I Colombiani, nuova via lunga alla Parete dei Rotoli a Palermo
Durante le vacanze di Natale a cavallo tra il 2023/24 abbiamo organizzato una delle solite scorribande nel palermitano, ove ormai mi sento a casa visto il tempo che trascorro li. Il gruppo era come sempre molto ben assortito, il meteo fantastico e la motivazione alle stelle!
Ogni componente del gruppo era lì col suo obbiettivo. Il mio era di aprire una via lunga di carattere sportivo in una delle location più incredibili del palermitano: la parete dei Rotoli, situato giusto sopra il cimitero dei Rotoli di Palermo. In sostanza una grotta di 160-200mt d’altezza e larga oltre mezzo chilometro, valorizzata la prima volta da Rolando Larcher, Maurizio Oviglia, Luca Giupponi e Nicola Sartori che tra il 2009 e 2011 aprirono la prima via della parete, Pompa Funebre.
Lavorando su quelle pareti per oltre tre anni come operaio specializzato dei lavori su fune ho avuto modo e tempo di studiare e scovare diverse potenziali linee da aprire. Rigorosamente dal basso e con un certo ingaggio!
Così, durante le giornate del 27-28 e 29 dicembre, insieme all’amico e compagno di scalate Fabrizio Carmina (per gli amici Fafo) ci siamo ingaggiati in questa breve ma intensa avventura. Altri due amici avevano deciso di affiancarci nel tentativo di aprire un altra linea a meno di 100 metri alla nostra destra, ovvero Caterina Bassi e Martino Quintavalla. Compagni sia nella vita che nella scalata, solo durante il 2023 sono scesi in Sicilia ben 3 volte... sarà amore?
Sfortunatamente Caterina è arrivata sull’isola già febbricitante e per i primi due giorni non è riuscita nemmeno a lasciare l’appartamento, quindi per la prima giornata Martino si è ritrovato arruolato alla cordata Carmina-Bonaventura, facendo così la sua prima esperienza di apertura dal basso su lisce placche di calcare leggermente inclinate a 35/40°. Ovviamente scherzo! Martino ha già aperto dal basso, ma mai su questo genere di terreno, dove cordini a strozzo su canne e bolle di calcare spesso fragili sono talvolta l’unico modo di assicurarsi, appendersi e bucare. Credo lo abbia trovato interessante!
Durante il primo giorno d’apertura riesco ad aprire il primo tiro e metà del secondo, poi sfinito e con la schiena dolente passo il testimone a Martino che riesce a piazzare altre quattro protezioni prima del calar delle tenebre. Tutti a riposo, domani si ricomincia.
Day due. Parte Fafo, prima esperienza dal basso su via lunga… Soffre, la testa lo rallenta, ma pian piano va su, mette bene i fix, come piacciono a me: mai vicini e sempre piccanti! Sfortunatamente non gli basta una giornata per completare il terzo tiro.
Day tre. Last day, best day! Parto dalla sosta del secondo tiro, pulisco e disgaggio un po' durante la salita ed in breve giungo all’ultimo fix messo da Fafo, continuo, ne metto un altro e poi la sosta. Fafo mi raggiunge, ci prepariamo e via, parto per aprire il quarto e ultimo tiro a quanto pare, e dopo 2/3 ore la quarta ed ultima lunghezza è ultimata! Un po di pulizia, doppie e via di abbondante birra.
A causa di un problema sfortunatamente la mia vacanza finisce qui e devo andarmene senza nemmeno il tempo di provare a liberarla, quindi mi vedo costretto a programmare al più presto un altro giretto a Palermo. A fine gennaio un buco di 5 giorni dai corsi di formazione Guida Vulcanologica mi da il tempo di organizzarmi con Fafo, salto sul furgo e mi recco a Palermo. Il tempo è bellissimo, ma stavolta le canne sono molto umide. Poco male, si stringe un po' di più ed in poche ore saliamo tutti i tiri in libera. Io salgo i primi due tiri e l'ultimo, mentre Fafo sale il terzo che aveva quasi interamente aperto da solo. Un tiro magnifico, se questo fosse in una qualsiasi falesia, sarebbe slavato! Capitolo chiuso! Adesso doppie e tanta birra per festeggiare!
di Jonathan Bonaventura