News dagli 8000

Annapurna, Manaslu, Makalu, Cho Oyu, Shisha Pangma, notizie sull'attività alpinistica nei mesi di aprile e maggio.

Il tempo, rimasto per la maggior parte dei mesi di aprile e maggio estremamente perturbato, ha seriamente ostacolato l’attività di quasi tutte le spedizioni himalayane.

  Annapurna 8.091m (Nepal)
Annapurna


(Parete Sud dell'Annapurna - Foto F. Tremolada - Mnet)

Tutte le spedizioni hanno abbandonato la salita dell’Annapurna dopo le intensissime nevicate. L'americano Ed Viesturs ed una forte spedizione militare francese che tentavano la salita del versante nord della montagna, hanno deciso di abbandonare a causa dell’altissimo rischio di valanghe presente in parete.

Viesturs, e assieme a lui anche Neil Beidelman, ha riferito alla giornalista Ms. Elizabeth Hawley di non aver mai visto, in tutta la sua lunga e prestigiosa carriera di alpinista, valanghe di quelle dimensioni.

Anche la spedizione spagnola-internazionale guidata da Josep Pujante ha rinunciato, seppur per ultima, alla salita che tentava lungo la classica via del 1950 (1a salita di un 8000 da parte della spedizione francese guidata da Maurice Herzog.



  Cho Oyu 8153 (Nepal)
Cho Oyu

(Cho Oyu - Foto F. Tremolada - Mnet)

Molte spedizioni impegnate sul Cho Oyu hanno rinunciato per il maltempo che ha accumulato grandi quantità di neve sulla montagna.

Un team coreano ha raggiunto la cima verso il 10 di maggio. Marina Ershova, Oleg Nassedkine ed Evgueni Kouzmine, membri della spedizione russo-finlandese (organizzazione Focus) hanno raggiunto la cima il 15 maggio.

Purtroppo altri due membri della spedizione, Noora Toivonen e Pavel Bonadyssenko, sono scomparsi il 5 maggio, dopo aver effettuato un ultimo collegamento radio ed essere stati avvistati in prossimità della cima.

Si presume che i due (che salivano distanziati di parecchie lunghezze) abbiano raggiunto la vetta, mentre un grosso fronte perturbato avvolgeva la montagna, ed abbiano perso l’orientamento per l’improvvisa mancanza di visibilità.

Oleg Nassedkine, che era ad attenderli al campo 3, ha aspettato la loro discesa per tre giorni nel maltempo, purtroppo senza esito. La spedizione coreana, giunta in vetta successivamente, non ha trovato nessun segno dei due sfortunati alpinisti e così anche i compagni saliti alcuni giorni dopo.
  Manaslu 8156m (Nepal)
Condizioni dure e pericolose anche al Manaslu, dove pesanti nevicate hanno ostacolato il lavoro delle spedizioni. Queste non hanno però impedito al forte francese Jean Christophe Lafaille di effettuare una brillante e velocissima salita in solitaria.

Membro del team italiano guidato dal vicentino Franco Brunello (organizzazione Focus World Expeditions), Lafaille, dopo avere tentato e rinunciato ad una direttissima lungo la parete nord, troppo rischiosa per le valanghe, in soli tre giorni ha raggiunto la cima salendo lungo una via sulla parete nord-est, che si sviluppa a sinistra della via normale. L’itinerario, che sembra in parte nuovo, si è rivelato più ripido e tecnico della normale, ma decisamente meno soggetto al pericolo di valanghe.

Anche qui comunque vengono riferite grosse nevicate e neve alta lungo tutto il percorso, condizioni che hanno reso la salita abbastanza rischiosa soprattutto nella prima parte della traccia verso il campo 1. Lafaille ha raggiunto la cima il 5 maggio. Avvicinamento, salita e ritorno hanno richiesto all’alpinista francese circa 20 giorni.

Il resto del team, dopo due settimane di tenace attesa, ha visto premiati i propri sforzi riuscendo anch’esso a raggiungere la cima con 4 dei suoi membri. Successo completo, dunque, per tutti.

L’alpinista spagnolo Pepe Garces, che ha raggiunto la cima del Manaslu in condizioni di freddo estremo, ha riportato congelamenti alle estremità ed ha dovuto essere evacuato con l’elicottero. Nonostante ad un primo esame i congelamenti sembrassero piuttosto gravi, lo spagnolo
, secondo le ultime notizie giunte dalla Spagna, dovrebbe recuperare in modo completo. 


  Shisha Pangma 8013m (Cina)
Neve alta e forte vento hanno concesso pochi spiragli alle spedizioni. In vetta i coreani ed i giapponesi.

L’italiano Diego Zubani ed il tedesco Ralph Glas (organizzazione Focus) hanno raggiunto quota 7.700 metri, prima di venir respinti dalla neve alta.


  Makalu 8481m (Nepal)
Makalu

(Makalu - Foto F. Tremolada - Mnet)

Gli italiani Abele Blanc, Christian Kuntner e Stefan Andres (organizzazione Focus) hanno raggiunto la cima del Makalu il 15 maggio alle 13.30 dopo essere partiti dal Makalu La, 7.500 metri. Facevano parte del team anche Marco Bianchi e Andrea Rosa.

Informazioni

Focus expeditions
www.focusworldexpeditions.com

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