Night Terror, Lobuche East, i dettagli della salita
Solo pochi giorni fa abbiamo dato in breve la notizia di Night Terror, una bella linea di ghiaccio sulla parete sud ovest del Lobuche East (6119m) in Nepal, salita dagli statunitensi Joel Kauffman e Jared Vilhauer. I due hanno salito la via di 1000m in 37 ore senza sosta, raggiungendo la cima principale, per poi scendere dalla via normale lungo la cresta SE.
Mentre il 30enne Jared è attualmente occupato in Antartide, siamo riusciti a raggiungere il 27enne Joel, a metà strada tra la Patagonia e l'Aconcagua, per scoprire non soltanto i dettagli della salita, ma anche il significato più profondo dietro il nome della via.
Joel, qual era il vostro obiettivo quando vi siete recati in Nepal?
Avevamo bisogno di un viaggio abbordabile e facilmente accessibile. Era il mio primo viaggio in Asia e per entrambi era la nostra prima volta in Nepal. Quando l'abbiamo programmato, il nostro obiettivo è stato quello di fare una salita impegnativa, speravamo una via nuova, in stile alpino.
E cosa avete pensato quando avete visto quell'evidente linea sul Lobuche East per la prima volta?
Il mio primo pensiero è stato che era una delle linee più esteticamente belle che avessi mai visto. Sono molto motivato da queste linee, e Jared condivide gli stessi ideali. Ho subito cominciato a cercare di capire la complessità della salita. Era evidente, anche guardandola da lontano con un'ottica 12x, che il ghiaccio nel diedro veniva riscaldato dal sole, e che era molto ripido. Ci domandavamo se sarebbe stato possibile salirlo. Se fosse sicuro.
Siete saliti più lentamente di quanto speravate...
Il diedro presentava un'arrampicata su ghiaccio sostenuta ed in quota e il nostro ritmo si è rallentato in modo significativo. In più Jared soffriva di continui crampi ai bicipiti. La roccia e il ghiaccio circostante erano delicati, sia da salire sia da proteggere. Mentre eravamo nel diedro, che è rivolto verso Sud-Ovest, non osavamo interrompere la salita per sciogliere dell'acqua da bere perché eravamo in corsa contro l'arrivo del sole. E in effetti, quando il sole è arrivato il ghiaccio si è rapidamente sciolto. Speravamo di essere fuori dal dalla parte ghiacciata entro mezzogiorno, ma in realtà abbiamo salito gli ultimi tre tiri con temperature preoccupanti e pericolose, terminando poi quella sezione alle 6 del pomeriggio.
Quanto materiale avete portato?
Siamo partiti dal campo avanzato con giacche e pantaloni per le soste, un paio di guanti in più, occhiali, un Jetboil, 12 barette energetiche e Gu, un po' di zuppa e pasta, due corde gemelle da 70m, 10 chiodi da ghiaccio, un set di nuts e una serie di Camalot fino al numero 2.
Come mai una linea così evidente non era stata salita in precedenza?
Buona domanda. La nostra ricerca non ha trovato alcun tentativo registrato. Forse il ghiaccio è effimero e non si è mai formato prima.
Eravate un team “leggero”, di soli due alpinisti...
Per questo obiettivo, essere in due è stato perfetto. Un altro climber avrebbe rallentato la salita e sarebbe anche stato più pericoloso su una linea così stretta. Ma per altri obiettivi, essere in tre ha più senso.
Night Terror ... ossia Terrore nella notte
Il nome delal via ha due significati. Il primo è che il punto chiave della via, quello sia fisico sia mentale, è arrivato dopo la mezzanotte mentre eravamo già alti. Abbiamo dovuto affrontare ghiaccio ripido e sostenuto, e spaventose creste di neve non consolidata. Il secondo significato è molto più profondo. E' stato quando siamo tornati a Namche ed abbiamo appreso la notizia della morte di Joe Puryear. Eravamo lì a contemplare come le nostre decisioni avrebbero potuto essere diverse lì in alto sulla cresta di Lobuche East. Sarebbero cambiate se avessimo saputo del destino del nostro amico che aveva così tanta esperienza? Joe era un genio. Un sacco di geni utilizzano una quota maggiore del loro cervello e, in modi diversi, rispetto alla maggior parte di noi. Joe era spesso colpito da una forma di sonnambulismo, o 'terrore nella notte', in cui parlava con altri... poi il giorno dopo non ricordava nulla.
Cosa ti lascia il Nepal?
Il Nepal mi ha lasciato una più consapevole visione su una delle zone più povere al mondo. A Kathmandu la maggior parte delle persone indossano delle mascherine per evitare di respirare i metalli pesanti dei gas di scarico. Quando siamo volati su Phaplu e abbiamo dovuto camminare per due lunghi giorni, dalla giungla ai passi oltre i 2500 metri, abbiamo capito e avuto rispetto per quelle spedizioni del passato che ci hanno preceduti e che iniziavano l'avvicinamento tre giorni più a valle, a Jiri. Su questo cammino dell' 'Everest Trek' abbiamo incontrato anche i popoli Tamang e Rias che vivono con quello che la terra gli offre, con pochi soldi... eppure tutti sorridevano.
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