Menhir sul Sass dla Crusc, nuova via per Tondini e Irsara
Dopo l'apertura de la “Perla preziosa”, Nicola Tondini, questa volta con Ingo Irsara, è ritornato sulla bellissima ovest del Sass dla Crusc per aprire (lo scorso luglio) e quindi liberare (il 3 settembre) Menhir, nuova difficile via sul celebre Pilastro di Mezzo della parete Ovest. Si tratta di 200m, per 5 lunghezze di corda, che partono poco a sinistra del canale della via Gabloner e superano in 3 tiri le placconate nere a destra della via dei fratelli Messner. E poi, dopo uno slalom tra i tetti gialli, con altre 2 lunghezze risolve direttamente il grande specchio grigio della parte superiore della parete. Il tutto per una difficoltà che raggiunge l'XI- (7b+) e che ha il suo crux nel 2° tiro.
Va detto subito che Menhir è completamente autonoma rispetto alla celeberrima via aperta nel 1968 da Reinhold & Günther Messner. Infatti, nel tratto che le è più prossimo, il nuovo itinerario di Tondini e Irsara passa a 10-12m dalla fine del traverso inferiore della variante Mariacher, che come molti sanno dista a sua volta altri 15m dalla Messner. Va anche precisato che la via è stata aperta utilizzando solo protezioni tradizionali (chiodi e protezioni veloci) sui tiri e appendendosi ai cliff solo per chiodare. Mentre nelle soste sono stati utilizzati 3 spit in totale.
Questo, ci ha detto Tondini, va sottolineato “non solo per essere precisi, ma anche perché siamo coscienti della grande differenza che c'è tra l'affrontare una linea sconosciuta con gli spit nello zaino (come abbiamo fatto noi) o affrontarla come hanno fatto i fratelli Messner quando hanno aperto la loro via, ma anche come ha fatto Heinz Mariacher quando ne ha effettuato la prima ripetizione e poi la prima libera. Non a caso e sempre con Tondini, proprio su quella storica via Messner e il suo famoso passaggio ritorneremo a breve per un approfondimento. Intanto però godiamoci il report della libera sulla bella Menhir... e godiamoci anche il video della via girato da Andrea Tosi che (come anticipazione) si apre con delle immagini di “riscaldamento” proprio sul passaggio Messner...
MENHIR - Pilastro di Mezzo, Sass dla Crusc di Nicola Tondini
Arriviamo alle 13,00 in cima al Pilastro di Mezzo per la via dei fratelli Messner. Massimo un mio amico e fortissimo cliente è contentissimo, ha realizzato un sogno! Il tempo di mangiare e bere qualcosa e scendo in doppia a raggiungere Ingo che mi sta aspettando in cengia all’attacco di Menhir: sono le 14,00. Qualche goccia d’acqua sembra offuscare i nostri propositi, ma fortunatamente è un falso allarme. Impieghiamo 5 ore a percorrere in libera i cinque tiri di questa nostra nuova via. La roccia, fatta eccezione per qualche metro del 4° tiro, è sempre eccezionale.
Il secondo tiro è quello più duro, e manca niente che lo sbaglio: sul passaggio chiave, mi scivola un piede e mi trovo a sospendere su due micro-tacche. Ingo da sotto mi incita a tener duro, ma io ho la vista annebbiata e non capisco più niente… “su in alto c’è la prese buona” sento gridare dal basso… sfrutto l’ultimo attimo di lucidità e lancio a prendere la buona presa… fatta! Il 3° e il 4° tiro scorrono fluidi sotto le nostre dita, tanto che quasi comincio a rilassarmi. Prima di iniziare l’ultimo tiro, ho il coraggio di dire ad Ingo “mi pare di non ghisarmi più”...
Ultime parole famose! Fatti i primi 10 metri dell’ultimo tiro, mi ritrovo gli avambracci come due prosciutti. Non ricordavo che questo tratto fosse leggermente strapiombante e su prese un po’ svase: ma così è, e devo stringere i denti per non rovinare questa giornata perfetta. In cima il colore del tramonto che bacia la parete Ovest del Pilastro di Mezzo al Sass dla Crusc, ci regala le ultime emozioni. Ringrazio vivamente tutti: Massimo, Andrea, Paola e Mario e soprattutto Ingo con il quale ho realizzato questa stupenda via nuova.
Menhir è una via in cui abbiamo cercato di utilizzare lo stile “trad”. In apertura i cliff sono stati utilizzati solo per posizionare i chiodi. Non è stato fatto alcun passo in artificiale e non sono stati utilizzati i cliff per fare resting tra una protezione e l’altra. Con questo stile pensiamo di essere onesti nei confronti dei ripetitori: tutti i movimenti sono stati fatti già in apertura e tra le protezioni non ci sono sorprese: non abbiamo mai barato sui cliff. Due soste sono rinforzate con degli spit, due sono a chiodi e una è da fare su freends.
Un ultimo e importante ringraziamento a: Marmot, Wild Climb, Ferrino e il negozio TurnoverSport per l’ottimo materiale fornito.
Le immagini fotografiche e i filmati realizzati durante queste salite sul Sass dla Crusc andranno a comporre, insieme ad altre documentazioni visive, una serie di serate, elaborate insieme ad Andrea Tosi e Paola Finali, in cui Nicola Tondini presenterà l'ampio spettro della propria attività.
Nello specifico tali serate andranno a rappresentare l’attività di Nicola Tondini nell’apertura di vie in stile “trad” in Dolomiti, di vie a spit di alta difficoltà (sempre dal basso), nella ripetizione di alcune vie classiche significative (come la Messner al Pilastro di Mezzo del Sass dla Crusc e il famoso passaggio della “placca Messner”) e la sua attività invernale.
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