Kajsa Rosén e il perfetto stato d'animo nell'arrampicata ad Oliana

Intervista alla 19enne climber svedese Kajsa Rosén che alla fine dello scorso marzo con T-1 Full equipe ad Oliana in Spagna ha realizzato una delle salite a-vista femminili più difficili di sempre.
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Kajsa Rosén ad Oliana in Spagna
Stefan Ösund

Considerata la data in cui è circolata la notizia, si sarebbe potuto pensare ad un pesce d'aprile. Ma a guardare bene, la salita che era sulla bocca di tutti era stata effettuata il 30 marzo, dunque si trattava di una cosa seria: la finora poco conosciuta 19enne climber svedese Kajsa Rosén era riuscita a salire a-vista T-1 Full equipe, una via sportiva di 35m ad Oliana in Spagna, spittata da Victor Fernandez e gradata 8c da alcuni, 8b+ da altri.

A-vista femminile su un 8c, o forse 8b+. Detto che è normale che nel gioco dell'arrampicata ci voglia del tempo affinché un grado si stabilizzi e raggiunga un vasto consenso, in ogni caso e allo stato attuale la Rosen ha quasi inconsapevolmente segnato una delle più difficili a-vista femminili di sempre. Se non la più difficile. In passato, la francese Charlotte Durif era balzata agli onori della cronaca nel 2010 con la sua a-vista di Les rois du pétrole a Pic Saint Loup, ma anche se questa via era stata originariamente gradata 8c, è stata successivamente sgradata da alcuni a 8b+. Nello stesso anno la slovena Maja Vidmar aveva salito a-vista l'8b+ Humildes pa casa ad Oliana, mentre la prima donna a irrompere in questo livello di difficoltà era stata la climber basca Josune Bereziartu un decennio fa, con Hidrofobia a Montsant nel 2006.

La recente salita della Rosén è nata in circostanze del tutto particolari: aveva salito il suo primo 8c un paio di giorni prima, come d'altronde anche il suo primo 8b+ in stile flash, e quella sera le condizioni in falesia erano assolutamente ideali. In più, mezz'ora prima era riuscita a stabilire un nuovo record personale, chiudendo il suo primo 8c+. Questi fattori hanno sicuramente spianato la strada per una salita che per certi versi ricorda quella di Alexander Megos quando, nel 2013 a Siurana, il tedesco aveva centrato il primo 9a a-vista mondiale. Con poche aspettative, poca pressione psicologica a pesare sulle sue spalle, la Kajsa è salita verso l'alto, nel più puro degli stili, inseguendo la semplice gioia di arrampicare.

Kajsa, ci parli brevemente di te? Dobbiamo ammettere - scusaci - che attualmente sappiamo poco di te
Nessun problema! Mi chiamo Kajsa Rosén, ho 19 anni, sono una climber di Stoccolma, Svezia. Vengo da una famiglia di arrampicatori, arrampico da quando sono piccola. Faccio sia boulder sia arrampicata lead, sia all'aperto in falesia, sia nelle gare indoor.

Era la tua prima volta ad Oliana? Com'è andata?
Sì, la mia prima volta ad Oliana. Ero estremamente contenta, era da anni che sognavo di andarci! Vuoi un elenco delle vie? Eccole: Mishi, Fish eye, Humildes pa casa, Mind Control, La Marroncita (L1+L2), Mon Dieu, Gorillaz en la Niebla ed una via senza nome.

E, naturalmente, T-1 Full equipe. Sei partita sperando di farla a-vista?
Haha, sì, dai, più o meno. Il piano era tentare China Crisis (8b+) a-vista. Ma poi Aleksandra Taistra, che ho avuto la fortuna di conoscere lì in falesia, mi ha consigliato di provare T-1 Full equipe, i rinvii erano già su e lei la riteneva una linea molto più bella. Al grado non c'ho fatto troppo caso, ho semplicemente provato la via.

Giusto per capire, prima di T-1 Full equipe qual era stato il grado massimo che avevi salito?
Il mio record personale era Mind Control (8c+), solo mezz'ora prima. E prima di andare ad Oliana avevo salito due 8b+, Scottlinjen e Breaking into heaven, entrambi a Stoccolma, mentre il mio miglior a-vista era l' 8a+ con la via Mordillo nella falesia di Voralpsee in Svizzera.

Allora su T-1 Full equipe com'è andata? Eri completamente al tuo limite?
Bene, è andata bene! Come ho appena detto prima, mezz'ora prima avevo stabilito il mio record personale. Di conseguenza non sentivo molta pressione ed ero già ben oltre al sentirmi soddisfatta. Credo che in quel momento avessi quello che si può definire un "perfetto stato d'animo". C'erano anche buone condizioni, poco prima del tramonto. In realtà non ricordo molto della salita vera e propria, oltre all'inizio piuttosto difficile ed intenso, e che il resto della via mi sembrava veramente bello. In risposta alla seconda domanda no, non credo di essere arrivata al mio limite completo, visto che lo stile della via mi si addice piuttosto bene. Ma va da sé però che è stata una sfida.

Ora che sei tornato a casa e che hai avuto il tempo per ripensare alla via, cosa ti viene in mente? Ce la puoi contestualizzare?
Ebbene, dal momento che prima avevo fatto soltanto un 8c (Fish Eye, quella stessa settimana), in realtà non riesco a fare un bel confronto. Davvero, non riesco a dire se si se si tratta di un 8c pieno o no. Finora ho arrampicato per lo più sul granito svedese, sul quale credo sia molto più difficile arrampicare a-vista, e di conseguenza non avevo mai nemmeno sognato di fare qualcosa di così difficile. E a dire il vero, anche mentre ero ad Oliana non sapevo che gli altri avrebbero potuto interpretare il mio risultato in maniera così "buona". Ero contenta di aver fatto qualcosa di nuovo per me e mi sembrava strano ricevere così tanta attenzione. Detto questo, ciò che è importante per me è che tento le vie e che mi diverto, e questa volta è stato sicuramente molto divertente!

Quanto tempo dedichi all'allenamento?
Un sacco! Passo quasi tutta la la giornata in palestra, al Klättercentret, Telefonplan. In questo momento mi alleno circa 8 volte la settimana.

8 volte? Ma com'è possibile?
Tre volte la settimana mi alleno due volte al giorno, mentre negli altri 2 giorni mi alleno una sola volta. Questo mi lascia 2 giorni di riposo ;-) Seguo una tabella d'allenamento, e il mio allenatore "principale" è Daniela Ebler ma vengo anche aiutata da Stefan Eklund e Minna Almqvuist.

Come vanno le gare?
Ecco alcune dei miei risultati migliori: 3° ai Campionati Mondiali Giovanili Lead in Nuova Caledonia nel 2014, 4° nel 2015 ai Mondiali giovanili di Arco. Ad Imst nella Coppa del Mondo Lead senior sono arrivata 9° e l'anno scorso ho anche vinto i Campionati Nordici Lead e Boulder.

Sorge spontanea la domanda: quanto tempo dedichi alla roccia?
Non appena ho del tempo a disposizione e il clima è buono preferisco andare fuori e scalare su roccia. Purtroppo la Svezia non offre tanti bei posti per l'arrampicata come in altre parti del mondo, e il tempo è abbastanza brutto. Ogni tanto faccio qualche viaggio, ma al momento solo quando non ho impegni scolastici.

I tuoi prossimi progetti?
Prima di tutto conseguirò il diploma a giugno. Non ho in programma di studiare ulteriormente quest'anno. Spero di avere il tempo per arrampicare ancora di più e per viaggiare. Ho anche l'opportunità di lavorare come tracciatore nella palestra Klättercentret. Ma come prima cosa fra poco inizia la stagione agonistica. Il mio piano è quello di partecipare ad alcune gare della Coppa del Mondo Lead, in una tappa della Coppa del Mondo Boulder, e anche ad alcune competizioni giovanili visto che questo è il mio ultimo anno da junior. Ma soprattutto ho bisogno di farmi la patente... se voglio realizzare il mio "sogno da viaggiatrice camperista".

Kajsa Rosén ringrazia gli sponsor: LUNA, Klättercentret, Five Ten




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