Misto solitario per Ezio Marlier

Due vie nuove salite in solitaria da Ezio Marlier, Spirito Libero (600m IV/4/M4) sul Monte Emilius e Aragon (500m IV/4+/M6/A1) sulla Granta Parey, più la ripetizione sempre solitaria di alcune grandi classiche sul Mont Blanc du Tacul e sulle Grandes Jorasses, danno lo spunto per una riflessione sull’alpinismo “senza compagni”.
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Aragon, 500m IV-4+-M6-A1, aperta da Ezio Marlier in solitaria il 3-4/01/2007, sulla parete sud del Granta Parey.
arch. Ezio Marlier

Molte volte ci siamo chiesti quali siano le motivazioni che spingono un alpinista ad affrontare una parete in solitaria. Risposte definitive, è chiaro, non ci sono. E neanche questa riflessione di Ezio Marlier sulle sue ultime salite “senza compagni” sembrano risolvere i perché. Piuttosto è lo specchio di un bisogno senza nome che sembra avergli dato la spinta per la salita di due nuove vie di misto: Spirito Libero (600m IV/4/M4) aperta il 18-19/11/2006 sul Monte Emilius e Aragon (500m IV/4+/M6/A1) sulla parete sud del Granta Parey.

Sono le “situazioni particolari”, scrive Ezio Marlier, la molla delle solitarie… Quelle "situazioni" a cui, nel bene e nel male, si cerca di dare un nome.



SOLITARIE E SITUAZIONI PARTICOLARI
di Ezio Marlier

Quante volte nella vita ci si trova in “situazioni particolari” e ci si convince che solo facendo una certa cosa si troverebbe il modo di risolverla? Non si capisce esattamente il perché ma si sa esattamente che il momento è questo, e si deve andare… Si sarebbe potuto pianificare e organizzare la cosa… invece no… si prepara lo zaino e via!

Così sono nate le mie solitarie del 2005 alla McIntyre-Colton sulla nord delle Grandes Jorasses e del 2006 con il concatenamento sul versante est del Mont Blanc du Tacul delle tre famose goulottes6Supercouloir, Gabarrou-Albinoni, Modica-Noury. Niente di straordinario, vie che già avevo percorso, che conoscevo. Salite che non mi ponevano dubbi, conoscevo ogni passo difficile e la soluzione.

Scendo a valle mi sento forte, realizzato. Poi, analizzo la cosa e non ho risolto niente… Dentro si è come prima, si è percorso tanto dislivello, faticato come muli, preso un sacco di spaventi… ma le “situazioni particolari” sono ancora lì...

In occasione della salita di Bocconi Amari sul Mont Emilius, con Rossano Libera, ci rendemmo conto delle future potenzialità possibili su quella parete: un dedalo di righe bianche che aspettano la prima salita. Dopo Bocconi Amari e quanto riportato dalla ripetizione dello straordinario e fortissimo Robert Jasper, mi sento appagato, orgoglioso, ma l’ennesima “situazione particolare” non si fa aspettare e bussa alla mia porta, e mi ritrovo con lo zaino carico attraverso il vallone di Comboé a pestar neve per raggiungere la base della parete nord del Monte Emilius.

Devo solo scegliere da dove salire, le possibilità sono diverse, ma quale sarà la più fattibile? Quanto sarà difficile? Riuscirò a passare? Non so niente di questa via! Non ho nessuno con cui consultarmi e condividere incertezze e paure. “Mica te lo ha ordinato lo psicologo di venire fin qui… decidi… sali o torna a casa!” Sono in cima alle 15.00… dopo 9 ore di salita, è appena nata “Spirito Libero” (600 m. IV/4/M4).

Per l’ennesima volta ci si sente forti e indistruttibili, un sentimento che però dura quanto un battito di ciglia, fino alla “situazione particolare” successiva, a quella che fa ricadere nelle proprie fragilità, e come un muro si pone di fronte fino a farti sbattere la faccia.

Ancora una volta il sudore bagna il viso. Percorrendo sentieri nella neve e nella solitudine più totale, lo zaino sempre più pesante mi accompagna alla base di un’altra sconosciuta parete, con l’idea di scovare nei suoi anfratti una possibilità di salire in vetta.

La Granta Parey in Val di Rhemes e la sua parete Sud sono pressoché sconosciute, a differenza del rifugio ai suoi piedi, il Benevolo, meta escursionistica che richiama intere folle nella stagione estiva. Solo alcune vie su roccia solcano la bella muraglia gialla, con ripetizioni di alpinisti prestigiosi come Maurizio Oviglia e Matteo Giglio. Nessuna via di ghiaccio o misto percorre invece i suoi fianchi…

“Aragon” (500m IV/4+/M6/A1) mi impegna per due giorni, per fortuna l’inverno non è freddissimo e il bivacco è accettabile… Non avevo previsto di incontrare queste difficoltà, non lo potevo sapere. Avevo materiale a sufficienza ma non tutto il necessario, questa è la differenza che sta nell’affrontare salite nuove o effettuare ripetizioni dove si hanno tutte le informazioni del caso.

Ora rimangono tante risposte da trovare, chissà quante “situazioni particolari” si dovranno ancora affrontare… L’importante è raggiungere la consapevolezza di aver dato un nome e un senso, nel bene o nel male, all’esperienza appena vissuta…


Valle d’Aosta - Val di Rhemes
Granta Parey - Parete Sud
ARAGON
Prima salita: Ezio Marlier in solitaria 3-4/01/2007
Difficoltà: IV-4+-M6-A1
Lunghezza: 500m
La via: Salita di stampo moderno, impegnativa e di grande soddisfazione, il tratto in artificiale(25m) e sicuramente possibile in libera. Sulla via sono stati lasciati alcuni chiodi. Grandioso ambiente e solitudine garantiti.
Materiale: Serie di friend, nuts e chiodi per una eventuale ripetizione.
Avvicinamento: Da Aosta lungo la Val di Rhemes fino alla fine della strada (o dove lo consente l’innevamento nella stagione invernale). Seguire per il rifugio Benevolo (telefonate per sapere se è aperto). Oltrepassato il rifugio portarsi sul versante alla vostra destra e raggiungete la base della parete (4-5h dalla fine della strada).
Discesa: lungo la via normale.


Valle d’Aosta - Monte Emilius
SPIRITO LIBERO
Prima salita: Ezio Marlier in solitaria 18-19/11/2006
Difficoltà: IV-4-M4
Lunghezza: 600m
La via: Bella linea in ambiente straordinario e isolato (vedi Bocconi amari).
Materiale: Alcuni chiodi in posto. Serie di friend fino al rosso camelot, nuts e chiodi.
Avvicinamento: Come per bocconi amari fino alla base della nord, invece di proseguire verso il triangolo nero dirigersi alla base della linea.
Discesa: lungo la ferrata che riporta al bivacco Federigo.





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