Giovanni Massari e i boulder a Montecapretto, Val di Susa
Giovanni Massari, in arte "Giova", è uno di quei climbers che, pur avendo poco più di 50 anni, hanno visto all’opera talmente tante generazioni di arrampicatori da arrivare a guardare con sufficiente distacco e disincanto l’attuale mondo dell’arrampicata. Quel che in lui è rimasta intatta è la passione per la roccia, dai sassi alle falesie, dalle pareti alle montagne. Come me, dunque, non sopporta di vedere cadere nell’oblio quei luoghi che abbiamo profondamente amato e che ci hanno visti crescere come scalatori.
I massi erratici della Val di Susa non sono più frequentati come un tempo e forse è del tutto normale. D’altra parte ora ci sono le sale boulder, a chi interessa ancora spellarsi le dita su un sasso di serpentino? Però è bello sapere che c’è l’eccezione che conferma la regola, qualcuno che va controcorrente e che non solo li frequenta, ma si occupa anche di rispolverarli dall’oblio, riproponendoli alla comunità rampicante completamente restaurati e rivisti. Allora una visita è utile non solo per spellarsi i polpastrelli ed allenarsi, ma soprattutto per mantenere il contatto con chi ci ha preceduto. Sono luoghi che, nonostante tutto, conservano una certa “energia” positiva. E poi, come dicevano i nativi d’America, "un popolo senza storia è come il vento sull’erba dove cresce il bufalo."
Maurizio Oviglia
Foto di Paolo Seimandi. Scansioni dalla vecchia guida di Giancarlo Grassi (ormai quasi introvabile) a cura di Elio Bonfanti.
MASSO di MONTECAPRETTO (di Giovanni Massari)
Bel monolite di roccia serpentinitica posto nei boschi sopra l’abitato di Almese e valorizzato in prima battuta da Gian Carlo Grassi alla fine degli anni ’70. La particolare conformazione della roccia a tacche di varie misure e piuttosto abrasiva rendono l’arrampicata di grande precisione ed estremamente “spaccadita”. Il blocco si presenta in tre corpi staccati:
Il corpo principale
La lastra
Il blocco minimo
Ciascuna parte ha caratteristiche differenti adatte a tutti i fruitori ed anche ad una frequentazione solitaria.
Il corpo principale è sicuramente la zona più interessante, un vero e proprio laboratorio del gesto, dove si incontrano alcuni passaggi imperdibili come “Lo spigolo dei Buffoni” di Marco Bernardi, “La via Analoga” di Gian Carlo Grassi o l’elegante muro a tacche de “l’altra possibilità”.
Molto interessanti anche le traversate come la lunga e difficile “Fasi Alterne” di Marzio Nardi che conta ad oggi le sole ripetizioni dei forti local Andrea Branca e Paolo Leoncini.
La lastra presenta anch’essa qualche difficile creazione di Marzio Nardi; tra di esse spicca “La ronza carnivora” che ben si inserisce nel precedente ventaglio dei precedenti passaggi di Gian Carlo Grassi.
Il blocco minimo propone ancora una serie di brevi passaggi che risultano interessanti prevalentemente nella versione con partenza da seduti.
Molto bello “Gorillaz” che percorre il bordo del masso.
N.B.: I passaggi sono stati reinterpretati senza la pretesa di trovare particolari novità ma tenendo in considerazione l’evoluzione avvenuta negli anni con lo sviluppo delle traversate da un lato e delle partenze da seduti dall’altro.
Resta impagabile ed innegabile l’impegno profuso in oltre trent’anni dalle svariate generazioni di climbers, da Gian Carlo Grassi in poi, che si sono avvicendate su questi massi alla ricerca dell’innalzamento della difficoltà e dello sviluppo “bel gesto”. Sulla cima del corpo principale uno spit consente di assicurarsi dall’alto.
Accesso: Dalla piazza di Almese girare a destra per Rivera – Milanere traversando il ponte. Subito dopo averlo attraversato svoltare a sinistra e poi a destra seguendo le indicazioni per la Pista Tagliafuoco e Borgata Sonetto. Proseguire sempre diritti oltrepassando le borgate Sonetto e Montecapretto e prima di imboccare la strada per il parcheggio della Pista Tagliafuoco svoltare a sinistra in via Muande, dietro le case, per strada asfaltata che presto diviene sterrata. Il masso è visibile sulla destra poco sopra il parcheggio
CORPO PRINCIPALE
I passaggi:
1) Super Normale 3c, facile placca.
2) Placca dei classici 4a, placca.
3) La sottile cortina della fortuna 5c, placca.
4) Il mito della sfera del tetraedro 6a, muretto e uscita verso sinistra con il 3).
5) Il tetto dell’allungo 5b, parte dai buchi di mina e supera il piccolo tetto.
6) l’oppotransizione 5a, sale l’evidente cornice a sinistra dello spigolo.
7) Spigolo arioso 4c, alto spigolo su buone prese.
8) Sorriso interiore 5b, a destra dello spigolo in opposizione fino a ribaltarsi su di esso.
9) Progetto, liste verticali minime ed uscita esposta.
10) I tarocchi di mia sorella 7b+ sit start, tacche nette distanziate; FA Paolo Leoncini 2002.
11) Spigolo dei Buffoni 6b+, 7a sit start, magnifica linea a cavallo dello spigolo; FA Marco Bernardi 1979.
CORPO PRINCIPALE
I passaggi:
10) I tarocchi di mia sorella 7b+ sit start, tacche nette distanziate; FA Paolo Leoncini 2002.
11) Spigolo dei Buffoni 6b+, 7a sit start, magnifica linea a cavallo dello spigolo; FA Marco Bernardi 1979.
12) Lo sbuffo 7b sit start, incrocio tecnico su piccole prese; esce sul 13).
13) La via analoga 6b+ sit start dall’evidente lista; FA Gian Carlo Grassi 1978.
14) l’impensabile realtà rocciosa 6c+ sit start (uscita su lama fragile: sconsigliata).
15) l’altra possibilità 7a sit start; dalla caratteristica “conca” sale a destra ed esce con il 17) evitando la lama fragile.
16) Via degli edonisti 7a+ sit start; parte con il 15) ed esce con il 17).
17) Via dei masochisti 6a, 6c+ sit start.
Le traversate:
L.I.C.R.A. 6c, da 7) a 1); delicato in placca.
Fasi Alterne 7c+, da 7) a 16; molto continuo e complesso sulle dita; FA Marzio Nardi 1998.
La faccia 7b+ sit start, da 11) a 16), traversata nella parete a destra dello spigolo; 7b con uscita in 15)
LA LASTRA
I passaggi:
1) l’elegante volteggio 6a sit start dal bordo della lastra ed uscita in ribaltamento ad un’evidente scheggia.
2) La giravolta 6a+ sit start, come il precedente ma esce più a destra.
3) Il passaggio serpentifero 7b sit start, 5c+ stand
4) Ronza carnivora 7a+ sit start, partenza in comune con il 3); FA Marzio Nardi 2000. Stand è “l’anelito” 5b.
5) La caduta 5b+
6) Se ti va 7c sit start, parte sit come il 3) ed esce sull’8) oltre lo spigolo; FA Marzio Nardi 2000.
7) La resurrezione 6b sit start, parte dal seguente e va verso sinistra.
8) Il rostro 6a+ sit start, sequenza di tacche
Ancora a destra del precedente:
9) Ultima possibilità 5c+ sit start, breve sequenza su tacche
IL BLOCCO MINIMO
I passaggi:
1) Primi passi 2c, muretto elementare.
2) Rifiuto delle capacità 3a, placca appena più impegnativa.
3) Via di garunga 5c+ sit start, ristabilimento.
4) La ristabilizzazione 6b+ sit start, ristabilimento su piccole prese.
5) Via dei bari 6b sit start, ristabilimento su piccole prese.
6) Gioco di equilibrio 6c sit start, ristabilimento su piccole prese.
7) Gorillaz 7a+ sit start; parte dal 4) ed esce sul 7; FA Paolo Seimandi. Gorillaz return 6c+ sit start; parte da 8) ed esce in 3.
8) Monotonia sinfonica 6b+ sit start, spigolo arrotondato da intepretare.
A destra oltre lo spigolo:
8) La paretina equilatera 5a sit start dal seguente.
9) Passaggio definitivo 4c sit start.