Gimme Kraft e l'allenamento per l'arrampicata sportiva. Intervista all'autore Patrick Matros
E' dedicato ad un aspetto molto particolare della performance dell'arrampicata: la forza. La forza deve essere allenata in maniera complessa ed equilibrata. Allo stesso modo, l'allenamento stesso dev'essere divertente! Questo è il messaggio chiave del libro. Principalmente è una collezione di esercizi raccolti in un libro ed un DVD. Inoltre, c'è una introduzione teorica sull'allenamento della forza, per la quale, però, non c'era spazio nel libro ed è quindi disponibile in formato PDF. In più, abbiamo intervistato alcuni dei migliori arrampicatori per dimostrare quante strade diverse ci sono per arrivare al successo. Ultimo, ma non meno importante, sul DVD ci sono delle foto inedite di Wolfgang Güllich riprese durante il suo allenamento: un documento storico quindi!
Parlando di Güllich: all'inizio degli anni 90 lui aveva dato un'impronta molto particolare con il Campus Board, da noi chiamato Pan Güllich. Come è cambiato l'allenamento negli anni? E che cosa avete imparato voi allenatori da noi arrampicatori?
L'arrampicata si è evoluta enormemente negli ultimi 20 anni. Attualmente si trova in trasformazione, da uno sport marginale ad uno sport di massa. Con la crescente popolarità cresce anche il numero di coloro che vogliono effettuare delle prestazioni sportive. Sempre più persone portano idee creative in questo sport, e anche la scienza comincia ad analizzare l'arrampicata sportiva e il boulder. Questo aiuta ovviamente l'evoluzione dello sport e l'allenamento. Con questo non voglio dire che i climbers di 25 anni fa si allenavano senza un sistema d'allenamento. Se si guarda le salite di Action Directe o Open Air di allora bisogna porsi la domanda: se questi climbers erano dei veri talenti della natura oppure se una parte significativa del loro successo sia dovuto a un allenamento sistematico e specifico. Credo sia giusto il secondo. Tuttavia, la nostra conoscenza si è evoluta nel settore dell'allenamento. Principalmente a causa delle numerose sale boulder e che nell'arrampicata indoor l'allenamento si è concentrato sempre di più verso l'obiettivo finale. In questo modo si riescono a scovare, lentamente, tutti i segreti di questo sport! Allo stesso modo, gli attuali talenti eccezionali mostrano la strada giusta, dimostrando soprattutto una cosa: una continua variazione nel processo di allenamento funge da base per avere un ricco repertorio di movimenti da eseguire, per avere una forza complessa e allo stesso tempo specifica e per avere una motiviazione sempre alta. Proprio quel mix giusto per salire delle vie difficili!
"La forza non è un sostituto per la tecnica" dicono in molti, mentre altri credono "la tecnica non è un sostituto per la forza." Tu come la vedi?
La tecnica e la psiche dovrebbero sempre essere allenati parallelamente alla forza! Tuttavia, è molto più difficile allenare la buona tecnica piuttosto che la forza! Non basta leggere un libro! Mentre con la forza è alquanto più semplice.
La specifica tecnica richiesta da uno sport è molto importante e viene allenata durante l'arrampicata stessa. Inoltre, abbiamo bisogno di fare esercizi di equilibrio per mantenere una muscolatura equilibrata. Questo viene spesso trascurato. Poi, raggiunto una certo livello di tecnica, serve una nuova porzione di forza specifica. Inoltre, non bisognerebbe trascurare la coordinazione e l'agilità generale.
Qual è l'aspetto fondamentale di questo libro?
Con l'evoluzione dell'allenamento, ma soprattutto con il costante aumento di persone che si allenano, sono venute a galla anche le mancanze che spesso accompagnano l'allenamento: come in altri sport, l'allenamento e il bouldering portano con se un carico molto mirato di alcune strutture attive e passive del sistema muscolo-scheletrico. Sovraccarico ed infortuni sono il risultato. Se si inizia ad allenarsi ad alto livello ad una giovane età, allora il rischio aumenta. Esempi si trovano soprattutto nella zona della spalla, siccome a causa della sua anatomia l'articolazione della spalla può risultare molto sensibile, specialmente con carichi intensivi.
Come si fa?
Abbiamo quindi bisogno anche di forme di allenamento che promuovano uno sviluppo equilibrato dei muscoli. Per esempio, l'intera area di supporto della parte superiore del corpo viene spesso trascurato nell'arrampicata.. In maniera analoga, anche i rotatori esterni della spalla, che sono molto importanti per stabilizzare l’articolazione. Ecco che entra in gioco il nostro libro: evidenzia molte esercizi per allenare i muscoli in maniera equilibrata, per prevenire gli infortuni. L'obiettivo numero 1 di ciascuno dovrebbe essere rimanere il più lungo possibile senza infortuni!
Un altro motivo per scrivere questo libro è stata la stagnazione per quanto riguarda l'allenamento della forza. Mentre l'allenamento, e la comprensione delle tecniche di arrampicata, hanno subito una evoluzione, difficilmente sono cambiati il contenuto ed i metodi per allenare la forza specifica e generale. Spesso sento di un climber che usa pesi per allenare la forza, ma lo posso accettare solo quando si parla di riabilitazione, o per esercizi studiati appositamente. In caso contrario il valore di questi allenamento è piuttosto dubbio. Con le macchine riesco ad allenare un muscolo, ma non un movimento! Siamo arrampicatori o bodybuilder? Devo allenare la forza con movimenti del corpo complessi.Ci sono movimenti che mi obbligano a ricercare la stabilità per cui devo allenare la propriocettività. Proprio come nell'arrampicata!
Da anni utilizziamo con successo esercizi sugli anelli, per esempio, e siamo stati pionieri. E oggi vediamo molte sale boulder che non hanno più pesi o panchine, ma anelli e elastici. Questo ci piace! A proposito, il nostro atleta di maggior successo, Alexander Megos, arrampica da 13 anni ed è rimasto senza infortuni!
Il nostro capitolo più dettagliato presenta esercizi sulla parete boulder. Un nostro principio è: la forza specifica si allena soprattutto arrampicando, perché cosi si allena parallelamente coordinazione, tecnica e tattica.
A proposito di Alexander Megos. Ti ha sorpreso il suo primo 9a a vista al mondo? E perché?
Per noi è stata una bella sorpresa! Sapevamo che dopo il suo viaggio negli USA aveva una forma strepitosa, ma con questa salita ci ha stupito tutti! Credo che nello sport spesso i risultati straordinari nascono da una situazione spontanea e non preparata a tavolino, dove i processi inibitori mentali non fanno da filtro.
Qual è l'errore più comune che avete notato nel modo in cui la gente si allena?
L'allenamento è un processo sistematico, al contrario del semplice "andare ad arrampicare". Questo non significa che l'arrampicata per se non è un allenamento, ma bisogna riflettere sulle prestazioni e le azioni che si possono fare per aumentare questa performance! Molti climbers non prendono questo punto in considerazione. Vanno 2-3 volte a settimana ad arrampicare o fare boulder, senza interrogarsi davvero su quello che stanno facendo e perché. Questo va bene e per un po' si migliora anche. Tuttavia, presto si arriva ad una barriera. Non si migliora e spesso non si sa nemmeno perché oppure si arriva alle conclusioni sbagliate, visto che manca un approccio sistematico e riflessivo nel affrontare il problema.
Quando iniziate ad allenare qualcuno, cosa cercate di fare?
La base per l'inizio di un allenamento con noi è una lunga conversazione in cui discutiamo sull'importanza dell'arrampicata per quella persona e anche le possibilità che ha, per raggiungere i suoi obiettivi. La fiducia in se stessi e l'autodeterminazione sono aspetti molto importanti al fine di creare un buon allenamento a lungo termine. Poi attraverso una serie di prove creiamo un profilo che prende in considerazione i punti forti e deboli del climber per formulare un allenamento che realisticamente possa essere implementato.
Una domanda che abbiamo a cuore riguarda al Pan Güllich. Cosa ne pensi di questo attrezzo ed è adatto a chi?
Il Campus Board è stato sviluppato un po' di tempo prima delle grande sale boulder e sale d'arrampicata indoor. C'è quindi da chiedersi se sia ancora appropriato. Io dico: sì! Tuttavia, è importante capire come integrarlo in maniera propositiva nel mio allenamento. Sono poco esplosivo e faccio fatica a bloccare su prese piccole? Allora un allenamento di questo tipo potrebbe essere giusto. Il vantaggio è che lo si può fare in maniera sistematica. Per quanto riguarda invece il rischio di farsi male, posso dire una cosa: si da troppo poca attenzione alle liste sui quali appoggiare i piedi. Si parla solo di difficili esercizi, ma non bisogna dimenticare che questi sono esercizi molto specifici con un elevato rischio di infortuni! Il mio messaggio per i principianti, ma anche per chi è già bravo: fate la maggior parte degli esercizi con i piedi sulle liste. Questo favorisce tra l'altro anche il coordinamento di tutta la catena dei muscoli, dai piedi fino alla punta delle dita e aiuta a prevenire gli infortuni!
Per quanto riguarda il futuro allora, cosa ci possiamo aspettare?
Preferisco non fare una previsione. Vedi sopra: processi inibitori mentali ;-)
traduzione di Luca Matteraglia
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