Bernd Zangerl libera Into the Sun in Murgtal, Svizzera
Mentre nel 2015 stava provando un boulder a Cresciano in Svizzera, il climber austriaco Bernd Zangerl è atterrato male, sulla schiena, e ha capito all’istante che quella caduta era diversa rispetto a tutte le altre che aveva fatto nei suoi 20 anni di arrampicata. Un dolore, inizialmente insidioso poi sempre più forte, è stato seguito da una radiografia che ha confermato che aveva danneggiato la quinta e la sesta vertebra cervicale.
I dottori non erano ottimisti, ma due mesi più tardi Zangerl ha comunque ricominciato ad allenarsi, anche se con risultati scoraggianti: aveva perso forza nella mano destra e nonostante tutti i suoi sforzi, non migliorava. "Ho fatto tutto quello che mi ha detto la scienza" racconta Zangerl "ma con scarsi risultati. Quando si tratta di problemi con i nervi, e la riabilitazione, sembra che la scienza abbia ancora grandi passi da compiere." Eppure non si è dato per vinto e, ascoltando se stesso, nel agosto del 2016 è partito per l’India "avevo bisogno di un taglio da tutti i specialisti e le loro teorie."
Nel "suo" Shangri La Zangerl ha lentamente ritrovato la forma e poi, con rinnovata gioia ed energia, ritornato in Europa si è messo a lavorare una linea su un masso nel Murgtal in Svizzera. Alto 17 metri e lungo 20 metri, questa presenta due sezioni di 8A+ boulder che conducono ad una grande presa piatta, dopo la quale segue una fessura, spesso umida, dove mettere quattro friends a 9m d’altezza prima di continuare fino in cima. 489 giorni dopo la sua rovinosa caduta, Zangerl è riuscito nella libera. Into the Sun è gradata 8c+, potrebbe collocarsi come una delle vie di arrampicata trad più difficili al mondo ma, soprattuto, celebra l’ importantissimo ritorno all’arrampicata per il 38enne.