Tawoche pilastro sud per Renan Ozturk e Cory Richards

Ad un anno della prima salita sul Kwangde Shar assieme ad Ines Papert, il canadese Cory Richards è tornato in Nepal assieme allo statunitense Renan Ozturk per lasciare il suo segno sul Tawoche (conosciuto anche come Taboche), la bella e difficile montagna che si incontra sul lato ovest del trek verso Campo Base dell'Everest.

In quatto giorni e in stile alpino i due alpinisti nord americani hanno salito una nuova via di 1200m con difficolta di ED2 VI 5.10 M4/5, lungo il pilastro sud della montagna. Ozturk e Richards sono partiti il 13 gennaio e hanno salito la prima sezione della via, segnata da tiri con protezioni distanti e totale assenza di neve e ghiaccio. Nonostante la mancanza d'acqua Richards ha dichiarato che "scendere a questo punto ci sembra doloroso quanto salire, quindi tanto valeva andare in alto verso la neve". Così il giorno successivo i due hanno superato le sezioni chiavi della via, segnate da roccia marcia, per raggiungere il loro secondo bivacco ma soprattutto quel po' di neve che, dopo 36 ore sulla montagna, gli ha consetito di reidratarsi. Poi, sempre con il bel tempo, il terzo giorno è arrivata la cima senza grosse difficoltà. Quindi la discesa in doppia e il 16 gennaio, dopo 4 giorni dalla partenza, il ritorno al campo base.

Rimanendo sulla stessa montagna, è da segnalare anche l'importante salita di Fumitaka Ichimura e Genki Narumi che a fine novembre 2009 hanno compiuto la prima salita della parete nord (1,500m, VI AI5R). Arrampicando in stile alpino i due alpinisti giapponesi hanno raggiunto la cima dopo due bivacchi in parete e sono quindi scesi sul versante sud.

In questa loro ultima spedizione Ozturk e Richards, oltre ad effettuare la salita del Tawoche, hanno anche dato il loro apporto alla Khumbu Climbing School per conto della quale hanno tenuto dei corsi agli Sherpa e agli arrampicatori locali sulle tecniche necessarie per scalare in sicurezza. Inoltre segnaliamo anche il bel blog che veniva aggiornato durante la spedizione con veri e propri “dispacci-video”, di cui pubblichiamo l'ultimo con la giornata della vetta e la discesa che dà una buona idea dell'impegno globale.