Denti della Vecchia di Pescegallo, riattrezzata la cresta Filun della Rocca
È domenica, una di quelle giornate bigie di fine stagione, quelle giornate che fanno intimorire e rinunciare i poco motivati a qualche bella uscita… quelle che alle volte cogli al volo per poter fare i lavori di casa, i lavori che rimandi da tempo. I lavori che dici sempre: "Prima o poi lo faccio". E così è il momento, facciamo i lavori di casa.
Di buon ora, scendo in garage ed inizio a preparare lo zaino che mi servirà oggi. Cordino da 6mm 60m, imbrago, casco, scarpette d’arrampicata, qualche friend, kit per corda doppia, trapano, fix, spezzoni.
Oggi sarò io e solo io nel mio giringirare per crap. Obbiettivo, riattrezzare la classicissima e per tanti dimenticata cresta detta Filun della Rocca ai Denti della Vecchia di Pescegallo in Val Gerola. Home sweet home.
Questa cresta affronta i 5 denti da Nord a Sud ed è stata aperta nel 1931 da Antonio Citterio, Giovanni de Simoni e Luigi Tagliabue, poi negli anni è stata poco ripetuta, se non da pochi alpinisti romantici, cultori delle cime Orobiche.
In questi anni ho fatto vari passaggi da solo o con clienti, ribattendo chiodi o cambiando cordini. Nel 2014 l'amico e collega Guida Alpina Yuri Parimbelli con il suo storico cliente Maurizio Agazzi, anche lui amante delle montagne sopra casa, ne riprese tutte le soste sistemandole ed attrezzando la sosta ormai mancante sul quinto dente. Maurizio poi nel suo blog ne raccontò l’esperienza, riportando alla luce il fascino e la bellezza.
In questi anni mi sono detto perché non riattrezzare le soste senza modificare il percorso o l’ingaggio, ma rendendo solo più sicure le calate per accedere ai vari denti? E così la risposta è arrivata da sola. Giornata libera, voglia di scalare in free solo ed un progetto da completare. Come dicevo all’inizio: quei lavori di casa che sempre rimandi!
Caricata la macchina si parte per Pescegallo, salgo fino al tornante prima del rifugio Salmurano e poi risalgo il sentiero che porta alla base del Primo Dente. Qui decido di salire la via Master Sport, insomma voglio anche divertirmi, non solo lavorare!
Salgo così in cima al primo dente. Mi porto alla calata precedentemente attrezzata, e via. Discesa alla forcella tra il primo ed il secondo dente, poi su a bomba per 2 tiri di Anita e sono in cima al Secondo Dente.
Mi godo il momento, guardo in giro e verso il Monte Disgrazia, il Cengalo ed il Badile, il cielo è di un grigio carico che non promette nulla di buono, ma da noi la meteo è ancora buona, ho ancora tutto il tempo che mi serve per divertirmi e portare a termine il lavoro che mi ero prefissato.
Inizio questa bella cavalcata tra traversi esposti e placche di roccia compatta, e su ogni dente smantello chiodi vetusti e marci e attrezzo le nuove soste con anello per calata. Carico lo zaino di tutta 'sta ferraglia e cordoni e riparto in traversata.
Mi è sempre piaciuto scalare senza corda, sentirmi libero solo ed inserito nell'ambiente. Quante volte queste emozioni le condividevo con Marco Anghileri… affiorano i ricordi. E così nel tempo dell'ora arrivo all'ultimo dente, il bifido. Salgo il bel diedro con il famoso tetto che ostruisce il passaggio e che i primi apritori, e che vinsero passando per il famoso buco. Azzz!, Io di lì non passo di sicuro, troppo stretto per me! Così aggirato a destra per placca arrivo sul terrazzo che poi in breve per placchetta mi conduce alla forcella fra le due punte.
Salgo la prima, scendo, salgo la seconda ed in cima smantello la sosta che Yuri aveva fatto nel 2014 e attrezzo la nuova calata a spit. Qui Il Filon della Rocca finirebbe, ma non contento mi dico "e quel dentito? Vuoi non salirlo? Completiamo la cavalcata anche con il piccolo dei torrioni!" Risalgo così gli ultimi 20 metri di questo ultimo torrione e sono in cima. Lavoro finito, la cresta è stata riattrezzata, sono soddisfatto e felice, sono convinto di aver fatto un buon lavoro.
Un viaggio nella storia, rispettando l’ambiente, lasciando l'ingaggio ma rendendo sicure le discese dai denti. Adesso lascio ai ripetitori il piacere e il divertimento di vivere questa salita, pensando a coloro che nel '31 si cimentarono per la prima volta. Alpinismo di scoperta. Alpinismo di casa. Ma pur sempre romantico e fatto di voglia di avventura.
di Cristian Candiotto
SCHEDA: Cresta Filun della Rocca, Denti della Vecchia di Pescegallo