Bavella 2012, due nuove vie di arrampicata in Corsica per Giupponi, Larcher, Oviglia e Sartori
Esistono angoli di mondo che, seppure non molto distanti da casa tua, appaiono come chiusi in uno scrigno, impermiabili all’esterno e immuni al tempo che inesorabile scorre. Bavella, Corsica, è senz’altro uno di questi. A conti fatti, niente più che una piccola valle, una serie di guglie di granito, ad una quota più che modesta. Nemmeno il lusso di poterla chiamare montagna. Luoghi così, nelle nostre Alpi, ve ne sono bizzeffe… eppure Bavella ha qualcosa di particolare, qualcosa di non comune, di inafferrabile. E più se ne parla, più rimane sconosciuta. Forse è per questo che dai tempi delle prime esplorazioni e poi delle difficili vie degli anni ottanta, in cui i pionieri fecero di tutto per nascondere i sentieri, già di per sé complicati ed avventurosi… oggi non c’è stato affatto quel boom turistico che si immaginava. Dacché i marsigliesi hanno aperto decine e decine di vie sul modello Chamonix (per la verità in una versione un po' più plaisir e talvolta discutibile), ci si aspettava l'invasione e la consacrazione a nuova Yosemite mediterranea, come di fatto Bavella è. E invece niente! La Bavedda, come la chiamano i corsi, mantiene inalterato quel cuore selvaggio ed inospitale che le appartiene. E, al di là delle vie conosciute, rimane l'ignoto ancora da esplorare e una storia ancora in gran parte da scrivere.
In fondo, lo sappiamo, tenere progetti aperti è una scusa per ritornare. E come noi lo sanno le nostre compagne, che ci salutano alla porta con quell'espressione un po' così che si traduce in “Guarda che ho capito, sai?”. Poi si ritrova insieme, questa volta in 4, quell’aria di cameratismo di cui in fondo, noi che abbiamo passato da un pezzo i 40, non possiamo fare a meno. E’ un po’ come ritornare ragazzi e che in un attimo ci strappa al tran tran quotidiano. Può sembrare strano, ma anche se siamo solo su un’isola al largo delle coste italiane, sembra pur sempre di stare in spedizione. E anche se dormiamo in una camera di un rifugio ad una stella, invasa da friend, corde e ogni altro genere di materiale – non è strano mettere lo spazzolino ed il dentifricio nel caricatore del trapano - sembra un po' di ritrovare lo spirito che vivi ai campi base di una qualsiasi montagna extraeuropea…
Il "monsone" mediterraneo del primo maggio ci ha dimezzato il tempo a disposizione, ma alla fine, con la consueta frenesia da produzione, per la verità al limite del patologico, siamo riusciti ugualmente ad aprire due vie, una a cordata. Gli strapiombi di Punta U Peru per me è Rolando Larcher sono stati un po' un ripiego, dato che non siamo riusciti a progredire di molto sul nostro vecchio progetto per una serie di avversità. Ma una manciata di tiri entusiasmanti, tra cui un 7c a friend e spit su uno strapiombo rosso fuoco, ci hanno fatto “ripigliare” la motivazione alla grande. E probabilmente abbiamo anche battuto il nostro record di velocità: appena un giorno e mezzo per aprire e liberare una via di 6 tiri. Così alla fine, abbiamo persino avanzato un giorno, e pure di bel tempo!
Di fare i turisti neanche se ne parlava e così, tra ripetere una bella via magari sulla Punta Lunarda e "mordere i polpacci" agli amici, Nicola Sartori e Luca Giupponi, che tentavano di liberare la loro nuova via... non è stato difficile scegliere. Ottima scelta, dato che abbiamo vissuto una di quelle giornate memorabili, di allegria, amicizia ed in fondo… contando che si era alla fine di una settimana di apertura, di buona forma. Quando i tiri ti vengono il buon umore è assicurato e quando porti a casa due belle vie in una settimana scarsa, brutto tempo compreso, oltre ad esserti riempito gli occhi di selvaggia granitica bellezza, non puoi far altro che ringraziare che ancora tra le pieghe del mondo esista Bavella, dove poter ritornare ogni volta che ne hai voglia… Perché c’è sempre un progetto a metà!
Maurizio Oviglia
SCHEDA: A Tafunata Galattica, Bavella, Corsica
SCHEDA: Vecchia Felpa, Bavella, Corsica
Si ringraziano Petzl, La Sportiva, Marmot, Montura, Mammut, E9, Ferrino, Totem Cams
Nicola Sartori fa parte delle guide XM (www.xmountain.it)
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