Panta Rei alla Cima Vall’Organo nel Gruppo del Monte Terminillo (Appennino) di Pino Calandrella e Emiliano Palla
Le piccole avventure alpinistiche nascono anche così, ti senti la sera prima senza nessun programma, ma solo con l’idea di fare un’uscita tranquilla e poi la mattina dopo ti ritrovi sull’avvicinamento ad una parete con l’idea di trasformare in realtà i "soliti" puntini disegnati sulle foto nella cartella "Progetti" della memoria del computer.
Con Emiliano Palla saliamo con molta tranquillità sul sentiero di avvicinamento, consapevoli che le condizioni della linea, se non ottimali, avrebbero comportato un cambiamento dei programmi, l’avevamo messo in conto, senza problemi. Mentre parlottiamo lungo le piste di Campostella, Emiliano mi chiede quali altre vie ci siano su questa parete, la risposta è molto facile: la "mia" via Valeria al centro della parete, aperta con Marco Chiaretti nel 2012, una via a cui tengo tantissimo.
Emiliano mi fa notare che...si, sono passati dieci anni dall’ultima volta sulla parete della Vall’organo. In questi anni tante nuove vie in questo gruppo montuoso (anche se in realtà non le ho ancora mai contate) con tanti, ma non tantissimi, amici/compagni di cordata che bontà loro hanno accettato di legarsi a me e di seguirmi in progetti che alcune volte sembravano veramente piuttosto difficili da realizzare. Ma questa è un’altra storia, torniamo al presente.
L’idea di questo progetto era in piedi dall’anno scorso e vi avevo coinvolto anche allora Emiliano, ma poi il tutto svanì nell’inesorabile fine di stagione. Giunti nella Vall’Organo notiamo che la linea sembra magra, soprattutto nella parte bassa, ma appare fattibile, nota estremamente positiva, ci sono condizioni di alpin ice stupendo. La salita sul pendio basale, se pur su pendenze non forti, a causa della neve fortemente ghiacciata, richiede molta attenzione, vietato distrarsi, le rocce alla base sono un forte monito.
Guardiamo e riguardiamo la parete per studiare la fattibilità della linea, ormai siamo convinti… si va! Sosta a friends e fittone, passaggio di misto delicato, vite da ghiaccio (da noi è un lusso!) poi ancora fittone martellato su un alpin ice stupendo e così via….il piacere della scalata, l’alpinismo della scoperta, la gestione del prevedibile e dell’imprevisto, con esperienza e passione. Una scalata di gusto, con condizioni eccezionalmente buone su tutta la parete. L’ambientazione della valle, con l’andirivieni della nebbia, ha accresciuto il senso di avventura ed isolamento che certo non è proprio di altre pareti di questo gruppo.
Insomma una piccola avventura alpinistica, gustata con piacere e fino in fondo, in uno spazio di alpinismo appartato, che consiglio a molti di frequentare, rinunciando sicuramente a veloci avvicinamenti, ma avendo in contropartita la bellezza dell’avventura alpinistica. E non mi riferisco solo a questa parete, ma alle molte altre di questo gruppo montuoso (Scoglio della Sassetelli, Innominata, Avancorpo della Sassetelli, ecc.) a torto poco frequentate.
di Pino Calandrella
SCHEDA: Panta Rei alla Cima Vall’Organo, Appennino Centrale
Si ringrazia Montura e Montura Sote Roma