A climbing trip - l'arrampicata a Moab, Red Rock e Bishop
La voglia di partire è tanta, sempre presente, come il rumore di fondo dello spazio profondo che si percepisce in ogni registrazione, almeno per coloro che si ascoltano con attenzione e cura. Se a questo si aggiunge una passione smodata per l’arrampicata, è normalissimo ritrovarsi all’aeroporto con un biglietto aereo in mano. Questa volta, la destinazione scelta dal gruppo di amici è lo Utah, con la sua arenaria rossa, le sue fessure verticali e i suoi paesaggi mozzafiato.
Il desiderio di scoprire uno stile di arrampicata a noi poco conosciuto ci ha spinto nella patria del trad and crack climbing. La regola del gioco è semplice, dimenticare tutto quello che sapevi fare e ricominciare da capo, con gioia e timore… É come tornare bambini ed avere un nuovo gioco da gustarsi. Solo che questa volta, alla fine del primo giorno, sei di due gradi sotto, le tue mani ti fanno male, i tuoi piedi pure e hai capito che è esattamente come ti avevano detto. E poi, un po' alla volta, capisci, impari, il tuo corpo si adegua e finisci con toglierti qualche soddisfazione. E tra un tiro e l’altro, ti godi l’ambiente, chiacchieri con altri arrampicatori molto friendly, dormi nel deserto, fai canyoning, un giro in MTB, macini tanti km, mangi bene e malissimo, ridi e piangi e ti godi l’amicizia, insomma vivi e viaggi, oppure sarebbe più facile dire che semplicemente la vita è un bel viaggio.
di Mathieu Goradesky, www.zerogravityproduction.it