Anna Borella, la tracciatura al femminile

Atleta, boulderista, allenatrice e, da poco, tracciatrice di terzo livello FASI. Così si definisce Anna Borella, 27enne climber originaria di Como, che dopo essere stata chiamata a tracciare una tappa della Coppa Italia Boulder adesso parla della tracciatura per l’arrampicata dal suo punto di vista.
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Anna Borella, tracciatrice presso la palestra di arrampicata Manga Climbing a Milano
Andrea Durí

Giugno 2015: squilla il telefono, è Baistra, Enrico Baistrocchi: "C’è il corso tracciatori qui in palestra da noi, ti va di partecipare?"
Gennaio 2020: squilla il telefono, è Lorenz, Lorenzo Angelozzi: "C’è la prima tappa di Coppa Italia a Prato, ti va di tracciare?"

Mai avrei pensato che quello che era iniziato un po’ per gioco cinque anni fa, sarebbe diventato gran parte del mio lavoro oggi. Sono Anna Borella: atleta/boulderista, allenatrice, regina delle placche e, da poco, Tracciatrice di terzo livello FASI.

Tracciatrice, suona strano vero? L’avete quasi sempre sentita coniugata al maschile questa parola, giusto?

Sì, avete ragione. In effetti mi ritrovo sempre a tracciare solo con uomini, ma non abbiate paura ragazze: una volta compreso il loro linguaggio e dimostratogli il vostro valore a suon di compressioni e bloccaggi, vi accoglieranno a braccia aperte!

Ormai da un paio di anni lavoro regolarmente come tracciatrice presso la palestra MANGA Climbing a Milano. Mi muovo tutti i giorni tra scale, prese e avvitatori per proporre nuove sfide ai frequentatori della palestra. Lavorare in una sala commerciale ti permette di fare esperienza,  di osservare climber di altezze, peso, struttura e abilità diverse affrontare un tuo boulder in mille modi:  ti fa crescere sia come professionista che come atleta.

Tracciare è sicuramente più stressante e faticoso rispetto a partecipare ad una gara, ma stare "dietro le quinte”" di un evento di Coppa Italia è una soddisfazione enorme. Ho avuto la fortuna di far parte del team che ha lavorato alla prima tappa del circuito nazionale al Crazy Center di  Prato, lo scorso 22-23 febbraio. Ho capito che il gruppo e la palestra ospitante sono fondamentali per arrivare sani di mente alla fine della settimana di lavoro.

Ritmi serrati, scadenze da rispettare, blocchi da sistemare, smonta, avvita, sposta, prova, regola, archivia, fotografa, nastra… Ma soprattutto: birrette di fine giornata, momenti di scollego, sfide integrali, metod ignoranti, risate e soddisfazione…

Penso che una tracciatrice nel mondo delle gare sia un valore aggiunto, che può dare un tocco femminile  e un punto di vista differente ai blocchi di gara. Per questo devo ringraziare tutti coloro che mi hanno permesso di iniziare questo percorso anni fa e che hanno creduto e investito su di me in questo periodo, per farmi arrivare dove sono oggi.

Baistra, il primo tracciatore che abbia mai conosciuto, che mi ha ispirato a intraprendere la sua stessa carriera; Lorenzo e Kirsch, che dal corso di 2° livello mi hanno spronata a crederci e mi hanno fatto fare un sacco di esperienze spaziali; Ricky, il principe, Franz e Chris, ovvero Riccardo Caprasecca, Matteo Maffei, Francesco Spadea e Enrico Veronese, cioè il mio primo team di lavoro come tracciatrice ufficiale; Manga Climbing per l’opportunità di imparare ogni giorno.

Il mondo della tracciatura è complesso, ma affascinante e mi piacerebbe che negli anni si vedessero in giro sempre più tracciatrici, perché è vero che i tracciatori ti accolgono a braccia aperte, ma un po’ di sana solidarietà femminile ogni tanto fa bene!

Link: FB Anna BorellaSCARPAE9




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