Pian della Mussa in Val d’Ala di Lanzo: le sue cascate di ghiaccio e le vie di misto e dry

La guida alpina e gestore del Rifugio Ciriè Giancarlo Maritano presenta in Pian della Mussa in Val d’Ala di Lanzo (Valli di Lanzo, Piemonte), le sue cascate di ghiaccio e le vie di misto e dry.
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Pian della Mussa: Il settore principale visto dalla terrazza del Rifugio Ciriè
Giancarlo Maritano

Mai più avrei immaginato di trovare un luna park di tali dimensioni. Il Pian della Mussa, dal punto di vista delle cascate di ghiaccio - o del cascatismo, come si diceva una volta - esiste praticamente da sempre. Basta guardare le date di apertura delle linee più famose, per rendersi conto che qui hanno lasciato il segno tutti i grandi di questa magnifica disciplina: Gian Carlo Grassi, Renzo Luzi, Pierluigi Perona, Antonio Balma Mion, sono i nomi di chi ha saputo cercare, e trovare, le linee più belle ed evidenti di questo magnifico posto.

Dal 1979, anno dell’apertura della cascata di Rocca Tovo, di anni ne sono passati tanti. Anni di evoluzione, dal punto di vista della tecnica e, soprattutto, del materiale. Piccozze, ramponi, viti da ghiaccio, corde. Tutto ha contribuito a far compiere passi da gigante alla nostra disciplina. Anche anni in cui è aumentato in modo incredibile il numero di appassionati. Sono nati innumerevoli ice-park, è nato - ed è cresciuto - il dry-tooling, disciplina che ha ulteriormente spinto in avanti il livello tecnico. E che ha permesso, negli ultimi anni caratterizzati dall’assenza di freddo e ghiaccio, di poter giocare con i nostri attrezzi!

Insomma, lo scalare le cascate di ghiaccio è diventato sempre di più una disciplina strettamente sportiva, perdendo man mano la sua componente di avventura e di frequentazione a 360° della montagna invernale.

Questo ha fatto sì che, molti posti, si trasformassero in vere e proprie mecche della scalata, con una frequentazione sempre più massiccia delle cascate. Avvicinamenti brevi, assenza di complicazioni "alpinistiche" e linee molto frequentate.

Contestualmente, altri posti più "scomodi" e complicati, sono caduti un po’ nel dimenticatoio. Due ore di avvicinamento sono diventate troppe. Le linee poco battute, da guadagnarsi metro dopo metro, sono diventate troppo dure. E si è persa completamente la capacità di leggere la montagna nella sua veste invernale. Tutto vero. Questo è il motivo per cui, il Pian della Mussa, non è più stato molto frequentato, e sono rimasti in pochi a salire la (lunga?) pista innevata che porta alla fine del vallone, dove si apre l’anfiteatro con tutte le linee.

Ad ascoltare le testimonianze di chi la storia l’ha fatta, sembra di sentire davvero storie di altri tempi. Ho la fortuna di scalare insieme a Pierluigi Perona, uno dei percursori ed esploratori del cascatismo. Nell’80 ha aperto le due cascate più classiche del Pian della Mussa, la Meringa e la Sinuosa: piccozze e ramponi da alpinismo classico, chiodi che non si avvitavano, ma si piantavano a forza di martellate! La progressione era l’unica possibile: si saliva fino a quando la distanza dall’ultimo protezione diventava proibitiva: lì si piantavano le due piccozze e, con una delicatezza incredibile, ci si appendeva agli attrezzi tramite i cordini che le collegavano all’imbrago. A quel punto si estreva il martello (il famoso terzo attrezzo), e si piantava a suon di martellate il chiodo, o si avvitava - con due mani! - una delle prime viti da ghiaccio in commercio! Fatto questo, si scaricavano i cordini di collegamento, si impugnavano le lunghe picche e… via!! Immaginatevi che, con questo sistema, è stata aperta la Naressa, un bel 5 di ghiaccio che tutt’ora respinge molti appassionati!

A proposito della Naressa, Pier mi ha raccontato di quando è partito pensando di farne la prima salita: -18°C al Pian della Mussa: hanno bivaccato nelle baite di Rocca Turo, per essere già sul posto al mattino dopo. Peccato che, il giorno successivo, si sono resi conto di essere stati preceduti! La loro sarà la prima ripetizione, nel 1981. Per dovere di cronaca: il primo febbraio del 2021, all’età di 73 anni ed a 40 dalla sua prima ripetizione, Pier ha ripetuto la salita!

Ma torniamo ai giorni nostri: per chi cerca la tranquillità, la solitudine, ed un pizzico di avventura, il Pian della Mussa resta un posto straordinario. Arrivando a gestire nel 2015 il Rifugio Città di Ciriè, ho cominciato subito a salire, per lavoro o con amici, tutte le linee della zona. Ho sistemato le soste, gli ancoraggi, ho tracciato gli avvicinamenti. Poi, ho cominciato a "vedere" nuove linee di misto e dry. Con amici e colleghi abbiamo aperto nuove linee. Canalini, diedri, frange, tutto diventava possibile!

Oltre alle linee di misto moderno, come la dura Sulle ali della storia aperta con l’amico e collega Umberto Bado, sono nate linee più classiche come La Ragione è la Passione, X3M10, e Attacco all’ultima bava.

A queste si affiancano altre vie: Creme Caramel, Fragolina coraggiosa, Birra e Bioketasi, mentre nuovi progetti stanno già nascendo. Due belle falesie di Dry Tooling, Mussa Dry e Pontat Dry, completano l’offerta del luogo!

Un grande grazie va ai miei compagni di scalate: Marco, Giò, Pier, Umberto… tante giornate trascorse insieme…e tante altre ancora da fare!!

ACCESSO GENERALE
La maggior parte delle linee si trovano al fondo del Pian della Mussa,un magnifico pianoro situato a 1800m al fondo della val d’Ala di Lanzo. Normalmente si parcheggia l’auto al termine della strada (strada Provinciale 1, circa 60 km da Torino), che nel periodo invernale viene chiusa subito dopo le ultime case del comune di Balme. Da lì, a piedi, proseguire sulla pista innevata (due possibilità, una a destra ed una a sinistra del torrente) ed arrivare dopo 45 minuti all’inizio del pianoro. Con altri 45 minuti si arriva al fondo della valle, poco sotto il rif. Città di Ciriè (aperto anche d’inverno 0123738158), e di fronte all’anfiteatro con la maggior parte delle linee.
Un altro settore (cascate del Pontat) con due belle linee adatte ai principianti ed una bella falesia di dry tooling si raggiunge invece dalla frazione dei Cornetti di Balme, girando a sinistra, seguendo le indicazioni, appena giunti nell’abitato.

LE CASCATE
Fare una selezione delle cascate è davvero difficile, considerando anche la difficoltà nel prevedere le condizioni e, soprattutto, l’estrema varietà delle linee. Tra le cascate più classiche consiglio vivamente la Sinuosa e la Meringa, due salite di difficoltà media da non perdere. La Naressa, per chi è padrone del grado 5, è magnifica!

Per quanto riguardo le linee di dry anche qui la scelta è notevole: Creme Caramel e Fragolina Coraggiosa sono davvero due piccoli gioielli, salibili bene nello stesso giorno. Per chi cerca qualcosa di più alpinistico, invece, consiglio di non perdere La Ragione è la Passione: sette tiri di misto classico e tecnico, con una bella esposizione: con l’ulteriore aggiunta di qualche spit in più sui tiri più duri è diventata anche più accessibile!
Se volete alternare una giornata di falesia ad una di vie lunghe, non perdetevi il settore Mussa Dry posto a metà del piano: una dozzina di linee dal facile al… mooolto strapiombante!

NOTA SULLE DIFFICOLTA’ E SULLE CONDIZIONI
Nota bene: tutte le linee del Pian della Mussa sono ancora "old style": dimenticatevi le cascate iper frequentate - e segnate! - di Cogne, e preparatevi a salire un grado 3 combattendo con braccia e polpacci sempre più duri! Per quanto riguarda le condizioni migliori delle linee il periodo va da metà dicembre a fine febbraio, ma è diventato davvero difficile prevedere in anticipio la situazione. Non dimenticatevi inoltre che molte linee sono sotto valanga: occorre saper valutare sul posto le condizioni della neve e del ghiaccio!!

BIBLIOGRAFIA
La recente e vera bibbia della zona è la guida: Flussi ghiacciati. Guida alle cascate nelle valli Lanzo, Orco, Soana, Chiusella di Marino Cuccotto ed Elio Bonfanti che con un immane lavoro di ricerca e catalogazione hanno inserito tutte le cascate della valle. Essendo del 2018 mancano ovviamente tutte le novità degli ultimi anni.

LOGISTICA ED INFORMAZIONI
Per chi vuole sfruttare al massimo un intero week end, la scelta migliore è sicuramente quella di pernottare al rif. Città di Ciriè (0123738158 – info@rifugiocirie.eu), posto al fondo del Pian della Mussa ed al centro dell’anfiteatro principale. Per tutte le info ed i consigli sulle linee contattare Giancarlo Muyo Maritano, guida alpine ed uno dei gestori del rifugio, al 3292141782 o via mail a muyo74@libero.it

Buone scalate!
Giancarlo Maritano – Guida Alpina

Info: www.x3mmountainguides.comwww.rifugiocirie.eu

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