Rotolando verso Sud... l'arrampicata nella Gola di Frasassi e al Monte Pertuso, Costiera Amalfitana

Il racconto di Rolando Larcher sull'apertura e la prima libera, insieme a Luca Giupponi e Nicola Sartori, di tre vie nuove: Free Frasassi (85m, 7b+) e Decrescita Obbligata (130m, 7c+) nella Gola di Frasassi (An), e Benvenuti al Sud (215m, 7a+), Monte Pertuso (Costiera Amalfitana)
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Rolando Larcher e Luca Giupponi durante la prima libera di Decrescita Obbligata (130m, 7c+), Gola di Frasassi
archivio Larcher, Giupponi, Sartori
Siamo sempre alla ricerca di qualcosa, un qualcosa possibilmente pietrificato... Alla soglia del mezzo secolo, la meta non è più il fine ultimo, ma una scusa per vivere le esperienze nel raggiungerla. Le cose più belle si incontrano proprio lungo la strada, nella ricerca di luoghi inediti, nel fare nuove amicizie, nello stare in armonia con i compagni di tante avventure. Con queste premesse, raggiungere l'obbiettivo diventa una piacevole conseguenza, l'importante è che sia sempre di qualità.

Quando arriva l'autunno e la stagione in Dolomiti non è riuscita a smorzare l'istinto creativo, come gli uccelli migratori ci si avvia verso sud. Si scende non solo per un clima migliore, ma perchè è possibile scovare pareti nuove che offrano ancora degli spazi liberi.

Così facendo, l'autunno scorso assieme a Luca Giupponi, siamo partiti con destinazione le Gole di Frasassi, conosciute in primavera in occasione del meeting. Avevo individuato delle linee interessanti grazie ai consigli degli amici local, Francesco Piacenza e Samuele Mazzolini, che però dovetti mettere in stand-by per il divieto d'arrampicata del Parco (vietato da febbraio a tutto agosto).

Aprivamo subito una linea breve ma molto estetica, su un pilastro a banana. Un giorno per aprire, il successivo per liberare, era nata "Free Frasassi", in auspicio alle zone vietate della Gola. Giusto il tempo di recuperare le energie e ripartivamo per il secondo obiettivo, a sinistra del grottone dell'Anfiteatro.

Due giorni di intensa e piacevole apertura, con il risultato di un un itinerario bello e più impegnativo. Con le braccia stanche, le dita pelate e le ferie finite, tornavamo mestamente a casa, riproponendoci di tornare a breve per la rotpunkt. La speranza di una breve attesa, si è trasformata in anno, ma rieccoci in questo autunno 2014, nuovamente a "rotolare verso sud", con la rotpunkt come occasione per spezzare un viaggio, questa volta molto più a sud.

Siamo diretti in Abruzzo per valutare delle pareti, se non dovessero corrispondere ai nostri canoni, proseguiremo nella discesa. A questa uscita si aggrega un terzo collaudato socio, Nicola Sartori, assoldato come fotografo per Frasassi e compagno alla pari per il resto della spedizione.

Arriviamo in tarda notte nelle Gole e al mattino presto risaliamo la via Crucis, non la nostra... ma quella vera per l'Eremo di S.Maria Infrasaxa, prima parte del nostro avvicinamento. Dopo un anno dall'apertura siamo curiosi di scoprire il risultato. Come d'accordo mandiamo avanti Nic, deve scalare i tiri per poi calarsi per scattare qualche foto, chiaramente gli concediamo il "nulla osta" per l'eventuale rotpunkt a vista; tanto ha detto di non essere in forma... Il primo tiro lo sale bene, è facile! Il secondo pure, ma già lo sapevamo, tecnico di movimento, congeniale al suo stile.

Be... già che ci sei... parti cattivo anche sul terzo tiro, il chiave, lo ricordo sul 8a, ma arrivati a questo punto giocatelo fino in fondo, vai Nic! Lui si avvia titubante, modesto come sempre, ma poi quando entra in azione viene fuori la grinta del fuoriclasse, soffia sbuffa impreca, finché raggiunge indenne la sosta, bravissimo! La via è praticamente liberata, il quarto tiro è poco più di una bella formalità, meno male che non era in forma...

Ci congratuliamo con lui per la magnifica on sight, è stato uno spettacolo vederlo in azione, ora tocca a noi tentare la seconda ripetizione... di "Decrescita obbligata". Per il nome ci siamo ispirati alla filosofia della "Decrescita felice". Concetti auspicabili per i nostri stili di vita, che a causa della crisi economica attuale, si sono trasformati da volontari ad obbligatori. Non tutto vien per nuocere, anche il peggior evento talvolta ha dei risvolti positivi.

Entusiasti e soddisfatti della giornata, la sera riprendiamo la strada verso sud. Il giorno dopo esploriamo alcune pareti abruzzesi, ma non ci soddisfano appieno, così proseguiamo il viaggio verso l'ultima meta, la Costiera Amalfitana. Gippo vi è stato a Pasqua con la famiglia ed è certo che le pareti sopra Montepertuso sono interessanti.

Dormiamo un'altra notte nel suo vecchio e confortevole furgone, il mattino partiamo subito eccitati in esplorazione del anfiteatro di destra, quello più accattivante. La roccia sembra ottima, l'altezza c'è, strapiomba di brutto ed è tutto vergine, cosa chiedere di più! Notiamo due ambiziose linee interessanti e scegliamo quella di sinistra, la più ombrosa, dato che è ancora molto caldo. Parto baldanzoso, ma dopo 25 metri mi areno bruscamente. Un passo duro mi ferma la progressione e la roccia di colore grigio scuro, all'apparenza una solida colata di calcare, si sfalda come fosse ghiaia compressa, vanificando anche la tenuta dei chiodi. Provo ai lati ma lo strapiombo non migliora e dopo oltre due ore abbandono abbacchiato. Niente paura, c'è l'altra linea da tentare, spostiamo tutto e Gippo parte deciso per un diedro giallo, svaso e strapiombante. Le difficoltà sono subito impegnative, ma Luca le risolve e procede bene, finché anche qui, la roccia gialla peggiora ed inizia a sfaldarsi e le alternative risultano lisce e repulsive. Dopo più di 30 metri anche Gippo è costretto a battere in ritirata. Che batosta, che disfatta, è la prima volta che sbagliamo la lettura così clamorosamente. La causa però non sta solo nella nostra fretta ed eccessiva sicurezza, ma in questa roccia simile a quella della Sardegna e della Sicilia, ma d'impasto e stratificazione totalmente differente, poco lavorata e consolidata dall'acqua per via dei notevoli strapiombi.

E' oramai notte e avviliti scendiamo, una giornata preziosa buttata, delle poche che ci rimangono e domani siamo da capo. Ci consola il fatto che questa sera siamo ospiti di Cristiano Bacci e della sua famiglia al magnifico balcone della Selva.Cena e sonno ristoratori ed al mattino siamo di nuovo alla base dell'Anfiteatro di U'Piscione. Per l'ultimo tentativo dobbiamo rivedere le nostre bellicose ambizioni, scegliendo umilmente la linea più soft.

Partiamo titubanti ed insicuri, ma finalmente cominciamo ad interpretare questa parete e prendiamo quota, trovando piacevoli sorprese, come soste comode, partenze originali e splendide clessidre. La roccia si mantiene di qualità e benché si sia sempre in strapiombo, le difficoltà non sono mai scabrose. Così in due giorni piacevoli di scalata raggiungiamo la cima della parete, godendo la vista spettacolare sulla Costiera.

Solitamente in questi blitz arrampicatori di una settimana, un giorno lo dedichiamo al riposo, purtroppo questa volta ce lo siamo giocati nella falsa partenza e domani, anziché farci un meritato bagno in questo splendido caldo mare, da ottusi stacanovisti andiamo a liberare la via!!! Per la rotpunkt invitiamo con noi Cristiano, accetta con entusiasmo e tra scherzi e battute, spensierati trascorriamo assieme l'ultimo giorno di vacanza.

Per la compagnia incontrata, l'ospitalità ricevuta ed il privilegio di questo ambiente, il nome della via è sorto spontaneo: "Benvenuti al sud".

Rolando Larcher CAAI

Si ringrazia per il supporto tecnico:
Rolando La Sportiva - Montura - Petzl - Totemcam
Nicola La Sportiva - Marmot
Luca La Sportiva - Mammut


SCHEDA: Free Frasassi, Gola di Frasassi

SCHEDA: Decrescita Obbligata, Gola di Frasassi

SCHEDA: Benvenuti al Sud, Monte Pertuso, Costiera Amalfitana


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