Mt. Forbes, Canada: l'inviolata parete est salita da Alik Berg e Quentin Roberts

Con una salita di rilievo gli alpinisti Alik Berg e Quentin Roberts hanno salito l’inviolata e imponente parete Est del Mount Forbes (3612 m) nelle Mountain Rockies canadesi.
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Mt. Forbes, Canada: Alik Berg e Quentin Roberts durante la prima salita della parete est, ottobre 2020
Alik Berg, Quentin Roberts

Con i suoi 3612 metri di altezza, il Monte Forbes è la montagna più alta del Parco Nazionale di Banff nelle Rockies Canadesi, custodita da una formidabile parete est chiaramente visibile anche da molto lontano. Pur essendo noto a molti, sorprendentemente la parete non era mai stata tentata in precedenza, e Quentin Roberts e Alik Berg hanno ora completato la prima salita di questa impressionante parete in tre giorni.

L’anno scorso, Berg aveva intravisto varie possibilità per la salita mentre apriva una nuova via sul vicino Monte Outram insieme a Maarten van Haeren. Nonostante le temperature calde di questo autunno, Roberts e Berg speravano di trovare condizioni simili a quelle che Uisdean Hawthorn ed Ethan Berman avevano incontrato durante l’apertura della nuova via sull’Emperor Face sul Monte Robson qualche giorno prima: caldo giù in valle e freddo e ghiaccio in quota.

I due si sono avvicinati alla montagna il 1 ° ottobre, hanno salito la parete il giorno successivo superando difficoltà stimate di M4 WI3, quindi sono scesi il 3 ottobre.

Roberts ci ha spiegato: "Per accedere alla parete devi avvicinarti per circa 27 km fino ad un bivacco sotto il ghiacciaio nord. Da qui puoi vedere la parete nord (che Jon Walsh e Ptor Spriceniecks hanno sciato per la prima volta nell'autunno del 1997), ma non riesci a vedere la est. La vedi soltanto il giorno in cui la vai a scalare. Già l’avvicinamento è un'avventura. Abbiamo camminato per 9 ore fino al nostro bivacco, camminando lungo le splendide rive dei laghi e sulle morene, inoltre abbiamo avuto il consueto incontro con un orso Grizzly. Abbiamo impiegato meno tempo per il ritorno, forse perché era in discesa ed eravamo fradici di pioggia.

Abbiamo raggiunto la parete dalla spalla del ghiacciaio Nord sotto una luna splendente, guadagnando circa 800 metri di quota ma anche perdendone circa 200. La parete si è fatta vedere proprio mentre la prima luce stava risalendo l'orizzonte. A questo punto non ci aspettavamo di incontrare molto terreno gelato. Infatti, la sera prima ci eravamo svegliati entrambi sudati e accaldati. Di sicuro, molte delle formazioni che pensavamo di dover superare non non c'erano visto il caldo di questo periodo dell'anno. Non è stato troppo difficile trovare la strada giusta, ma siamo stati fortunati che le difficoltà fossero moderate e che siamo riusciti a seguire una goulotte per accedere alla vetta. L'arrampicata si è presentata sostenuta e tecnica, ma mai eccessivamente difficile (M4) e abbiamo salito la via per lo più con brevi tiri in conserva da un punto riparato ad un altro punto riparato. Le condizioni erano perfette sotto ogni aspetto, a parte le temperature, e siamo stati fortunati ad essere riusciti a gestire bene la salita"




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