Piolet d'or 2004, i candidati
Sono state rese note le vie e gli alpinisti candidati per il prestigioso riconoscimento alpinistico promosso dalla rivistta francese Montagne magazine.
Tra bilanci e ripensamenti ormai è arrivato il tempo di chiudere i conti anche con questo 2004. Così, puntualmente, come ogni fine danno, è tempo anche per le candidature del Piolet dor, loscar francese, promosso da Montagnes magazine, dedicato alle migliori realizzazioni dellalpinismo internazionale nel 2004. In quest'edizione sono sei le nomination: sei salite nuove, o in parte nuove, da cui uscirà quella che, il 25 febbraio, sarà premiata a Grenoble come la migliore dellanno. Subito, nella lista di questo 14° Piolet, cè da segnalare una bella novità, almeno per noi italiani. Proprio in cima alle nominations, infatti, cè Linea di Eleganza, la nuova via aperta lo scorso febbraio da Elio Orlandi, Luca Fava e Horacio Codo, sulla parete NE del Fitz Roy. Una candidatura tutta meritata, che fa onore alla via, a chi lha salita e allo stile della realizzazione. Tanto più - sia detto per inciso - che si tratta della seconda volta che degli alpinisti italiani entrano nel rank dei finalisti (i primi furono, nel 2001, Bubu Bole e compagni per la loro via Women e chalck, in Trango). Dalla Patagonia di Orlandi e soci si resta, non senza un po di sorpresa, in Sud America per la 'Johan's route', la via aperta dagli sloveni Thomaz Humar e Ales Kozelj sulla grandiosa, e insidiosa, parete Sud dellAconcagua (6960m). Uninclusione a sorpresa si diceva, non certo per il valore della via e soprattutto della parete, entrambe di spessore, ma piuttosto perché si tratta di una salita effettuata a fine dicembre 2003, quindi indubbiamente fuori timing Una nomina scontata, invece, è arrivata per il team russo che, con Alexandre Ruchkin e Dmitry Pavlenko, ha raggiunto la cima dello Jannu (7710m) lungo il missile della parete Nord. Una nuova direttissima che è costata, agli 11 alpinisti della squadra, ben 50 giorni di campo base e un rush finale con bivacco in porta-ledge oltre i 7000m. Tra le top six figura anche 'Arctic Rage', la via che gli americani Kevin Mahoney e Ben Gilmore hanno aperto sulla parete Est del Mooses Tooth, nell'Alaska Range. I due per salire in vetta al dente dalce hanno dapprima seguito la via Dance of the Woo-Li Masters, aperta nel 1981 da Jim Bridwell e Mugs Stump, per poi proseguire con una linea autonoma. Da rilevare in questo caso, oltre alla leggerezza della spedizione e il territorio sperduto e freddissimo in cui hanno operato Mahoney e Gilmore, anche i due tentativi occorsi di cui il vincente durato tre giorni di puro stile alpino. Via dellultima ora per la nomination n° 5. Si tratta di quella a Jean Christophe Lafaille per la recentissima (11 dicembre) salita, solitaria e senza ossigeno, della parete Sud dello Shisha Pangma (8046m) che il francese ha effettuato solo in parte per una via nuova: la sua è una variante che collega il couloir diretto, percorso dai britannici Vitor Sanders e Andy Parkin e poi da Simone Moro e i polacchi nel 2003, alla via dei britannici Scott-MacIntyre-Baxter-Jones. Indubbiamente una bella salita per Jean Christophe, anche se, come del resto in molti hanno già fatto rilevare, anticipa di 10 giorni linizio ufficiale dellinverno e non può quindi essere considerata la prima invernale del 14° ottomila. Infine, ma non certo per ultimo, chiude lelenco Steve House con la sua velocissima e solitaria via nuova sulla SO del K7 (6.934m), in Pakistan. Poco più di 41 ore dal campo base e ritorno, passando per la vetta, per realizzare la seconda salita assoluta di questa montagna. Il tutto per 2700m di 5.10, ghiaccio a 80°, M6+, A2. Di certo una gran bella corsa! Si sa, specialmente in alpinismo, i confronti sono sempre difficili, anzi spesso sono pure antipatici. Quasi sempre, poi, è impossibile essere unanimi nelle valutazioni. E difficile, insomma, trovare la super realizzazione che accontenti tutti, ma bisogna dire che il Piolet dOr aiuta a definire dei parametri, dei raffronti per fare un punto sullo stato dellalpinismo di punta. Per esempio, ad eccezione dello Shisha Pangma di Lafaille, nessunaltro 8000 risulta nella lista. Come del resto, a parte quella per i russi dello Jannu, non risultano nomination per spedizioni con molti componenti. Infine, tutte le segnalazioni riguardano vie nuove, o perlomeno in parte nuove come quelle di Lafaille e di Mahoney e Gilmore. Daltronde è un bel po di tempo che le frontiere dellalpinismo si coniugano con salite nuove, leggere e in posti poco frequentati. Il 25 febbraio, come detto, le premiazioni... Ne riparleremo.
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