Alessandro Zeni sale Cani Morti Plus nelle Pale di San Martino
17 anni fa, nell’estate del 2003, Maurizio Zanolla e Riccardo Scarian hanno aperto Cani Morti, una via sulla parete nord del Campanile Basso di Lastei nelle Pale di San Martino che con il suo grado di 8b+ max e, soprattutto, 8a obbligatorio era destinata ad essere riservata a pochi eletti.
Senza ricognizione dall’alto, Manolo e Sky erano riusciti a muoversi al loro limite sperimentando l’apertura con pochissimi spit. “La scelta di usare solo spit ed escludere qualsiasi altro mezzo di protezione” ci aveva spiegato Manolo nel 2004 quando insieme a Sky era riuscito nella prima libera "ci sembrava la più onesta possibile: gli spit ogni tanto ci avrebbero protetto ma anche indelebilmente segnato la nostra debolezza."
Con un 8a obbligatorio l’impegno richiesto insomma era alto, come confermato da Scarian che aveva aggiunto “Nell’aprire e compiere la rotpunkt, una cosa che mi ha colpito è l’energia mentale e fisica che occorre a scalare con quest’etica, cioè quando la protezione non è proprio alle ginocchia, insomma voglio dire che fa più "alpinismo" uno spit 5 metri sotto i piedi, che una riga di chiodi ogni mezzo metro, magari ribattuti e rinforzati calandosi dall’alto." Ulteriore dimostrazione dell’elevato impegno globale viene dal fatto che in questi 17 anni la via era stata ripetuta una volta soltanto, dall’asso Mario Prinoth che nel 2007 aveva confermato sia la bellezza sia le difficoltà.
Bene, dopo questo breve excursus storico torniamo ai tempi nostri, a questo agosto quando Alessandro Zeni dopo tre giorni di lavoro si è aggiudicato una delle rarissime ripetizioni. Il 29enne climber ha provato la via insieme Alessandro Rudatis, uno dei più forti e meno conosciuti dolomitisiti, e seguendo l'input dell’amico Scarian è riuscito a concatenare le prime due lunghezze in uno unico tiro. Saltando la prima sosta e unendo l’8b+ (4 spit in 25 metri) con l’8a+ (4 spit in 33 metri) ha dato vita a Cani Morti Plus, per la quale suggerisce 8c, rendendola di fatto una delle più difficili multipitch delle Dolomiti.
Dopo la ripetizione, Zeni ha raccontato sul sito Karpos "I miei più sinceri complimenti ai due primi salitori per questa via che, oltre ad essere bellissima, è stata aperta con un’etica davvero rigorosa. Per me oltre ad essere stata un ottimo banco di prova è stata anche un grande spunto sul come si può aprire una via in modo rispettoso della montagna pur facendo uso dello spit."