Cose Turche nell' Ala Daglar, nuova via per Bernasconi e Spini
Due settimane trascorse in Turchia, più precisamente sul Kizilin Baci nel gruppo montuoso dell'Ala Daglar: il risultato per Matteo Bernasconi e Davide Spini si chiama "Cose Turche", una nuova via di 300m sul Kizilin Baci (2944m) con difficoltà stimate fino all' 8b.
I due Ragni di Lecco hanno scelto una "quasi logica successione di diedri e fessure apparentemente non troppo strapiombanti" e alcuni dei nove tiri aspettano ancora la prima libera. Per Bernasconi è stata la prima esperienza di apertura dal basso: "L’esperienza è stata bella anche se sulla nostra via, viste le difficoltà, l’inclinazione della parete sempre strapiombante, e la qualità della linea, abbiamo dovuto adottare un’etica di apertura, se di etica si può parlare, che non è quella "moderna" di andare da spit a spit cercando l’obbligato sempre in arrampicata ma abbiamo dovuto procedere un po’ in arrampicata e un po’ in artificiale ed è così che è nata Cose Turche."
Sulla immensa parete ci sono attualmente soltanto due altre vie, Red, Moon and Star (8a/8a+, 400m, 2010) di Rolando Larcher e Luca Giupponi e Tempus fugit (7b, 700m, 2007) di Mauro Florit, Marco Sterni, Umberto Iavazzo e Massimo Sacchi. Come spesso accade ci sono delle "regole" locali da rispettare se si vuole aprire nuove vie. Infatti, come precisa Spini " Chi volesse aprire delle vie sulle pareti dell’Ala Daglar deve attenersi a una serie di "prescrizioni" dettate da alcuni climber locali. L’uso di trapano e fix è infatti consentito solo su poche pareti ritenute "idonee" a questa attività, per il resto della catena montuosa il trad dovrebbe essere il solo stile da utilizzare."
Ricordiamo infine che a poca distanza dal campeggio si apre il bellissimo canyon, la Kazikli Valley, con oltre 230 vie sportive chiodate da Recep Ince, il gestore dell’Ala Daglar Camping.
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