Niccolò Ceria e i suoi 60 giorni a Fontainebleau
Erano anni che speravo di trascorrere un periodo così lungo a Fontainebleau, per avere il tempo necessario e la calma di vivere la foresta come avevo sempre desiderato, cercando di sentirmi a casa. 60 giorni in un posto simile sono stati un piccolo sogno come avevo sempre immaginato, non tanto per le linee che ho salito e quelle che mi hanno respinto, ma più per il fatto di essermi sintonizzato con questo bosco che ammiro sin dalla prima volta in cui ho messo piede sul suo terriccio sabbioso.
Parlando di scalata, a livello tecnico, è uno dei posti migliori in cui si può andare. Un'area in cui serve poco tirare le prese, essere forti o potenti; richiede un sacco di precisione, di movimenti fluidi, scioltezza e condizioni di pelle e roccia. Tutto è diverso. Si impara molto a Font; si imparano e capiscono componenti tecniche che ti migliorano come climber. Molti passaggi vengono lasciati alla loro purezza, candidi e immacolati senza troppe forzature alla ricerca della difficoltà.
I boulder che forse mi hanno impressionato di più sono Partage, Illusion du Choix, Hotline, Appartenence, Les nobrelistess, ma qui quello che conta davvero è la bellezza, la qualità della roccia, la forma delle prese e l'esteticità della linea. Il tutto immerso in una foresta abbandonata agli eventi naturali e biologici, lasciata a sé minimizzando il più possibile l'intervento dell'uomo. Grazie a questa combinazione di qualità dei passaggi e ambiente selvaggio, si respira il bouldering come in poche altre zone del mondo.
23/02/2015 - Niccolò Ceria 8B flash a Fontainebleau
A Fontainebleau in Francia Niccolò Ceria ha salito il boulder Ubik assis 8B in stile flash.
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