Tre nuove cascate di ghiaccio tra Friuli e Veneto
Questa volta, nel bel mezzo di un ice climbing trip con il mio amico Dani Ascaso, ci troviamo con condizioni non molto buone in sud europa. Poi il nostro amico Pino Bottino ci manda delle foto dal balcone da casa sua: è fatta, ci prepariamo subito per la prossima avventura, destinazione Zoldo.
Venerdì 20 gennaio arriviamo presto a Cimolais, già dal Passo Sant'Osvaldo si vede la riga bianca tra le pareti e l'erba! La saliamo e la chiamiamo Cascata da Pino (155m, WI5+, M6+), in onore del nostro "informatore". Infatti, secondo le informazioni locali che abbiamo raccolto, la nostra sembra essere una prima salita. Abbiamo attrezzato tre soste a spit, le altre sono su ghiaccio, mentre anche lungo il tiro di misto abbiamo piantato uno spit. La seconda candela e gli ultimi 15 metri non sono stati saliti a causa del caldo: oltre i 10°C al sole!
Sta per arrivare il weekend, parlo con Luca Vallata per definire i nostri obiettivi, però io ho bisogno di riposare e lui non ha la domenica libera. Così ci dividiamo in due cordate per effettuare altre due nuove salite spettacolari.
Sabato 21 gennaio Luca e Riccardo da Canal scalano una colata a sinistra orografica del torrente Mae, all'altezza del ponte di Igne. La via viene chiamata Yetifar ed offre tre tiri fino al WI5. Domenica 22 gennaio Dani Ascaso ed io invece prendiamo di mira un obiettivo più ambizioso nello stesso posto. Dal ponte scendiamo in direzione di Longarone invece che direzione Zoldo per salire una colonna impressionante che chiamiamo Infection. Offre tre tiri, il primo di misto attrezzato dall'alto con 8 spit e con uscita su ghiaccio, con difficoltà complessive attorno a WI6, M7/+.
Le tre vie aperte in questi giorni si sono formate durante questo eccezionale periodo di freddo intenso. Cascata da Pino sarà ormai mezza crollata, però Yetifar ed Infection saranno lì ancora un po' di giorni, si vedono perfettamente dal ponte.
SCHEDA: Cascata da Pino, Val Cimoliana