Marmolada: prima libera tutta da capocordata della Larcher-Vigiani per Bubu Bole
Il 10/09 Mauro "Bubu" Bole, in cordata con Jenny Lavarda, ha realizzato, in 13 ore, la prima salita in libera tutta da capocordata della "Larcher-Vigiani" alla Punta Penia, in Marmolada.
Il 10 settembre Mauro "Bubu" Bole ha realizzato, in 13 ore, la prima salita in libera tutta da capocordata (e senza mai cadere) della "Larcher-Vigiani" alla Punta Penia, in Marmolada. Una super via, di 13 lunghezze per una difficoltà massima di 8a e 7b obbligatorio, aperta nel 2000 dalla premiata ditta Rolando Larcher e Roberto Vigiani che, il 13/08/2001, ne aveva fatto anche la prima salita in libera (vai alla news). Come si ricorderà, poi, la prima ripetizione del grande viaggio sulla sud-ovest è stato realizzato il 17/07/2005 da Bruno Pederiva e Mario Prinoth. Ora, è stata la volta di Bubu Bole che, dopo aver provato la via, con la sua "corsa" ha centrato la prima ripetizione in libera tutta da primo. E, particolare davvero interessante, l'ha fatto in compagnia di Jenny Lavarda: un autentico battesimo (e incontro con le grandi pareti) per la campionessa italiana di arrampicata sportiva. "L'idea è nata con Ines Papert" spiega Bubu Bole "E' stata lei che mi ha dato la motivazione per provare questa bellissima via! Altrimenti avrei continuato con le mie corse in macchina! Poi Ines ha rinunciato: aveva ancora quel nodo dell'altr'anno per l'icidente sul 'Pesce'. L'avventura è nata con una donna e non poteva concludersi che con un altra vittima, Jenny Lavarda! Altrimenti neanche questa via avrebbe avuto un senso! A parte gli scherzi ho avuto anche la fortuna di non cadere mai altrimenti il progetto sarebbe fallito!" "La via è davvero bellissima" ci tiene a precisare Bubu, "Bella, difficile e alpinistica. "Si tratta di una vera e propria big wall alpinistica. Difficoltà di 8a a 3000m su una grande parete come la Marmolada, con quasi tutte le lunghezze che mettono in gioco un grande impegno psicolgico e dove "engagée" non è una parola vuota, ti fanno vivere un'esperienza che sarebbe riduttivo considerare solo di arrampicata sportiva. Su questa via si affronta l'alta difficoltà in roccia in una dimensione che è propria dell'alpinismo. Rolando Larcher e Roberto Vigiani hanno realizzato davvero una gran cosa, per stile e impegno psicologico: complimenti davvero!". E complimenti anche a Jenny, aggiungiamo noi, anche per l'entusiasmo che ha messo in questo viaggio accettato da parte sua quasi come una scommessa al buio! BUBU BOLE, JENNY E “La LARCHER-VIGIANI” IN MARMOLADA di Jenny Lavarda La settimana dopo il Rock Master è stata, per quanto mi riguarda, molto ricca di forti emozioni. Mentre mi stavo allenando nella struttura ad Arco ricevo inaspettatamente una chiamata dal mio amico Bubu Bole che mi chiede se domenica sono libera e disponibile ad accompagnarlo sulla “Larcher-Vigiani” in Marmolada. Subito sono stata un po' sorpresa da questa sua richiesta e, lì per lì, anche un po' dubbiosa a causa della mia poca esperienza in montagna... e così dopo una gara andata a male decido di trascorrere una giornata diversa dal solito accompagnando Bubu nel suo obiettivo: il tutto organizzato per domenica 10 settembre. Nel frattempo, venerdì, carica più che mai, vado a chiudere il mio conto in sospeso: il mio primo 8c/c+ “Claudio Caffè” (vai alla news) alla Terra Promessa e, guarda caso, quando scendo ad Arco a festeggiare, incontro proprio Bubu che mi dà già “quattro dritte” sulla via, su cosa devo e non devo portare, e altri dettagli tecnici... Ero già agitata all'idea di questa nuova esperienza! Così sabato mi dirigo verso il Passo Fedaia dove abbiamo appuntamento, e da lì nel pomeriggio prendiamo l'ovovia e ci facciamo una bella passeggiata fino al bivacco dal Bianco dove abbiamo trascorso la notte, pronti per partire belli freschi la mattina successiva. Alla sera ceniamo ma cerchiamo di rimanere belli leggeri, Bubu ancora di più, e per la prima volta lo vedo senza la sua solita birra... cose da non credere! Lo vedo bello concentrato sul suo progetto, forse una delle poche volte così serio e motivato. Dopo cena esco dal bivacco per ammirare lo splendore della montagna: è uno spettacolo incredibile! Luna piena che illumina tutto ciò che ci sta attorno, la parete sud della Marmolada è illuminata a volte da piccole e fioche luci di coloro che bivaccano in parete, silenzio totale... E' uno spettacolo che mi trasmette delle forti emozioni. Mi è sembrato di tornare indietro di dieci anni, quando andavo quasi tutti i weekend in montagna assieme ai miei genitori. Mi mancavano queste emozioni! E' tutto uno splendore. Mi siedo su un sasso, lì fuori dal bivacco, e rimango ad ammirare la bellezza che mi offre la montagna, ascoltando Bubu che mi racconta buona parte della storia della Marmolada con i suoi personaggi e le sue vie… Uff! Lezione di alpinismo stasera... Così verso le 21.00 ce ne andiamo a letto per recuperare più energie possibili per il giorno successivo. Alle 5 del mattino suona la sveglia e dopo un buon caffè, ci dirigiamo verso l'attacco della via. Già appena sveglia mi sento strana, un po' nervosa e capisco subito perché faccio fatica a mandare giù qualsiasi cosa da mangiare: ho lo stomaco chiuso! Ahia, non sarò mica nervosa… Invece, quando sono sotto alla via, sono proprio agitata perché non so cosa mi aspetta... Ma cerco di tranquillizzarmi e di non far vedere a Bubu la mia agitazione, perché oggi è lui che deve fare il “colpo” e io devo essere tranquilla per cercare di motivarlo e caricarlo il più possibile e per infondergli fiducia e tranquillità… anche se lui è già di suo super motivato! Alle 7.00 si parte, come sempre in ritardo dalla nostra tabella di marcia; che dire: lui è sempre lento in tutto... io sempre in anticipo e frettolosa, lui il contrario di me... quindi vi lascio immaginare... E così si parte per questa grande avventura. Parto bella motivata e con tanta voglia di scalare, soprattutto dopo aver realizzato il mio progetto solo due giorni prima. E' vero: sono un po' agitata perché non so cosa mi aspetta e come reagirò a certe situazioni, ma nello stesso tempo mi sento anche tranquilla perché so di affrontare questa nuova esperienza con una delle poche persone in cui ripongo una fiducia incredibile. Ed è anche per questo che ho deciso di affrontare questa nuova avventura: ero con una persona in cui ripongo una grande fiducia e tanta stima; è stato lui ad insegnarmi e a farmi scoprire il meraviglioso mondo del dry-tooling. Quindi perché rinunciare anche a questa nuova esperienza? E così i primi tiri filano via lisci, tra qualche spiegazione di manovre di soste, di assicurazione, di corde da tutte le parti che devo stare attenta che non si aggroviglino - altrimenti ne prendo di tutti i colori - e di tanta ma tanta scalata in placca su una roccia meravigliosa: tutta a buchi, biditi, mododiti, tacche, svasi... su questa via c'è tutto, insomma… una completezza incredibile! Dopo 5 lunghezze a-vista però, la fatica comincia a farsi sentire e comincio a fare qualche riposino intermedio… Ahia… però che bello scalare qui in montagna con il vuoto sotto di me! Che sensazioni incredibili! Nel frattempo Bubu scala via veloce e fluido e, ad ogni tiro, mi sorprende sempre più. "Ma quanta ne ha", penso tra me, ma non dico nulla: lo lascio concentrato sul suo obiettivo! Quando facciamo l'ultimo tiro di 7b oramai è quasi buio. Non vedo praticamente nulla e comincio ad agitarmi un pochino... Però tengo duro fino alla fine: non voglio mollare per niente al mondo, anche se ormai le avambraccia sono andate e la pelle delle dita è completamente esaurita! Concludiamo così la via alle 8 di sera, dopo ben 13 ore appesi alla parete, tra soste, manovre, bloccaggi, biditi e qualche risata per le cazzate che combinavo non essendo una gran esperta di questo nuovo mondo. Arrivati in cima al pilastro faccio i complimenti a Bubu per la realizzazione del suo progetto, e da parte mia provo una soddisfazione incredibile per essere riuscita ad arrivare in cima, anche se con qualche riposo in più, a questa grande montagna che dentro di me ha sempre avuto un valore enorme. Sono le mie prime esperienza di arrampicata in montagna, e per me arrivare in cima a Punta Penia è stata una soddisfazione incredibile. Dopo ben 10 anni, sono ritornata ad affrontare la montagna. Le mie esperienze in questo mondo sono state molto limitate, forse una o due vie sul quarto grado con mio padre quand'ero molto piccola, ma vi posso garantire che questa è stata in assoluto la mia prima grande esperienza alpinistica. Ho riscoperto emozioni e sensazioni che avevo tralasciato da molti anni ma che ho ritrovato grazie a questa nuova esperienza. Sono stata molto contenta di aver avuto la possibilità di accompagnare Bubu in questo suo progetto e lo ringrazio per la sua grande pazienza. Mi sono divertita davvero molto… per un weekend ho staccato la spina dal mondo delle gare e di allenamenti e mi sono goduta il meraviglioso mondo della montagna come ai vecchi tempi... e per di più in ottima compagnia! di Jenny Lavarda TUTTA LA LARCHER-VIGIANI TIRO PER TIRO: 6c - 45m; 6c - 50m; 7c+ - 45m; 7b - 60m; 7c+/8a - 60m; 7c - 40m; 7a - 60m; 8a - 55m; 7b - +55m; 7c+/8a - 40m; 7b - 60m; 3° - 50m. |
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