Piotr Morawski è scomparso sul Dhaulagiri

Piotr Morawski faceva parte di un piccolo team composto da se stesso e il consueto compagno di cordata, lo slovacco Peter Hamor. Il loro intento primario era di aprire una via nuova sulla parete ovest del Manaslu, la salita del Dhaulagiri quindi faceva parte del percorso di acclimatamento. Piotr è morto ad una quota di circa 5500m, mentre stava rientrando dal campo 2 al campo base, una caduta di 20m in un crepaccio gli è risultata fatale. Nonostante gli sforzi degli alpinisti di una spedizione del soccorso alpino polacco, anche loro in azione su Dhaulagiri, purtroppo non c'è stato più nulla da fare.

A soltanto 32 anni, Piotr Morawski era uno dei migliori alpinisti polacchi della nuova generazione che operavano nel Himalya. Aveva già salito sei montagne di 8000m, tra cui spiccavano salite di grandissimo interesse come la prima invernale di Shisha Pangma assieme a Simone Moro e la traversata del Gasherbrum I in stile alpino, sempre come Peter Hamor.

Piotr era anche un scrittore e fotografo di talento, e spesso scriveva articoli per la rivista polacca Gory che ben testimoniano la sua filosofia di vita e la sua sensibilità. Nel suo ultimo pezzo ha concluso scrivendo "Sono già a Kathmandu per un'altra spedizione. Forse questa volta troverò quello che sto cercando." Purtroppo è stata la morte a trovarlo nelle montagne che amava così tanto. Piotr Morawski lascia una moglie e due bambini.