Rêve Caché, nuova via sulla P.ta d’Androsace sul Monte Bianco
Per la serie chi cerca trova ecco una bella via nuova aperta da Enrico Bonino e Paolo Stroppiana sulla bellissima parete Est della Punta d’Androsace, ovvero nella (magnifica) conca della Combe Maudite, uno dei luoghi più belli del Monte Bianco…
Rêve Caché di Enrico Bonino
Le caratteristiche di questa linea sono la logicità, la varietà, la tecnicità e la lunghezza: tutto ciò ne fa una via impegnativa che può variare molto in difficoltà secondo le condizioni. Avevo salito pochi giorni prima la Baxter Jones ed ho subito notato le due linee parallele che solcano lo sperone centrale. Sono corso a casa pensando di trovare una relazione sulla "bibbia" dell'alpinismo glaciale ma a gran sorpresa... nulla! Dopo qualche telefonata per verificarne l'inesistenza ho subito chiamato l'entusiasta Paolo che è sempre pronto per nuove avventure "allora...ci sei domani?....si parte per una via nuova!" Lui, chiaramente ha acconsentito ed eccone il risultato.
Siamo partiti con la prima funivia per l'Helbronner. La temperatura è notevolmente salita dai giorni precedenti. Paolo attacca la terminale, e per poco non ne rimane sepolto, causa crollo di vari ponti di neve. Ma sapevamo che da lì a poco la via sarebbe stata in ombra, e abbiamo continuato a salire. La prima parte si presenta come un couloir incassato e sinuoso con alcuni muretti a 70-75-80 gradi. Quando questo gira decisamente a destra ecco le prime difficoltà: due muretti a 85-90 ci riscaldano subito i muscoli e ci portano alla goulotte di destra.
L'idea iniziale era di salirle entrambe, siccome ci sembravano corte. In particolar modo quella di sinistra ci attirava molto per la presenza di belle cascate di ghiaccio. Ma una volta percorso il canale, questo ci ha condotti in modo assolutamente logico alla base della colata di destra, ed abbiamo così deciso di salirne una sola, ma che meritasse di essere ripetuta e che diventasse una mini grand course (...sono sempre 700m di dislivello!).
Dunque, attacchiamo la colata che si rivela subito difficile con passaggi di misto tecnico e delicato per 3 tiri. La lunghezza successiva parte con circa 20 m di roccia per continuare come una goulottina a 55o fino in sosta. Paolo sfortunatamente si tira un blocco di roccia su una gamba e faticherà ad uscire dalla via zoppicando. Ancora un tiro di pendio per arrivare contro un bastione roccioso di rossastro. Lo si sale direttamente seguendo la linea più debole arrivando su uno sperone di misto neve e roccia. Si traversa a sinistra e si sale ancora un tiro di misto non banale percorso dalla via "A' l'Est, rien de nouveau" seguito dall' ultimo tiro della cresta Kuffner . Si arriva così sulla spalla del Maudit.
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