La Perla nascosta sul Sass D’Ortiga, di Ivo Ferrari
Ivo Ferrari e la bellissima via (500m, TD) aperta nel 1972 da Renzo Timillero e Ludovico Cappellari sulla Parete Nord del Sass d'Ortiga (Val Canali, Pale di San Martino, Dolomiti). Una vera perla nascosta.
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In alto sulla Cappellari - Timillero parete Nord Sass d'Ortiga (Pale di San Martino)
archivio Ivo Ferrari
Questa parte del “viaggio” è tutta Dolomitica, ed inizia con una bella camminata dove il sudore non fa nessuno sforzo per abbandonarmi. Destinazione Sass D’Ortiga. Nel bel mezzo dell’ombra c’è una via fantastica. Lontano dal classico c’è una linea “classica”. Bisogna camminare un po’ per arrivarci sotto e... Sto salendo in compagnia di un Amico lungo il canalone di Sant’Anna, oggi il Cielo è di un azzurro quasi irreale, il silenzio che avvolge questo Vallone mi mette addosso tranquillità!
Giunti alla base della Nord, rimango col naso rivolto all’insù, una parete dalla roccia fantastica è sopra la mia testa, c’è caldo oggi a nord, e bisogna approfittarne! Parto come altre volte, deciso e contento di farlo, gli appigli sono numerosi, è una danza verticale, e se danzo io che non ho mai ballato, ci sarà un motivo...
Le lunghezze si susseguono, una più bella dell’altra, fermo nei punti di fermata mi chiedo come mai certi itinerari così “scorrevoli e piacevoli” abbiano così poche visite, ma Silvano me lo spiega con parole facili, “Non bisogna solo scalare con le braccia, qui serve la testa”.
Placche e fessure verticali, nessun chiodo, nessuna sosta, su verso l’alto seguendo quella logica che la testa trasmette alle braccia, salgo lungo tra friends e piccole clessidre, mi sposto prima a destra e poi a sinistra, le braccia vengono aiutate dai piedi, è tutto un gioco in armonia... che bello essere a Nord in una giornata così calda.
I metri aumentano col tempo che passa, sento le voci di una cordata impegnata sul famosissimo spigolo Ovest, dopo ogni filata di corda pianto due dei sei chiodi che possiedo e recupero... Gli occhi osservano all’orizzonte Montagne che ben conosco e che non finisco mai di “amare”, oggi siamo stati fortunati ad abbandonare le “rotte comuni” per “riscoprire” una via tanto bella.
Nel primo pomeriggio, anticipando il “solito” temporale Dolomitico ci sediamo sulla Cima del Sass D’Ortiga, sotto abbiamo lasciato cinquecento metri “unici”... qualche impressione, una barretta energetica e giù verso il rifugio Treviso dove veniamo accolti dal “solito” temporale Dolomitico...
Non so bene cosa al giorno d’oggi venga considerato alpinismo classico. Non so bene se consigliare un gioiello verticale privo di protezioni, un cordino e un chiodo in tutta la via, ma sicuramente sono felice di averla salita, felice e contento. Vorrei anche fare i complimenti ad un Amico di Bassano che alcuni anni fa, solo soletto in pieno inverno si è regalato un “viaggio” di tre giorni su questa perla dimenticata. Bravo Claudio (Claudio Moretto ndr), veramente Bravo.
Ora nella testa mentre riordinavo son saltate fuori altre linee... mi sa che ci faccio un giro alla prima occasione.
Buone arrampicate a tutti.
Ivo Ferrari
IVO FERRARI 2013
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Placche e fessure verticali, nessun chiodo, nessuna sosta, su verso l’alto seguendo quella logica che la testa trasmette alle braccia, salgo lungo tra friends e piccole clessidre, mi sposto prima a destra e poi a sinistra, le braccia vengono aiutate dai piedi, è tutto un gioco in armonia... che bello essere a Nord in una giornata così calda.
I metri aumentano col tempo che passa, sento le voci di una cordata impegnata sul famosissimo spigolo Ovest, dopo ogni filata di corda pianto due dei sei chiodi che possiedo e recupero... Gli occhi osservano all’orizzonte Montagne che ben conosco e che non finisco mai di “amare”, oggi siamo stati fortunati ad abbandonare le “rotte comuni” per “riscoprire” una via tanto bella.
Nel primo pomeriggio, anticipando il “solito” temporale Dolomitico ci sediamo sulla Cima del Sass D’Ortiga, sotto abbiamo lasciato cinquecento metri “unici”... qualche impressione, una barretta energetica e giù verso il rifugio Treviso dove veniamo accolti dal “solito” temporale Dolomitico...
Non so bene cosa al giorno d’oggi venga considerato alpinismo classico. Non so bene se consigliare un gioiello verticale privo di protezioni, un cordino e un chiodo in tutta la via, ma sicuramente sono felice di averla salita, felice e contento. Vorrei anche fare i complimenti ad un Amico di Bassano che alcuni anni fa, solo soletto in pieno inverno si è regalato un “viaggio” di tre giorni su questa perla dimenticata. Bravo Claudio (Claudio Moretto ndr), veramente Bravo.
Ora nella testa mentre riordinavo son saltate fuori altre linee... mi sa che ci faccio un giro alla prima occasione.
Buone arrampicate a tutti.
Ivo Ferrari
IVO FERRARI 2013
24/07/2013 - Sulla via Diamante pazzo al Becco Meridionale della Tribolazione
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