Elias Iagnemma e la nuova area blocchi Tintorale Boulder in Abruzzo
Mentre stava andando a scattare delle foto di Extrasystole, una mia first ascent a Poggio Umbricchio, il fotografo e climber Luca Parisse mi disse che aveva visto sotto un vecchio ponte romano un masso che somigliava tantissimo ad uno dei capolavori del boulder più belli di Meschia, Passo mambo. Da quel momento decisi che prima o poi sarei dovuto scendere giù a guardalo.
Nei giorni successivi in una giornata di pioggia con il mio amico Jacopo de Sanctis provammo a raggiungere questo massone, ma purtroppo la strada che portava ad esso era ricoperta da rovi, e quindi ci avventurammo attraverso la collina. Più camminavamo e più massi si presentavano dinanzi a noi, quindi in quel momento il massone passò in secondo piano. Girammo in lungo ed in largo per almeno tre ore sotto la pioggia, ma alla vista di tutti quei massi era talmente tanto l’entusiasmo che perfino le avverse condizioni meteorologiche non riuscirono a fermarci!
Sono stato in giro in questo ultimo anno in diversi posti boulder tra più famosi d’Italia e d’Europa a ripetere alcuni tra i più famosi e duri blocchi, quindi avevo messo in secondo piano la valorizzazione di questa fantastica area.
Poche settimane fa, sempre con Jacopo ed altri miei amici, abbiamo iniziato la valorizzazione del posto pulendo i primi massi e creando sentieri per raggiungerli. In questo periodo ho realizzato tra le più belle first ascent della mia vita, blocchi come Anubi e Amonet. Il primo è un bellissimo traverso di 8A+ che sale su un banchettone piatto con un aleatorio lancio finale, mentre il secondo è una placca perfetta che sale una fessura piatta per almeno 7 metri di masso.
Spero che questo periodo di restrizioni finisca al più presto per poter andare lì con più amici per valorizzare al meglio questo posto che reputo essere uno dei migliori per fare boulder. Almeno per quanto riguarda le nostre zone, poiché ha un quantitativo di massi davvero impressionante. Il Tintorale boulder vi aspetta!
Elias Iagnemma ringrazia: SCARPA, Mammut