostandosi in bicicletta o a piedi ma soprattutto arrampicando. Il racconto di Marco Anghileri di questo gran giorno di arrampicata.
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A sx la parte terminale dei Magnaghi, l'ultima parete da raggiungere
M. Anghileri
Non c'è molto da aggiungere a quella che Marco Anghileri definisce una bella giornata. Anzi superba diremo noi, soprattutto per chi conosce le 5 vie di Bonatti che l'alpinista lecchese ha messo in fila partendo da casa sua, da Lecco, in bicicletta. Salire in solitaria e in successione la Bastionata del Resegone, il Medale e poi, in Grigna, la Torre Costanza, l'Ago Teresita per finire con la Magnaghi, è davvero una cavalcata enorme e difficile anche. Tanto più se tutti i collegamenti tra queste pareti sono fatti in bicicletta o a piedi. Ma forse non è questo il punto. Abbiamo sempre detto, e pensato, che occorra un pizzico di fantasia in arrampicata e in alpinismo, in questo caso però si potrebbe aggiungere che occorra anche di un po' di sana e "gratuita" pazzia. O meglio di amore che non ha nessun secondo fine. Per spiegarci: questo nuovo concatenamento di Anghileri potrebbe essere catalogato tranquillamente tra i "record". Qualcuno dice anche che potrebbe ben apparire in qualche blasonata rivista internazionale. Il punto però è che non sembra proprio che il nostro abbia mirato a qualsivoglia exploit. Altrimenti, secondo voi, si sarebbe fermato per ben due volte al bar? Non avrebbe pianificato meglio il tutto, con allenamenti e supporti logistici mirati? Di certo se l'avesse fatto le 18 ore (partenza da casa alle 4 e ritorno alla base della Magnaghi alle 22) con cui ha compiuto il suo giro sarebbero state di certo meno. Ma altrettanto certamente, almeno per noi, sarebbe mancato qualcosa. Probabilmente quel "cuore" che si percepisce nel report di questa bella giornata. Vi consigliamo di leggerlo tutto di un fiato, anzi prendendo fiato... ché la punteggiatura è volutamente da concatenamento. Ultima... proprio sabato scorso Walter Bonatti avrebbe compiuto 83 anni. Chissà magari anche lui avrà sorriso per questa lunga cavalcata sulle sue vie.
UNA BELLA GIORNATA di Marco Anghileri
Passato e presente, libera e artificiale, velocità e lentezza, luce e oscurità, sole e nuvole, caldo e freddo, forza e stanchezza, coraggio e paura, certezze ed incertezze! Un giorno, in montagna! Un lungo giorno, sulle montagne di casa per divertirsi un mondo e scoprire, anzi, e ri-scoprire tutti quegli aspetti che ti porti dentro conosciuti in anni di belle giornate vissute in montagna!
Forse ci voleva un po’ di più del solito toccata e fuga su qualche cima, forse ci voleva la rarissima consapevolezza di potersi regalare il proprio tempo per un intera giornata, forse ci voleva la leggerezza di non aver preso impegni con nessuno né tantomeno con me stesso (consapevole del fatto che se mi fossi stufato in qualunque momento avrei cambiato strada), forse ci voleva la voglia di rendere omaggio ad un grande, un grandissimo dell’alpinismo, forse ci voleva quel sano pizzico di fantasia... forse con tutti questi fondamentali e meravigliosi ingredienti il risultato non poteva essere altrimenti!
Ho trovato tutto quello che ero andato a cercare. Anche questa volta, e forse più di molte altre, mi sono proprio divertito a giocare, come piace a me, ad un bellissimo gioco, il concatenare!
Partire da casa in bicicletta al mattino presto e completamente al buio perché hai deciso che vuoi provare a far tutto in “puro”, sentire la fatica nelle gambe mentre spingono sui pedali cosa che ormai non fai più da anni, lasciata la bici legata al palo sincronizzare il fiato e le gambe al camminare ed apprezzare l’allontanamento della fatica ciclistica, giungere alla prima parete ed ascoltare la natura che si sveglia insieme a te, attaccarla completamente dal basso per altra via (Nuovi orizzonti) per godertela tutta la parete, la bastionata del Resegone, toccare i primi appigli della giornata e percepire le prime sensazioni della scalata che poi ti accompagneranno per tutti i metri verticali che affronterai, salire libero, completamente libero perché hai deciso che le prime due vie vuoi farle così, fermarsi per degli attimi per abituarti ad un tipo di roccia che non tocchi mai, provare fastidio per gli ultimi metri bagnati, uscire sui prati di cima e libero come la piuma ritrovarsi in un attimo allo zainetto e bastoncini depositati in basso, ripercorrere in discesa ed alla luce del giorno il sentiero che ti riporta alla bici legata al palo, discesa fantastica e poi ancora spinta sui pedali per affrontare la salita che ti porta ad un altro palo a cui legare la bici, un caffè al bar “in effetti è l’ora della colazione!”, di nuovo camminare e poi salire la ferrata, attaccare la seconda via e ri-apprezzare ancora più intensamente il piacere della scalata in completa libertà sullo spigolo bianco del Medale, essere accompagnato da una luce ed un sole fortissimo per il ripido sentiero che porta al Coltignone, ai Piani dei Resinelli sotto la Grigna, raggiungere un’altra bicicletta (lasciata legata ad un altro palo il giorno prima) e giù per i bei boschi del Parco Valentino, lunga sosta al bar dove bere e far cambio di zaino, ancora veloce discesa in bici e legarla di nuovo ad un palo… no questa volta ad una pianta, ancora camminare, ora con zaino pesante, sul ripido sentiero verso la torre più bella della Grigna, la Torre Costanza, verso la via più complicata delle 5 che vuoi fare, salire lo zoccolo aggrappandosi alle zolle ed ai ciuffi d’erba fino ad annusare l’odore della terra, preparare la poca ma fondamentale attrezzatura che ti sei portato, procedere in verticale, su strapiombo ed in macchinosi traversi assicurandosi con la corda e quindi in modo meno libero rispetto alle prime due vie, ma hai figli a casa ed è meglio volersi bene e voler bene a loro, toccare la cima e fermarsi a guardare tutt’intorno a te, che meraviglia!
Osservare e pensare a cosa hai già fatto ed a cosa vorresti fare ancora, ci stai? Ti stai divertendo ancora? Si va?
Corde doppie che conosci, trasferimento per pendii erbosi, crinali e canali, che conosci, trovarsi sotto all’Ago Teresita, esile torre in mezzo al grigiore calcareo della Grigna, percorrere la meno conosciuta via delle 5 che stai facendo, molti non sanno neanche della sua esistenza, di nuovo come sulle prime due, di nuovo in liberà, di nuovo veloce ed in breve sei già in corda doppia che ti deposita sull’altro lato dell’Ago, di nuovo zaino in spalla e ripido sentiero verso la cresta Cermenati per poi tagliare in costa su friabili crinali da te percorsi forse molti anni prima e mai più ripresi, scoprire che c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire anche sulle tue montagne e trovarsi con le luci della sera all’attacco dell’ultima via, la quinta, sembrava quasi impossibile la mattina uscito da casa ed invece eccoti lì, percorrere i sui primi 50 metri con il sistema del volersi bene e quindi con meno libertà e poi fuori da quelle che ritieni esser le difficoltà principali fermarsi su un ripiano, far su la corda e col tipico gesto del mettersela in spalla stabilire di nuovo il piacere del salire in piena libertà per le ultime decine di metri su roccia afrodisiaca, poche corde doppie, materiale in ordine nello zaino e giù per canal Porta salutando le ultime luci di una giornata fantastica tra le montagne!
Una giornata di scoperte, una giornata di ri-scoperte, una giornata piena di tutto quello che ti porti dentro... ma soprattutto, un omaggio ad un Grande, un Grandissimo uomo ed alpinista, Walter Bonatti!
Bonatti alla Bastionata del Resegone, Bonatti alla Medale, Bonatti alla Torre Costanza Grigna, Bonatti all’Ago Teresita Grigna, Bonatti ai Magnaghi Grigna.
Marco Anghileri
UNA BELLA GIORNATA di Marco Anghileri
Passato e presente, libera e artificiale, velocità e lentezza, luce e oscurità, sole e nuvole, caldo e freddo, forza e stanchezza, coraggio e paura, certezze ed incertezze! Un giorno, in montagna! Un lungo giorno, sulle montagne di casa per divertirsi un mondo e scoprire, anzi, e ri-scoprire tutti quegli aspetti che ti porti dentro conosciuti in anni di belle giornate vissute in montagna!
Forse ci voleva un po’ di più del solito toccata e fuga su qualche cima, forse ci voleva la rarissima consapevolezza di potersi regalare il proprio tempo per un intera giornata, forse ci voleva la leggerezza di non aver preso impegni con nessuno né tantomeno con me stesso (consapevole del fatto che se mi fossi stufato in qualunque momento avrei cambiato strada), forse ci voleva la voglia di rendere omaggio ad un grande, un grandissimo dell’alpinismo, forse ci voleva quel sano pizzico di fantasia... forse con tutti questi fondamentali e meravigliosi ingredienti il risultato non poteva essere altrimenti!
Ho trovato tutto quello che ero andato a cercare. Anche questa volta, e forse più di molte altre, mi sono proprio divertito a giocare, come piace a me, ad un bellissimo gioco, il concatenare!
Partire da casa in bicicletta al mattino presto e completamente al buio perché hai deciso che vuoi provare a far tutto in “puro”, sentire la fatica nelle gambe mentre spingono sui pedali cosa che ormai non fai più da anni, lasciata la bici legata al palo sincronizzare il fiato e le gambe al camminare ed apprezzare l’allontanamento della fatica ciclistica, giungere alla prima parete ed ascoltare la natura che si sveglia insieme a te, attaccarla completamente dal basso per altra via (Nuovi orizzonti) per godertela tutta la parete, la bastionata del Resegone, toccare i primi appigli della giornata e percepire le prime sensazioni della scalata che poi ti accompagneranno per tutti i metri verticali che affronterai, salire libero, completamente libero perché hai deciso che le prime due vie vuoi farle così, fermarsi per degli attimi per abituarti ad un tipo di roccia che non tocchi mai, provare fastidio per gli ultimi metri bagnati, uscire sui prati di cima e libero come la piuma ritrovarsi in un attimo allo zainetto e bastoncini depositati in basso, ripercorrere in discesa ed alla luce del giorno il sentiero che ti riporta alla bici legata al palo, discesa fantastica e poi ancora spinta sui pedali per affrontare la salita che ti porta ad un altro palo a cui legare la bici, un caffè al bar “in effetti è l’ora della colazione!”, di nuovo camminare e poi salire la ferrata, attaccare la seconda via e ri-apprezzare ancora più intensamente il piacere della scalata in completa libertà sullo spigolo bianco del Medale, essere accompagnato da una luce ed un sole fortissimo per il ripido sentiero che porta al Coltignone, ai Piani dei Resinelli sotto la Grigna, raggiungere un’altra bicicletta (lasciata legata ad un altro palo il giorno prima) e giù per i bei boschi del Parco Valentino, lunga sosta al bar dove bere e far cambio di zaino, ancora veloce discesa in bici e legarla di nuovo ad un palo… no questa volta ad una pianta, ancora camminare, ora con zaino pesante, sul ripido sentiero verso la torre più bella della Grigna, la Torre Costanza, verso la via più complicata delle 5 che vuoi fare, salire lo zoccolo aggrappandosi alle zolle ed ai ciuffi d’erba fino ad annusare l’odore della terra, preparare la poca ma fondamentale attrezzatura che ti sei portato, procedere in verticale, su strapiombo ed in macchinosi traversi assicurandosi con la corda e quindi in modo meno libero rispetto alle prime due vie, ma hai figli a casa ed è meglio volersi bene e voler bene a loro, toccare la cima e fermarsi a guardare tutt’intorno a te, che meraviglia!
Osservare e pensare a cosa hai già fatto ed a cosa vorresti fare ancora, ci stai? Ti stai divertendo ancora? Si va?
Corde doppie che conosci, trasferimento per pendii erbosi, crinali e canali, che conosci, trovarsi sotto all’Ago Teresita, esile torre in mezzo al grigiore calcareo della Grigna, percorrere la meno conosciuta via delle 5 che stai facendo, molti non sanno neanche della sua esistenza, di nuovo come sulle prime due, di nuovo in liberà, di nuovo veloce ed in breve sei già in corda doppia che ti deposita sull’altro lato dell’Ago, di nuovo zaino in spalla e ripido sentiero verso la cresta Cermenati per poi tagliare in costa su friabili crinali da te percorsi forse molti anni prima e mai più ripresi, scoprire che c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire anche sulle tue montagne e trovarsi con le luci della sera all’attacco dell’ultima via, la quinta, sembrava quasi impossibile la mattina uscito da casa ed invece eccoti lì, percorrere i sui primi 50 metri con il sistema del volersi bene e quindi con meno libertà e poi fuori da quelle che ritieni esser le difficoltà principali fermarsi su un ripiano, far su la corda e col tipico gesto del mettersela in spalla stabilire di nuovo il piacere del salire in piena libertà per le ultime decine di metri su roccia afrodisiaca, poche corde doppie, materiale in ordine nello zaino e giù per canal Porta salutando le ultime luci di una giornata fantastica tra le montagne!
Una giornata di scoperte, una giornata di ri-scoperte, una giornata piena di tutto quello che ti porti dentro... ma soprattutto, un omaggio ad un Grande, un Grandissimo uomo ed alpinista, Walter Bonatti!
Bonatti alla Bastionata del Resegone, Bonatti alla Medale, Bonatti alla Torre Costanza Grigna, Bonatti all’Ago Teresita Grigna, Bonatti ai Magnaghi Grigna.
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