Bernasconi e Salini, prima ripetizione italiana della via dei Ragni al Cerro Torre
Matteo Bernasconi e Fabio Salini hanno compiuto la settima ripetizione assoluta e la prima ripetizione italiana della leggendaria via aperta dai Ragni nel 1974 sulla Ovest del Cerro Torre, Patagonia (1000m VI/A2).
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Ritmo Latino sulla Ovest del Cerro Torre di Ramiro Calvo
Marcello Cominetti
Vogliamo stupirci ancora, e vogliamo stupirci con… semplicità. Ne abbiamo bisogno anche nell’alpinismo. E Matteo Bernasconi e Fabio Salini con questa loro salita del Torre ci hanno semplicemente stupiti.
I due sono partiti dall’Italia il 25 novembre scorso e il 2 dicembre erano già in vetta al Cerro Torre. Già così non sarebbe male. Ma se si aggiunge che la via che hanno percorso è la stessa (mitica) via aperta dai ragni di Lecco nel 1974 lungo la parete ovest, la cosa è ancora più bella. Tanto più se si considera che la loro è la 7a ripetizione (integrale) assoluta in 34 anni e la prima ripetizione italiana.
Da notare che Matteo Bernasconi, giovane ragno di Lecco, e il suo amico nonché guida alpina Fabio Salini hanno deciso di intraprendere quest’avventura praticamente all’ultimo momento. Matteo poteva contare solo su 20 giorni di vacanza per realizzare il suo progetto. Fabio, non si è lasciato scappare l’opportunità e ci ha creduto. Morale: un po’ la fortuna (alias una finestra di bel tempo arrivata ad hoc) e molto la loro forza e bravura hanno fatto il resto.
Tra le righe, ma neanche tanto, è da sottolineare come sia stato un ragno, Matteo Bernasconi appunto, a centrare la prima ripetizione italiana di questa via che ha segnato la storia del Cerro Torre e che, sicuramente, rappresenta una delle più belle realizzazioni extraeuropee del gruppo alpinistico di Lecco. Come va sottolineata l’estrema leggerezza della “spedizione” o meglio del viaggio che Matteo e Fabio hanno portato a termine. Uno stile semplice, che va all’essenza: bello e “moderno”, insomma.
Per quanti non ricordassero, va detto che la ovest del Torre è forse uno dei capolavori di Casimiro Ferrari ma anche di tutta la spedizione che nel 1974, in condizioni molto difficili, aprì una delle vie più celebrate e belle dell’intero Torre.
Era la prima via da ovest, e la vetta fu raggiunta il 13 gennaio 1974 da Daniele Chiappa, Mario Conti, Casimiro Ferrari e Pino Negri. Fu una spedizione sofferta che costò 2 mesi di tentativi in mezzo alle bufere patagoniche. E sicuramente indimenticabile fu l’arrivo in vetta dei quattro ragni.
Così ha descritto quel momento Daniele Chiappa: “Siamo avvolti nella nebbia e folate di vento forte ci fanno capire che non possiamo fermarci troppo. Scattiamo qualche immagine e giriamo gli ultimi metri di film che Mariolino si è portato per tutta la salita. Poi Pino si toglie la giacca a vento, si leva il maglione dei Ragni di Lecco e si rimette nuovamente la giacca dicendo: …”adesso che siamo qui, possiamo fare una bella cosa, così che dicano per sempre che il Cerro Torre è dei Ragni: costruiamo un fantoccio di neve, lo riempiamo con la ferraglia avanzata e gli mettiamo il mio maglione, così iscriviamo il Torre al Gruppo Ragni”… Così fu! Poi venne la discesa e il ritorno alla vita di sempre”
Molti anni sono passati da quella prima volta, molte cose sono cambiate, ma siamo sicuri che anche per Matteo Bernasconi e Fabio Salini questa è stata una vetta speciale. Ce ne racconteranno loro stessi i particolari…
vai al report della salita
I due sono partiti dall’Italia il 25 novembre scorso e il 2 dicembre erano già in vetta al Cerro Torre. Già così non sarebbe male. Ma se si aggiunge che la via che hanno percorso è la stessa (mitica) via aperta dai ragni di Lecco nel 1974 lungo la parete ovest, la cosa è ancora più bella. Tanto più se si considera che la loro è la 7a ripetizione (integrale) assoluta in 34 anni e la prima ripetizione italiana.
Da notare che Matteo Bernasconi, giovane ragno di Lecco, e il suo amico nonché guida alpina Fabio Salini hanno deciso di intraprendere quest’avventura praticamente all’ultimo momento. Matteo poteva contare solo su 20 giorni di vacanza per realizzare il suo progetto. Fabio, non si è lasciato scappare l’opportunità e ci ha creduto. Morale: un po’ la fortuna (alias una finestra di bel tempo arrivata ad hoc) e molto la loro forza e bravura hanno fatto il resto.
Tra le righe, ma neanche tanto, è da sottolineare come sia stato un ragno, Matteo Bernasconi appunto, a centrare la prima ripetizione italiana di questa via che ha segnato la storia del Cerro Torre e che, sicuramente, rappresenta una delle più belle realizzazioni extraeuropee del gruppo alpinistico di Lecco. Come va sottolineata l’estrema leggerezza della “spedizione” o meglio del viaggio che Matteo e Fabio hanno portato a termine. Uno stile semplice, che va all’essenza: bello e “moderno”, insomma.
Per quanti non ricordassero, va detto che la ovest del Torre è forse uno dei capolavori di Casimiro Ferrari ma anche di tutta la spedizione che nel 1974, in condizioni molto difficili, aprì una delle vie più celebrate e belle dell’intero Torre.
Era la prima via da ovest, e la vetta fu raggiunta il 13 gennaio 1974 da Daniele Chiappa, Mario Conti, Casimiro Ferrari e Pino Negri. Fu una spedizione sofferta che costò 2 mesi di tentativi in mezzo alle bufere patagoniche. E sicuramente indimenticabile fu l’arrivo in vetta dei quattro ragni.
Così ha descritto quel momento Daniele Chiappa: “Siamo avvolti nella nebbia e folate di vento forte ci fanno capire che non possiamo fermarci troppo. Scattiamo qualche immagine e giriamo gli ultimi metri di film che Mariolino si è portato per tutta la salita. Poi Pino si toglie la giacca a vento, si leva il maglione dei Ragni di Lecco e si rimette nuovamente la giacca dicendo: …”adesso che siamo qui, possiamo fare una bella cosa, così che dicano per sempre che il Cerro Torre è dei Ragni: costruiamo un fantoccio di neve, lo riempiamo con la ferraglia avanzata e gli mettiamo il mio maglione, così iscriviamo il Torre al Gruppo Ragni”… Così fu! Poi venne la discesa e il ritorno alla vita di sempre”
Molti anni sono passati da quella prima volta, molte cose sono cambiate, ma siamo sicuri che anche per Matteo Bernasconi e Fabio Salini questa è stata una vetta speciale. Ce ne racconteranno loro stessi i particolari…
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Note:
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