Bondit Peak in Pakistan salito da una spedizione ungherese
La spedizione Nangma e Bondit 2022 del team di alpinismo ungherese mirava ad effettuare prime salite nella remota, ed in parte inesplorata, regione delle valli di Hushe e Nangma in Pakistan. La spedizione è stata finanziata dalla federazione ungherese di alpinismo e arrampicata sportiva. I quattro membri, il dottor Laszlo Szasz, Bence Kerekes, Marton Nagy e il dottor Viktor Agoston, sono arrivati in Pakistan il 25 giugno e hanno raggiunto il campo base del K6 ad un'altitudine di circa 4000 metri il 28 giugno.
Acclimatamento: prima salita di una vetta senza nome
Dopo aver verificato le opzioni in base alle condizioni, tre alpinisti del team - Laszlo Szasz, Bence Kerekes e Viktor Agoston - hanno effettuato la loro prima via di acclimatamento, ovvero la prima salita di una cima senza nome vicino alla Green Tower. Hanno raggiunto la vetta il 2 luglio, dopo un bivacco a 4800 metri. Secondo la loro misurazione basata su GPS, la vetta è alta 5412 metri. Hanno scalato la parete nord-est della montagna con difficoltà stimate in 600m+, 50°, roccia 5c (3 tiri), D (difficile). Hanno chiamato la loro via "Danze ungheresi" e hanno suggerito che la vetta si chiamasse Amanat Brak. La spedizione ha poi tentato una cresta senza nome sul lato nord della valle del Nangma. Dopo aver salito 12 tiri superando difficoltà fino a 6c+ (6b A1), gli alpinisti sono stati costretti a ritirarsi sotto un temporale.
Obiettivo principale: prima salita del Bondit Peak
Dopo aver effettuato una seconda salita di acclimatamento fino al campo base avanzato del K6 a 5300 metri, la squadra è tornata a Khande (Kanday) a 2900 metri. Tra il 5 e il 17 il tempo è stato generalmente brutto e mutevole, e non ha consentito obiettivi più seri. Dal 17, però, è apparsa una finestra di bel tempo e gli alpinisti hanno deciso di provare il Bondit Peak, fino a quel momento inviolato. Secondo le mappe la vetta è alta 5780 m, ma l'altitudine reale era sconosciuta poiché nessuno era mai salito in vetta. Negli ultimi anni alpinisti irlandesi, neozelandesi e giapponesi avevano tentato di scalare questa montagna, ma senza successo. L'ultimo tentativo risale ad un mese fa.
Tutti e quattro gli alpinisti hanno lasciato Khanday il 17 luglio. Hanno arrampicato autonomamente, senza nemmeno un cuoco sotto la montagna, fedeli quindi al loro stile preferito: tutto ciò di cui avevano bisogno veniva portato nei propri zaini.
Il primo giorno si sono fermati a 4100 metri. Il 18 sono saliti al C1 a 5100 metri sul ghiacciaio Bondit. Il terzo giorno si sono spinti fino al C2 a 5500 metri. Da questo campo sono partiti per la vetta e hanno raggiunto la cima con meteo bellissimo ma temperature piuttosto elevate alle 12:45 del 20 luglio. Qui hanno dovuto aspettare 4 ore prima di iniziare la discesa, fino a quando le condizioni non sono ritornate più sicure, quando la neve si è ghiacciata nuovamente. Hanno raggiunto la loro tenda a 5500 metri alle 02:00, dopo 23 ore di salita. Dopo un po' di riposo sono scesi al Campo 1 il 21 luglio, seguendo una linea diversa da quella utilizzata per la salita perché le condizioni della neve sul ghiacciaio erano peggiorate. Il giorno successivo sono ritornati a Khanday.
Secondo la misurazione GPS del team ungherese, la vetta del Bondit Peak è alta 5980 metri, raggiunta attraverso la cresta nord-est. Le difficoltà sono stimate attorno a 1500m, 80°, WI 4, TD (tres difficile). È una salita prevalentemente su neve e ghiaccio. L’avvicinamento sul ghiacciaio fortemente crepacciato non è privo di pericoli e rende difficile l’individuazione del percorso giusto. I seracchi del ghiacciaio sul monte presentano pericolo di valanghe. Ci vuole un po' di impegno per scalare questa via.
La gente del posto ha accolto il team con grande gioia, alcuni si sono persino emozionati. Bondit Peak significa molto per loro ed erano felici di vedere finalmente un team salire in cima. È stato anche un sogno che si è avverato per gli stessi alpinisti. Sebbene tutti siano esperti, è stato il loro primo viaggio nel Karakorum. Ma sicuramente non l'ultimo.
La Nazionale Ungherese di Alpinismo è stata fondata dalla Federazione Ungherese di Alpinismo e Arrampicata Sportiva, con l'obiettivo di effettuare salite di alto livello in tutto il mondo. Mira inoltre a sostenere ed educare i giovani alpinisti a sviluppare le loro capacità alpinistiche. Il primo grande progetto del team è stato un tentativo invernale sulla parete sud di Shkhara, nelle montagne del Caucaso, nel 2020.