Via le moto dal Sella, proposta di limitare il traffico in Dolomiti

Ridurre il traffico nelle Dolomiti, una proposta che ha come promotori il governatore del Trentino, il Sat, il CAI, l'Alpenverein di Bolzano e anche Reinhold Messner.
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Il Sass Pordoi dal Passo Pordoi, Dolomiti
Francesco Tremolada
Via le moto dal Sella, la bella via sul Piz Ciavazes del 2001 aperta da Edy Boldrin e A. Egger lancia un messaggio forte e chiaro. Chi infatti, salendo su questa magnifica parete, non è mai stato disturbato dal rombo dei motori mentre le moto accelerano a tutto gas sul rettilineo sottostante? O chi non ha mai maledetto le moto, ma anche le macchine, mentre ha arrampicato e camminato in quello che l'UNESCO ha proclamato patrimonio dell'umanità?

Certo, il problema del traffico sui passi in Dolomitici c'è da molto tempo e ovviamente è anche molto complesso proprio perché tocca sia noi sia la natura oltre a coinvolgere varie regioni ed interessi economici. Ma quello che è altrettanto certo è che c'è un crescente movimento per limitare, in qualche maniera, l'afflusso dei veicoli che nel 2009 ha stabilito un nuovo record: in una giornata unica d'estate una centralina elettronica situata sul Passo Sella ha registrato il passaggio di oltre 5 mila veicoli!

Il possibile divieto alle macchine viene analizzato in un interessante articolo di qualche giorno fa pubblicato su La Repubblica, nella quale l'autore Andrea Selva cita il governatore del Trentino, Lorenzo Dellai, la SAT, il Cai, l'Alpenverein di Bolzano e anche Reinhold Messner come promotori di iniziative per regolare il traffico. Le proposte vanno dai pedaggi fino alla chiusura di alcuni passi durante certe fasce orarie (come Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo) ed è proprio Messner a suggerire di lasciare "spazio ai ciclisti e ai camminatori, almeno durante le ore centrali della giornata, per esempio dalle 9 alle 15, per godere al massimo di queste bellezze naturali".

Se ci permettete di dire la nostra, crediamo che anche qualcosa dev'essere fatto. Siamo contrari ai pedaggi (non vorremmo vedere una situazione come su tante delle nostre spiagge dove chi non ha i soldi non ha accesso alla parte più bella), ci pare sensato un limite temporale come suggerito da Messner ma soprattutto crediamo in un rafforzamento intelligente dei trasporti pubblici. Non è una missione impossibile. Già 15 anni fa per camminare in certi valli dell' Austria bisognava prendere (e prenotare in anticipo) l'autobus, per scalare in una delle falesie più popolari d'Inghilterra c'è un minibus appositamente messo a disposizione dal Comune per i climbers.

Quello che è sicuro è che ne sentiremo parlare di questo per molto tempo ancora. E chissà, forse in futuro dalla soste di Via le moto dal Sella si vedranno più stambecchi che centauri...



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