Shisha Pangma Winter Expedition: termina il tentativo
Il 17/01, Simone Moro e Piotr Morawski dopo aver raggiunto quota 7700 hanno dovuto rinunciare al loro tentativo di prima salita invernale allo Shisha Pangma (8027m).
"Piotr è stanco e mi ha detto che possiamo continuare, calcolando però un bivacco. Io preferisco che rinunciamo, anche perché Piotr già lanno scorso ha subito delle amputazioni dopo il tentativo dellinvernale al K2. In più qui è arrivata lombra e fa un freddo cane
". E' così che Simone Moro ha comunicato, con il telefono satellitare, la fine del tentativo, suo e del polacco Piotr Morawski, alla vetta dello Shisha Pangma (8027m). Una vetta che avrebbe segnato la prima salita invernale al quattordicesima montagna per altezza della terra. Quando i due decidono di rinunciare avevano appena toccato i 7700m e, come racconta Moro, "l'ombra ci aveva già avvolti e si stava prendendo la sensibilità dei piedi oltre che minacciare di obbligarci ad un bivacco impossibile " Ormai in Tibet sono già le 15,00 (le 10,00 in Italia), è troppo tardi: alle 18,00 sulla montagna scende il buio. E' probabile che in tutto ciò sia stata determinante l'impossibilità di scendere in doppia il seracco, i due, infatti, avevano corde per una discesa di 50 metri: "ma i metri erano 100 e la nostra corda non bastava... così abbiamo iniziato a fare una serie di traversi abbastanza pericolosi, perché cera ghiaccio verde o ventato." Così, saltati tutti i "tempi" e i "margini " che i due avevano fissato per la salita, è diventato imperativo far ritorno il prima possibile al C2, a 7100m. Da qui Piotr continua verso il campo 1, mentre Moro - insieme all'alpinista e cameramen polacco Darek Zaluski - si ferma con l'intenzione di ritentare la cima il giorno successivo. Ma l'indomani il risveglio non lasciava alcuna speranza: "ci siamo svegliati coperti di ghiaccio e con venti stimati fino a 150 km/h", racconta Moro, così: "Alle 11 sono dunque partito da C2 a 7100 e sono sceso a C1, CBA ed in fine a Campo base dove sono arrivato alle 16,30 sfinito con uno zaino di 35 kg!!!" "E' stata un esperienza durissima ed una decisone sofferta. E' vero siamo i primi uomini a salire la vertiginosa parete sud del Shisha Pangma in Inverno ma la vetta attende ancora di essere calcata. Io stavo bene ed ero ancora ragionevolmente veloce ma le ore di chiaro sarebbero bastate a calcare la vetta e magari... morire per essa." Questa la conclusione di Simone Moro. Resta da dire che la via seguita dalla spedizione sulla verticale parete Sud dello Shisha è la via "Figueras" tracciata dagli alpinisti spagnoli, e mai ripetuta. Ma anche che ancora una volta è stata confermata l'estrema difficoltà di salita invernale agli ottomila: insomma non è certo un caso se insieme allo Shisha Pangma ci sono anche K2, Makalu, Nanga Parbat, Gasherbrum I e II, Broad Peak ad aspettare la prima salita nella stagione più fredda... Sopra: la parete sud dello Shisha Pangma con il tracciato della via seguita dalla spedizione fino al 10 gennaio 2004. A lato Piotr Morawski in parete. (ph arch. Simone Moro). |
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