Moose's Tooth in Alaska: David Lama e Dani Arnold aprono Bird of Prey

Dal 12 - 14 aprile 2013 gli alpinisti Dani Arnold e David Lama hanno aperto Bird of Prey (1500m, 6a, M7+, 90°, A2) sull'inviolata Headwall del Moose's Tooth, in Alaska.
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Dal 12 - 14 aprile 2013 gli alpinisti Dani Arnold e David Lama hanno aperto la via Bird of Prey (1500m, 6a, M7+, 90°, A2) sul Moose's Tooth, Alaska.
Dani Arnold
Nuovamente Alaska: dopo il grande inizio di stagione sul Citadel nel massiccio Kichatna da parte di Ben Erdmann, Jess Roskelley e Kristoffer Szilas, ora è il famoso Mooses Tooth nel Parco Nazionale del Denali a far parlare di sé con una notevole "Direttissima" sulla parete est, che ha tutti gli ingredienti per essere una salita da incorniciare. Ad aprire la nuova via, chiamata Bird of Prey, sono stati lo svizzero Dani Arnold e l'austriaco David Lama che in 48 ore totali e con un solo bivacco hanno salito una linea di 1500m nel centro della parete, con difficoltà fino a 6a, M7+, 90°, A2.

Dopo essere arrivati il 10 aprile sul ghiacciaio Buckskin, nel cuore dell'Alaska, con l'aerotaxi, Arnold e Lama hanno studiato la loro linea: l'obiettivo era salire in qualche modo la bellissima, inviolata Headwall. Senza perdere minimamente tempo i due sono partiti alle 2 di notte del 12 aprile per raggiungere la base della parete e l'attacco della via. Nonostante il grande freddo, le condizioni erano perfette. "entrambi” spiega Arnold “avevamo la stessa idea di cosa potevamo salire senza corda. E' per questo che soprattutto nella parte bassa siamo stati molto veloci." Fortunatamente all'inizio delle difficoltà è arrivato il sole, ma i due hanno dovuto lottare duramente per superare delle difficili sezioni di ghiaccio sottile e di misto (fino a 90°). Dei veri “ostacoli” che li hanno rallentati notevolmente. Spesso i due hanno dovuto anche ricorrere a dei pendoli per trovare delle vie d'uscita. Poi, verso le 21.00, hanno trovato una stretta cengia dove piantare la tenda per un primo, scomodo, bivacco. Sarebbe stato anche l'unico, ma loro non potevano ancora saperlo...

Con le prime luci i due sono ripartiti per un altro giorno pieno di difficoltà tecniche e anche psicologiche vista la distanza, ampi, tra una protezione e l'altra. Come non bastasse, mentre superava un difficile tetto, a Lama si è rotta una piccola tacca. Così, nel disperato tentativo di non cadere, l'austriaco ha sfiorato l'enorme fungo di neve al suo fianco che (bontà sua) è subito crollato, cadendo direttamente sulle corde. Per fortuna in qualche modo Lama è riuscito a rimanere attaccato alla parete, ma l’immenso peso della neve ha rischiato di spezzare le corde e ha addirittura tirato via uno dei chiodi della loro sosta... Una situazione per nulla facile insomma, aggravata anche da alcuni tiri di 60m nella parte finale saliti senza alcuna protezione. Anche qui una caduta sarebbe sicuramente stata fatale. “Specialmente la parte alta della parete è stata più dura del previsto” ci ha spiegato Lama, aggiungendo: “Pensavamo fosse terreno più "classico" (non nel senso dell'alpinismo classico, ma classico per i nostri standard), ma l’arrampicata non era per niente più facile rispetto alla parte bassa della headwall.” Ciò nonostante i due hanno raggiunto la cima alle 18:00 e poi, visto le previsioni meteo, sono scesi immediatamente in doppia lungo la via di salita, raggiungendo il campo alle 2:00 di notte, 48 ore dopo essere partiti.

E’ interessante notare che, sia per Arnold sia per Lama, Bird of Prey segna un inizio strabiliante in Alaska, infatti nonostante la loro grande esperienza nessuno dei due era mai stato nel grande nord statunitense. Da notare inoltre che proprio in questi giorni sulla parete NE del Moose's Tooth sono state aperte altre nuove vie, di cui cercheremo di avere notizie a breve. Intanto, questo di Lama e Arnold ci sembra un ottimo “assaggio” di vera classe... abbiamo il sospetto che resterà negli annali! ;-)





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