Nido di rondine allo Scoglio di Boazzo in Valle di Daone
Lo Scoglio di Boazzo, questo scudo di granito compatto che guarda il lago da cui prende il nome. L’avvicinamento è di cinque minuti a piedi e negli anni sono state aperte numerosissime interessanti vie d’arrampicata. Purtroppo l’80% degli itinerari giacciono nell’oblio: le motivazioni sono varie, attrezzatura in loco poco affidabile, scarse informazioni, gradi che non tornano o vie invase dalla vegetazione.
La gran parte delle cordate ripete solo tre o quattro linee, tra le cui la più apprezzata è forse Spaghetti allo Scoglio di Ivan Bonaglia e Danilo Maghella. Abitué della parete sono stati i bresciani Matteo Rivadossi e Silvio Frieschi, e il trentino Ermanno Salvaterra in crisi da astinenza dalla Patagonia.
Quest’ultimo ha aperto alcune vie miste che contano solo una o due ripetizioni, come le terribilmente temute Mala onda e Buena onda, dove si parla di A4 e per lo più non si tratta di una fila di buchetti scavati che un americano graderebbe A1+.
La via descritta in questo articolo, Nido di Rondine, è una perla dimenticata che sono contento di aver riscoperto. Ermanno l’ha aperta con difficoltà in libera obbligatorie di 6c+/7a, nel 1985. Non una cosa da poco.
Il breve tratto di artificiale originale è ora aggirabile con una variante il libera, aperta da me e Nicola Castagna nel 2018, che permette una scalata continua di qualità e roccia eccellente.
Inoltre, mantenendo la distanza originale gli ancoraggi sono stati sostituiti da me e Yerokhin Vyacheslav nel 2019 e la via è a disposizione per una mezza giornata di arrampicata piccante, e di qualità.
di Francesco Salvaterra
SCHEDA: Nido di rondine allo Scoglio di Boazzo in Valle di Daone
Salvaterra ringrazia per il supporto: Ferrino, Climbing Technology, Lizard, Salice