Colonne d'Ercole in Civetta, Dolomiti ripetuta a-vista da cordata francese

L’alpinista francese Symon Welfringer parla della sua ripetizione, con i compagni di arrampicata Antonin Cechini e Aurélien Vaissière, di Colonne d'Ercole sulla parete nord-ovest della Civetta nelle Dolomiti, aperta da Alessandro Baù, Alessandro Beber e Nicola Tondini con difficoltà fino all’IX grado.
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Colonne d’Ercole, Civetta, Dolomiti, salita da Symon Welfringer, Antonin Cechini, Aurélien Vaissière
archive Symon Welfringer

Durante una breve visita in Dolomiti i francesi Symon Welfringer, Antonin Cechini e Aurélien Vaissière hanno ripetuto Colonne d'Ercole sulla parete nord-ovest della Civetta nelle Dolomiti. Aperta tra il 2009 e il 2012 da Alessandro Baù, Alessandro Beber e Nicola Tondini con difficoltà fino all’IX grado, questa via di 1200 metri che sale in cima alla Punta Tissi era stata ripetuta nel 2014 da Alex Walpoth e Martin Dejori, che però hanno dovuto abbandonare il sogno dell'a-vista a causa rottura appigli. La ripetizione francese dovrebbe essere la prima a-vista quindi.

Le Colonne d'Ercole in Civetta
di Symon Welfringer

Dal 16 al 18 agosto, Antonin Cechini, Aurélien Vaissière e io abbiamo ripetuto il capolavoro Colonne d'Ercole, una fantastica via di più tiri che porta fino in vetta alla Punta Tissi sulla Civetta, nelle Dolomiti.

Questa "big wall" dolomitica si estende per circa 1200 metri e per scalarla abbiamo effettuato due bivacchi. Questa si è rivelata una strategia eccezionale, dato che i bivacchi alla decima e alla 23esima sosta erano davvero comodi, e anche perché ci ha dato il tempo necessario per salire la via esattamente come volevamo. Quello che mi ha più sorpreso è che sono riuscito a salire tutti i 29 tiri a-vista, salendo da capocordata tutti i tiri più difficili.

Avendo fatto la via, direi che molti tiri offrono roccia di eccellente qualità, ma come al solito su vie lunghe tradizionali su calcare ci sono alcune sezioni da superare sopra i chiodi distanti. Il passo chiave di 7c in particolare è un severo test psicologico, dato che devi fare una sezione bouldersa ben al di sopra di alcuni chiodi di dubbia tenuta.

In breve, questa via ci ha dato tutto ciò che cercavamo quando ci siamo mossi dalla Francia per le Dolomiti. Grande impegno su ogni tiro, che richiede un focus costante e completo. Non siamo riusciti ad individuare alcune soste poiché alcuni chiodi erano probabilmente scomparsi, e alcune soste non erano sufficientemente sicure per tirare su i nostri sacconi con il materiale. Tutto questo ha reso l'arrampicata “piccante”, per raggiungere la cima di questa fantastica via in Civetta.




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