Gran Paradiso: finale di stagione primaverile 'ingannevole' per il Ghiacciaio del Grand Etrèt

Sul Ghiacciaio del Grand Etrèt che chiude la testata della Valsavarenche nel Parco Nazionale del Gran Paradiso i valori di densità della neve ed il relativo contenuto in acqua equivalente si sono rivelati scarsi ed ancor più inferiori alla media.
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Rilievi dell’accumulo nevoso sul Ghiacciaio del Grand Etrèt, Parco Nazionale del Gran Paradiso
PNGP

I dati raccolti dagli operatori del Corpo di Sorveglianza del Parco saliti lunedì 29 maggio sul ghiacciaio in occasione del consueto rilievo dell’accumulo nevoso per la determinazione dell’equivalente in acqua smentiscono, purtroppo, una situazione in apparenza moderatamente ottimistica.

A fronte infatti di un discreto innevamento nel vallone e sul ghiacciaio, con un accumulo nevoso medio presso le 5 paline di riferimento di 275 cm (inferiore del 15% rispetto al dato medio del periodo 2000-2022 di 323 cm, ma non dissimile da diverse altre annate), i valori di densità della neve ed il relativo contenuto in acqua equivalente si sono rivelati scarsi ed ancor più inferiori alla media.

Nello specifico la densità media della neve presso le 5 paline è risultata essere di soli 378 kg/m3, inferiore del 19% rispetto al valore medio del periodo 2000-2022 (466 kg/m3), eguagliando il dato peggiore della serie storica (stagione 2012-2013).

Questa situazione è da imputarsi all’assenza di spessi strati di neve compatta e pesante all’interno del manto nevoso. D’altro canto una grossa parte della neve è giunta sul ghiacciaio con le abbondanti precipitazioni del mese di maggio (compensando un inverno non particolarmente nevoso), e dunque non ha avuto il tempo ed il sovraccarico necessario per compattarsi e raggiungere densità elevate, soprattutto nei settori più in quota, dove gli apporti di neve sono stati maggiori e le temperature più basse.

Il contenuto di acqua equivalente è risultato di conseguenza anch’esso scarso, con un valore di 1026 mm w.e. Tale valore rappresenta il secondo peggior dato della serie storica (superiore solo al drammatico dato della scorsa stagione) e risulta inferiore di circa il 34% rispetto alla media del periodo 2000-2022 (1544 mm w.e.).

Il ghiacciaio si appresta dunque ad entrare nella stagione estiva con una ridotta “scorta” d’acqua sotto forma di neve; è auspicabile un’estate molto differente dal punto di vista meteorologico rispetto a quella dello scorso anno per non esaurire rapidamente tale scorta e non perdere per fusione preziosa acqua stoccata sotto forma di ghiaccio.

I lavori sul ghiacciaio riprenderanno nel corso dell’estate con il controllo delle paline ablatometriche, e termineranno a settembre con il rilievo dell’ablazione e la chiusura del bilancio di massa.

Info: www.pngp.it




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