Mat Wright ripete Rhapsody, estrema via trad di Dave Macleod in Scozia

Il climber britannico Mat Wright ha ripetuto Rhapsody, la via d'arrampicata trad gradata E11 situata a Dumbarton Rock in Scozia e liberata da Dave Macleod nel 2006.
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Mat Wright ripete 'Rhapsody', la via d'arrampicata trad E11 7a situata a Dumbarton Rock in Scozia, liberata da Dave Macleod nel 2006.
Ryan Balharry

Venerdì scorso il climber inglese Mathew Wright è riuscito a ripetere Rhapsody, la via d'arrampicata trad gradata E11 7a situata a Dumbarton Rock in Scozia, liberata da Dave Macleod nel 2006. All'epoca la via aveva inaugurato una nuovo livello di difficoltà per l'arrampicata trad in Gran Bretagna e con il suo enorme grado E11 - l'equivalente di 8c+ ma da proteggere con nuts e friends - è stata a lungo la via trad più difficile sulla scala brittanica. Attualmente esiste un solo E12 in tutto il mondo, Bon Voyage, liberato da James Pearson ad Annot in Francia.

Wright ha iniziato a provare la via due anni fa, poco dopo aver ripetuto l'E11 di Lexicon liberato da Neil Gresham a Pavey Ark, e anche la via affianco a Rhapsody, Achemine. Cosa interessante: era il primo E9 di Wright. Scrivendo sul suo account Instagram, l'inglese ha spiegato: "Ricordo di essermi presentato a Dumbarton in quel momento con questo sorriso compiaciuto. Ero pronto ad affrontare il mondo. Il mio ingresso nel trad fino ad allora era stato semplice. Ma "Rhapsody" mi ha fermato di colpo. Sono stato costretto ad alzare le mani e ad ammettere che forse avevo fatto il passo più lungo della gamba."

Negli ultimi due anni Wright ha scalato molto, ripetendo e aprendo diverse difficili vie trad, ma non ha mai perso di vista Rhapsody. Ha spiegato: "Questa via pazzesca è iconica per la sua headwall immensamente difficile, protetta da un runout esposto."

Wright è tornato a Dumbarton all'inizio di aprile e, dopo aver salito con la corda dall'alto tutta la sezione chiave senza cadere, ha subito iniziato a fare buoni tentativi dal basso. Ad ogni tentativo riusciva a spingersi sempre più in alto, cadendo sempre più lungo ogni volta. Aveva spiegato: "Quando ho piazzato tutte le protezioni e mi sono impegnato per l'enorme runout, ero sia eccitato sia spaventato".

Arrampicando al suo limite fisico e mentale, venerdì scorso è finalmente riuscito ad arrivare indenne in cima alla cupola di basalto. Così facendo ha aggiunto il suo nome alla breve lista di coloro che hanno salito la via dopo Macleod, ovvero Sonnie Trotter (2008), Steve McClure (2008), James Pearson (2014), Jacopo Larcher (2016) e Gérome Pouvreau (2018).

 
 
 
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