Marzio Nardi is dead. Libero tra le pietre, al Melloblocco

Sabato 27 aprile, nell'ambito del Melloblocco, alle ore 18:00 a San Martino in Val Masino presso il bar Kundaluna sarà presentato il libro Marzio Nardi is dead di Elena Corriero (ed. Alpine Studio). Saranno presenti l'autrice e Marzio Nardi.
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Marzio Nardi is dead. Libero tra le pietre di Elena Corriero (ed. Alpine Studio)

Marzio Nardi is dead. Il titolo è già un piccolo manifesto. Quasi un epitaffio surrealista che sa già un po' di burla, di "nonsense" e molto di visioni che rimandano ad altro. E l'inizio è davvero folgorante. Denso, bello e tutto giocato in prima persona. Nelle prime pagine, forse la vera chiave per comprendere il tutto, Marzio si sdoppia e cerca una sintesi perfetta per raccontare la sua esperienza, come climber e uomo. In questo incipit emerge, forte e contraddittorio, una sorta di sdoppiamento. Da un lato quel suo bisogno di farsi prendere dalla magnifica ossessione dell'arrampicata perfetta e totale. Dall'altro la necessità di trovare un senso a tutto ciò, la voglia di capire, di essere "normale" e insieme "speciale" e libero.

Marzio Nardi, proprio in quest'inizio, "muore" nell'istante in cui risolve il suo boulder. O meglio, in vetta a quel masso dei desideri, scompare una parte dell'ossessione. E finalmente, forse, sente e intravede un senso a quella sua esperienza di arrampicata e di vita che, da quando era poco più di un ragazzino, l'ha accompagnato. Ecco il libro parte da qui, dalla fine. E poi il racconto prosegue, in terza persona, ritornando all'inizio della storia, a Marzio. Da quando, adolescente, e senza un'apparente perché, s'innamora dell'arrampicata. Per poi, scorrere e ripercorre, tappa dopo tappa, via dopo via, incontro dopo incontro, 25 anni di arrampicata.

A volte sembra di leggere quasi una cronaca "giornalistica", ma ben presto è evidente che attraverso le vicende di Marzio ci imbattiamo nella storia stessa della "nuova" arrampica. Quella appunto nata negli anni '80, proprio quando quel ragazzino torinese - timido e anche un po' strano - è uno degli spettatori del primo SportRoccia di Bardonecchia. Da qui si parte e, attraverso l'esperienza reale e vissuta di Marzio, s'incrociano i personaggi, le vie, le epoche, i miti ma anche gli errori e i lati un po' più oscuri dell'arrampicata, dalla falesia al boulder. Sempre ben descritti e resi vivi dalla felice penna di Elena Corriero.

C'è tutto o quasi quello che è stato in Marzio is dead: dalla plastica alla roccia, dalle gare ai "bunker", dai viaggi ai raduni. Un quadro di insieme della bellezza e anche dei "tic" di questo mondo che sicuramente sarà letto avidamente dagli arrampicatori di tutte le età. Qui troveranno non solo tutti (o quasi) i loro miti e chi ha fatto la storia dell'arrampicata, ma magari anche i loro amici. Troveranno le vie, le falesie e i boulder che hanno salito o sognato. I più giovani capiranno i passaggi che hanno reso possibile quello che siamo ora. Mentre quelli meno giovani avranno un'occasione per ritornare e forse anche comprendere un po' di più ciò che hanno vissuto.

Non tutti saranno d'accordo su alcuni passaggi (in roccia e non). Qualcuno, magari, si sentirà escluso. Ma questa storia di Marzio, che è "morto", è appunto la sua storia. Una storia vissuta da assoluto protagonista dell'arrampicata ma anche da uomo che ha cercato le sue visioni (anche artistiche) per esprimere ciò che aveva dentro. La sua è un'evoluzione che attraversa l'ossessione (magnifica) dell'arrampicata e della vita. E come tale è di tutti.

Vinicio Stefanello

Il libro sarà presentato al Melloblocco 2013 Sabato 27 aprile, alle ore 18:00, presso il bar Kundaluna di San Martino (Val Masino)
www.melloblocco.it


Marzio Nardi. Personaggio irrequieto e carismatico, Nardi si è dedicato, da 25 anni a questa parte, all’arrampicata. In tutte le sue forme. Campione Italiano e tracciatore internazionale, ha trasformato con testardaggine la sua passione per la roccia in un mestiere. Quando? Nell’ormai lontano 1985, su una pietra, in un bosco, vicino alla sua abitazione, con ai piedi  un paio di semplici scarpe da tennis  blu.  A Marzio Nardi dobbiamo la riscoperta del bouldering - l’arrampicata sui massi – e la sua elevazione a disciplina a se stante, alla pari con la falesia. Lo stesso Nardi ha peraltro creato una  delle prime grandi strutture boulder commerciali d’Italia, divenuta subito un centro trainante della disciplina. Per Nardi il traid d’union fra la terra dove cammina e il cielo verso cui vuole salire non si esprime solamente nell’essere interprete ma anche nell’essere regista delle imprese proprie  e altrui (il suo The Dreamer ha vinto nel 2004 il Roma Bouldering Film Festival).

Elena Corriero, giornalista torinese appassionata di arrampicata, ha collaborato per Alp e ha lavorato per la Federazione Internazionale di Arrampicata Sportiva (IFSC). Cura la testata web UP climbing. Vive negli Stati Uniti segue un dottorato in Comunicazione alla Wayne State University.


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Marzio Nardi is dead. Libero tra le pietre
di Elena Corriero



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