The Indian Face ripetuta da Dave MacLeod

La prima cosa che abbiamo letto era su twitter. Succinto e chiaro: "Non riesco a dormire; sto contemplando gli eventi della giornata a Cloggy." Sono queste le parole scelte da Dave MacLeod per descrivere il suo stato d'animo dopo aver compiuto una delle rarissime salite di The Indian Face, a Cloggy in Galles.

Il fatto che MacLeod fosse ancora pieno di adrenalina molte ore dopo la salita è comprensibile e ai lettori non britannici servono forse alcune informazioni per capire lo spessore di questa salita: la via era stata liberata nel lontano 1986 da uno degli climber britannici più talentuosi, Johnny Dawes, che all'epoca lasciava il suo segno non soltanto sul gritstone, ma anche nelle miniere di lavagna a Llanberris e soprattutto lassù, nella culla dell'arrampicata gallese di Clogwyn Du'r Arddu, semplicemente chiamata Cloggy.

La sua opera d'arte è senza dubbio The Indian Face che ha risolto un problema tentato in precedenza da John Redhead e poi da Jerry Moffatt. La linea viene considerata una delle più belle e rappresentative di quell'epoca in cui il trad esplorava i limiti estremi del psicologicamente possibile, raggiungendo un punto di non ritorno che poche altre vie hanno eguagliato o superato.

Infatti, Indian Face era stata ripetuta soltanto due volte in passato, entrambe nel 1996 da Nick Dixon e Neil Gresham, e il fatto che in quasi un quarto secolo soltanto quattro persone l'abbiano salito dà un'indicazione fortissima sul carattere tecnico e sull'impegno psicologico di questa placca inquietante.

MacLeod aveva provato la via nel giugno 2007 ma all'epoca aveva deciso che la era semplicemente troppo rischiosa. Ovviamente però la linea gli è rimasta nella mente e ieri, tra una scroscio di pioggia e l'altro, il 22enne ha effettuato la quarta salita.

Dave MacLeod tenta The Indian Face E9 6c nel 2007