'Gringos Locos' al Cerro Piergiorgio in Patagonia completata da Matteo Della Bordella, Dario Eynard e Mirco Grasso

Sulla parete ovest del Cerro Piergiorgio in Patagonia gli alpinisti Matteo Della Bordella, Dario Eynard e Mirco Grasso hanno completato 'Gringos Locos', la via iniziata nel 1995 da Maurizio Giordani e Luca Maspes che erano riusciti a salire oltre 3/4 della parete. È un risultato storico che conclude nei migliori modi il progetto del CAI Eagle Team.
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CAI Eagle Team Patagonia 2025: Matteo Della Bordella, Dario Eynard e Mirco Grasso in azione sulla nord-ovest del Cerro Piergiorgio
CAI Eagle Team

Sfruttando al massimo la piccola finestra di bel tempo a fine stagione, gli alpinisti Matteo Della Bordella, Dario Eynard e Mirco Grasso sono riusciti a chiudere uno dei capitoli più longevi della Patagonia: completare Gringos Locos sul Cerro Piergiorgio. Si tratta della bellissima via che sale nel bel mezzo dell’enorme parete ovest, iniziata nel lontano 1995 da Maurizio Giordani e Luca Maspes che erano riusciti a salire oltre 3/4 della parete.

21 tiri di difficoltà elevata in un ambiente talmente ostile e isolato che, nonostante fosse descritta da Michel Piola come la “parete perfetta”, non ha mai ricevuto l’attenzione che meritava. In questi 30 anni soltanto due altre spedizioni ci hanno provato: Maspes nel 2006 con Kurt Astner, Hervè Barmasse e Yuri Parimbelli, e Giordani nel 2018 con Hervè Barmasse, Francesco Favilli e Mirco Grasso. Nel primo caso la spedizione si è dovuta interrompere quando Maspes -miracolato - è stato investito da una frana. Nel secondo le proibitive condizioni della Patagonia hanno decretato la fine della spedizione.

Adesso invece la via, quella visione del secolo scorso, è stata finalmente completata. Della Bordella e Eynard si avevano raggiunto El Chalten all’inizio di febbraio, dove hanno deciso di fare cordata con l’amico Mirco Grasso. A metà mese i tre si erano recati alla base della parete in fondo all’appartata valle del Rio Eléctrico, ed erano riusciti a scalare e fissare le corde fino a metà via prima di ritornare a El Chalten in attesa della prossima finestra di bel tempo.

Proprio quando tutto sembrava perduto, ecco che è spuntata una breve finestra che i tre sono riusciti a cogliere appieno. Raggiunto il high point di Giordani e Maspes del 1995, hanno salito un altro tiro per poi congiungersi alla Via del Hermano, aperta nel 2008 da Hervè Barmasse e Cristian Brenna. Il risultato è una via molto difficile e continua: dei 27 tiri, solo 4 o 5 sono facili. La difficoltà massima raggiunge il 7a/A2 e, nei tratti più difficili, hanno alternato passaggi in libera a tratti in artificiale su skyhook.

Rientrati a El Chalten, Matteo Della Bordella ha anticipato alcuni dettagli della salita. “Abbiamo sfruttato ogni goccia di meteo buono per poter scalare. Nel primo tentativo abbiamo ripetuto i primi 14 tiri. Due settimane dopo, sfruttando una piccola finestra di bel tempo, siamo tornati in parete. Dopo aver quasi perso le speranze per via del forte vento che ci ha messi in seria difficoltà nel primo giorno di scalata, siamo però riusciti a rifugiarci nella portaledge e il secondo giorno, l’unico di vero bel tempo, siamo partiti molto presto nonostante il freddo e abbiamo proseguito fino a completare la via. Per riuscire, prima dell’arrivo del maltempo abbiamo scalato anche oltre il tramonto arrivando in vetta alle 3 del mattino. Non siamo riusciti a effettuare la salita in stile alpino, come ambivamo, perché la finestra era troppo corta e non lo consentiva. Ma abbiamo comunque riportato a valle tutto il materiale utilizzato in parete, in particolare i 480 metri di corde fisse che abbiamo utilizzato”.

Come accennato, la spedizione fa parte del progetto del CAI Eagle Team, e in Patagonia ci sono anche Marco Cordin, Luca Ducoli, Giacomo Meliffi, Alessandra Prato e Camilla Reggio, insieme ai tutor Massimo Faletti, Silvia Loreggian e Luca Schiera. “Siamo veramente al settimo cielo” ha spiegato Della Bordella, capo spedizione e ideatore dell’iniziativa iniziata nel 2023.

“Non poteva esserci una miglior conclusione del progetto CAI Eagle Team. Un progetto che è stato una scommessa. Abbiamo realizzato una spedizione complessa, che ha messo alla prova tutti i partecipanti nel loro battesimo con le montagne più belle al mondo. La spedizione aveva due obiettivi: il primo era imparare, conoscere, apprendere dall’ambiente estremo della Patagonia. I ragazzi hanno imparato ognuno la propria lezione e hanno avuto il loro battesimo al di fuori delle Alpi. Il secondo obiettivo era quello di fare alpinismo di alto livello. Sulla parete nord-ovest del Cerro Piergiorgio ci siamo mossi sulle orme di due fuoriclasse come Maurizio Giordani e Luca Maspes, riuscendo in un traguardo quasi inaspettato completando la via Gringos Locos iniziata proprio da loro due 30 anni fa. Nel 1995, al primo tentativo sulla via, Maurizio Giordani ha formato una cordata con un giovane di 23 anni, Luca Maspes, mentre oggi questo battesimo è toccato a Dario Eynard, 24enne alla sua prima esperienza patagonica. Una salita che racchiude lo spirito con cui è nato il progetto del CAI Eagle Team."

In attesa di ulteriori dettagli di Gringos Locos e delle salite degli altri componenti del gruppo, concludiamo con le parole di Maurizio Giordani che si era recato in Patagonia per testimoniare da vicino l’ultima spinta: “Questo risultato è la perfetta conclusione per un progetto storico, che rimane nei miei ricordi come un’avventura irripetibile.”




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