Bjørn-Eivind Årtun e Stein-Ivar Gravdal, incidente fatale in Norvegia
Tragedia in Norvegia, dove la settimana scorsa sono scomparsi gli alpinisti Bjørn-Eivind Årtun e Stein-Ivar Gravdal impegnati nell'apertura di una nuova via di ghiaccio sulla parete Kjerag.
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Bjørn-Eivind Årtun
archivio C. Haley, Bjørn-Eivind Årtun
I fortissimi alpinisti norvegesi Bjørn-Eivind Årtun e Stein-Ivar Gravdal sono morti la settimana scorsa durante un tentativo di aprire una nuova via di ghiaccio sull'immensa parete Kjerag nel sudest della Norvegia. I due erano partiti martedì 7 febbraio con l'intento di tornare giovedì, ma al mancato rientro venerdì 10 febbraio è partito un elicottero del soccorso alpino che ha trovato i corpi appesi in parete. Le salme sono state ricuperate domenica. Secondo il Club Alpino Norvegese, la tragedia potrebbe essere stata causata da una grande crollo di ghiaccio o di massi. Sulla stessa parete, nel febbraio 2009, i due avevano aperto la via Strandhogg (800m, WI6, M5, A0), una via che aveva portato le vie di ghiaccio e misto in Norvegia ad un nuovo livello. Inutile dire che con questo incidente, la Norvegia perde due dei suoi alpinisti più forti.
Bjørn-Eivind Årtun aveva 45 anni e, anche se arrampicava dal 1987, si era dedicato seriamente all'alpinismo soltanto da sei anni, durante i quali aveva collezionato un numero impressionante di vie. Tra queste spiccano la veloce prima salita di Dracula su Mount Foraker in Alaska assieme a Colin Haley che gli era valsa la nomination per il Piolet d'Or 2011, un'incredibile ripetizione della Via del Ragni sul Cerro Torre in Patagonia in sole 13 ore dal Niponino attraverso il colle Standhardt e poi, di poche settimane fa, la prima salita della bellissima Venas Azulas sulla vicina Torre Egger assieme a Ole Lied. Årtun lascia una figlia di 12anni.
Stein-Ivar Gravdal aveva 37 anni ed era un climber molto attivo e conosciuto nella sua zona attorno a Stavanger, con numerose prima salite soprattutto sul Kjerag. Aveva scalato su molte montagne del mondo, con un tentativo sulla difficilissima cresta nord del Latok abbandonato a 6300m ed un tentativo sulla Biancherathi Tower, ma è conosciuto soprattutto per la seconda salita della Via dei Norvegesi del 1984 sul pilastro est del Great Trango Tower in Karakorum, Pakistan nel 2008, ma anche per la prima salita della parete nord di Ulvatanna (2,950m) in Antartica nel 2006.
Bjørn-Eivind Årtun aveva 45 anni e, anche se arrampicava dal 1987, si era dedicato seriamente all'alpinismo soltanto da sei anni, durante i quali aveva collezionato un numero impressionante di vie. Tra queste spiccano la veloce prima salita di Dracula su Mount Foraker in Alaska assieme a Colin Haley che gli era valsa la nomination per il Piolet d'Or 2011, un'incredibile ripetizione della Via del Ragni sul Cerro Torre in Patagonia in sole 13 ore dal Niponino attraverso il colle Standhardt e poi, di poche settimane fa, la prima salita della bellissima Venas Azulas sulla vicina Torre Egger assieme a Ole Lied. Årtun lascia una figlia di 12anni.
Stein-Ivar Gravdal aveva 37 anni ed era un climber molto attivo e conosciuto nella sua zona attorno a Stavanger, con numerose prima salite soprattutto sul Kjerag. Aveva scalato su molte montagne del mondo, con un tentativo sulla difficilissima cresta nord del Latok abbandonato a 6300m ed un tentativo sulla Biancherathi Tower, ma è conosciuto soprattutto per la seconda salita della Via dei Norvegesi del 1984 sul pilastro est del Great Trango Tower in Karakorum, Pakistan nel 2008, ma anche per la prima salita della parete nord di Ulvatanna (2,950m) in Antartica nel 2006.
Note:
Planetmountain | |
Intervista a Bjørn-Eivind Årtun | |
www | |
www.thebmc.co.uk | |
www.klatring.no |
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