Mario Panzeri fa 14 sugli ottomila
Ieri 17 maggio l'alpinista Mario Panzeri ha toccato la cima del Dhaulagiri, completando il grande tour di tutti i 14 ottomila. Dopo Reinhold Messner, Silvio Mondinelli e Abele Blanc diventa il quarto italiano a salire tutte le montagne più alte della terra senza l'uso di ossigeno supplementare.
1 / 1
Mario Panzeri
archivio Panzeri
Giornata storica ieri per Mario Panzeri - e per l'alpinismo italiano intero - che ha festeggiato l'atesissima cima del Dhaulagiri in Himalaya che ha coronato il sogno dell'alpinista lecchese di salire tutte le 14 montagne più alte della terra, naturalmente senza ossigeno supplementare.
A festeggiare assieme a Panzeri questa cima di 8167m sono stati Giampaolo Corona e Dawa Sherpa, mentre l'altro membro della spedizione, Marco Confortola, è stato costretto a rinunciare a quota 7500m per evitare problemi di congelamenti.
La settimana scorsa Panzeri ha festeggiato il suo 48° compleanno e non ci poteva essere un regalo più bello quindi. La Guida alpina, che ha all'attivo salite dalle Alpi alle Ande, ha iniziato il suo percorso in Himalaya nel 1988 con la cima del Cho Oyo. Dopo due tentativi da nord, nel 1992 è arrivata finalmente la cima dell' Everest da sud, seguita quattro anni più tardi dal K2 e, nel 1997, dal Lhotse. Poi è seguita una breve pausa (per modo di dire) con un tentativo all'Annapurna e un altro all'Everest da nord) che ha poi portato al rush finale e del tutto decisivo: Annapurna (2005), Makalu e Gasherbrum II (2006), Nanga Parbat e Broad Peak (2008), Manaslu (2009), Shisha Pangma (2010), Kangchenjunga e Gasherbrum I (2011) e, proprio ieri il Dhaulagiri.
Con questo ultimo successo Mario Panzeri non è soltanto il quarto italiano, dopo Reinhold Messner, Silvio Mondinelli e e Abele Blanc, a salire tutte le montagne più alte della terra senza l'uso di ossigeno supplementare, ma ha soprattutto dimostrato, ancora una volta, quella fama di alpinista strong man (davvero mitica la sua resistenza in quota), una caratteristica che è nel DNA degli alpinisti della sua generazione e della sua terra.
A festeggiare assieme a Panzeri questa cima di 8167m sono stati Giampaolo Corona e Dawa Sherpa, mentre l'altro membro della spedizione, Marco Confortola, è stato costretto a rinunciare a quota 7500m per evitare problemi di congelamenti.
La settimana scorsa Panzeri ha festeggiato il suo 48° compleanno e non ci poteva essere un regalo più bello quindi. La Guida alpina, che ha all'attivo salite dalle Alpi alle Ande, ha iniziato il suo percorso in Himalaya nel 1988 con la cima del Cho Oyo. Dopo due tentativi da nord, nel 1992 è arrivata finalmente la cima dell' Everest da sud, seguita quattro anni più tardi dal K2 e, nel 1997, dal Lhotse. Poi è seguita una breve pausa (per modo di dire) con un tentativo all'Annapurna e un altro all'Everest da nord) che ha poi portato al rush finale e del tutto decisivo: Annapurna (2005), Makalu e Gasherbrum II (2006), Nanga Parbat e Broad Peak (2008), Manaslu (2009), Shisha Pangma (2010), Kangchenjunga e Gasherbrum I (2011) e, proprio ieri il Dhaulagiri.
Con questo ultimo successo Mario Panzeri non è soltanto il quarto italiano, dopo Reinhold Messner, Silvio Mondinelli e e Abele Blanc, a salire tutte le montagne più alte della terra senza l'uso di ossigeno supplementare, ma ha soprattutto dimostrato, ancora una volta, quella fama di alpinista strong man (davvero mitica la sua resistenza in quota), una caratteristica che è nel DNA degli alpinisti della sua generazione e della sua terra.
Note:
Expo.Planetmountain | |
Expo Marmot |
Ultime news
Expo / News
Expo / Prodotti
Petzl Neox, un assicuratore con bloccaggio assistito mediante camma ottimizzato per l’arrampicata da primo.
Rinvio arrampicata super versatili con moschettone Keylock
Casco Mammut a basso profilo per arrampicata e alpinismo.
Un secondo strato termico robusto ed efficace.
Imbracatura regolabile a tre fibbie per l’arrampicata in montagna, le grandi pareti e le vie di ghiaccio e misto.
Uno scarpone dal taglio mid-cut agile e leggero per hiking su terreni misti.