Cimon della Pala: Giuseppe Vidoni e Gabriele Colomba salgono nuova via di misto in Dolomiti
L'idea di una via lungo la parete Nord del Cimon mi è balzata alla mente nell'autunno dell'anno scorso, quando ho salito la montagna per la prima volta durante un allenamento. Arrivato in prossimità della cresta sommitale ero rimasto colpito dalle due facce opposte sud e nord, la prima che scaldata e illuminata dal sole mi ricordava l'estate, mentre invece l'altra, la nord, era già proiettata nell'inverno grazie a una modesta nevicata che ne aveva imbiancato le pendici in quota.
Ho iniziato quindi a fantasticare su una linea che solcasse questo lungo e selvaggio versante, quando l'inverno lo avrebbe ben ricoperto. Così, dopo le prime nevicate, ogni volta che lo vedevo cercavo di scorgere le linee più adatte, aspettando il momento in cui le condizioni mi avrebbero permesso di partire.
Questo momento è finalmente arrivato nelle ultime settimane di febbraio, la parete infatti si presentava in condizioni ideali con i punti più delicati ricoperti da alcune belle colate, caratteristiche di questo inverto in dolomiti, anche il meteo era a nostro favore grazie a un lungo periodo di alta pressione.
Senza perdere tempo ho subito chiesto a Gabriele Colomba, che da qualche settimana avevo già informato della mia idea, se mi avesse seguito nell'avventura. Qualche sguardo alla linea, qualche dubbio sull'uscita ma la passione per quegli ambienti così selvaggi e incontaminati non lo poteva far rifiutare. Un primo weekend saltato per lo 0 termico alle stelle ci porta al 24 febbraio dove, usufruendo del pfs, ha inizio il viaggio.
La sveglia suona alle 5, più presto del solito per noi, in Caserma a Passo Rolle e dopo una buona colazione siamo in partenza verso le 6 del mattino con gli sci ai piedi diretti verso la Baita Segantini e da li, con un lungo traverso, alla base del Ghiacciaio del Travignolo che risalito per una mezzoretta ci porta all'attacco della via.
Veloce cambio assetto, check-up dei materiali e via! Inizia l'avventura! Il primo stretto canalino non tarda a mostrare le prime difficoltà ma anche la sua bellezza, picche e ramponi trovano buona presa nella neve pressata dei passeggini verticali, mentre nei tratti appoggiati si sprofonda quel poco che basta per non affaticare troppo i polpacci. La via prosegue con un bel tiro di 60 metri di buon ghiaccio e dopo aver tirato il fiato su di un nevaio arriva il tiro chiave con verticali passaggi di neve pressata, ghiaccio e un po' di roccia, molto delicato per via della difficoltà di protezione. Un altro lungo tratto appoggiato ci permette di alzarci di quota velocemente mentre appare sopra di noi la cresta sommitale, altri due tiri di misto e un lungo traverso ci portano al canalino d'uscita e quindi all'affilata e aerea cresta della cima, che raggiungiamo alle 3 del pomeriggio circa.
Poco tempo per le foto di rito e siamo già in discesa lungo la via Normale, con l'immancabile passaggio nel "Bus del gat" che mi riporta alla mente quella salita autunnale dove tutto è cominciato. Solo il Travignolo ci separa ora dagli sci e dall'ottima birra che poi ci gusteremo alla Capanna Cervino accompagnata da una deliziosa fetta di Sacher, mentre il sole, da poco sceso, segna la Fine dell'avventura.
Dopo parecchia indecisione abbiamo deciso di chiamarla Via degli Allievi, dedicata al corso che stiamo frequentando proprio qui a Passo Rolle per entrare nel Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. Un sogno che ci sta permettendo di conciliare il lavoro con la nostra grande passione per la montagna.
di Giuseppe Vidoni
SCHEDA: Via degli Allievi, Cimon della Pala, Pale di San Martino, Dolomiti