Bellissime nuove vie di ghiaccio in Romsdalen, Norvegia

Nel 2010 l'alpinista austriaco Rudi Hauser si è recato sulla costa occidentale della Norvegia a poche ore da Trondheim, scoprendo ripide valli e gigantesche pareti rocciose che, pur essendo già note dai base jumpers, sono meno rinomate per il ghiaccio e il misto. Questo febbraio Hauser è ritornato in Norvegia insieme a Ines Papert, Lukas Seiwald, Kurt Astner, Emanuele Ciullo, Thomas Senf e Scott Milton. Il team, con base a Sunndalenfjord, ha scoperto il potenziale delle aree di Sunndalen, Amotan, Eikesdal, Eresfjord e Trollveggen, sfornando una serie di importanti prime salite e ripetizioni. Di seguito il report di Ines Papert.


NORVEGIA 2012
di Ines Papert

Surprice (WI6 + / M8, 350m)
Il primo giorno in condizioni perfette, con circa 0° di temperatura, il nostro fotografo Thomas Senf ed io siamo partiti per salire la prima via nella zona Litldalen / Sunndalen. Il nostro obiettivo era una enorme colata di ghiaccio che si poteva raggiungere soltanto dopo 300 metri di arrampicata. Quando siamo arrivati ho iniziato a salire il ripido tiro di misto con la mia attrezzatura trad, la roccia offriva buone protezioni e ho messo il mio ultimo pezzo su una sottile lingua di ghiaccio appena sotto la gigantesca colata. Con cura ho piantato la prima piccozza nel ghiaccio, poi la seconda e ho lasciato pendolare i piedi. Ad un tratto però la colata si è staccata sotto le mie piccozze, tonnellate di ghiaccio sono cadute giù nel vuoto. Mi sono trovata nel vuoto riuscendo a mantenere la calma e ritornare sulla roccia. Il mio primo pensiero: speriamo che Thomas sia abbastanza sicuro sotto lo strapiombo. Ho gridato giù e mi ha risposto affermativo. Siamo stati davvero fortunati e seppur frastornati abbiamo comunque voluto completare la via. La colata pericolosa era sparita ma al suo posto c'era un tetto che ho superato con non poche difficoltà. Thomas ha poi chiuso l'ultimo tiro da primo. L'avevamo finita!

Quattro Naziones (WI 6/M9/A1, 500m)
Avevamo scoperto un enorme colouir ghiacciato alla fine della valle Eikesdal con un tiro finale di misto. Lukas Seiwald, Thomas Senf, Emanuele Ciullo ed io abbiamo salito i primi 400m di terreno facile. Poi le cose si sono fatte più serie: un tiro di 40m lungo una ripida parete di granito per poi finire sulla colata finale...
Lukas mi ha assicurato con enorme pazienza: il ripido granito, le poche protezioni e la scalata tecnicamente difficile hanno reso questo tiro una vera sfida. A metà ho dovuto piantare uno spit a mano per evitare una caduta su una cengia..una sfida fino alla fine. Ho raggiunto la cima davvero esausta. Salirla in libera era semplicemente fuori discussione e abbiamo deciso di ritornare un paio di giorni più tardi. Purtroppo però il tempo è peggiorato. Un'enorme tempesta di neve ed il conseguente pericolo valanghe ci ha costretto ad abbandonare ogni speranza. La prima libera sarà un nostro obiettivo futuro.

Sea Gull Jonathan WI 6 e Offshore (WI 7, 250m)
Uno dei momenti più belli della nostra visita in Norvegia è stato il tragitto in barca da Eidsvåg, attraverso il Eresfjord, fino alla parete sull'altra sponda. Lukas, Scott ed io abbiamo effettuato la prima salita di "Sea Gull Jonathan" in una posizione veramente esposta, in alto sopra il fiordo, mentre Rudl, Kurt e Thomas hanno aperto "Off Shore". Due vie parallele alte 250m e su ghiaccio esigente, mai salite in precedenza. Che esperienza fantastica!

50 $ King Crab (WI6/M10, 350m)
Né Thomas Senf né io avevamo mai salito un ghiaccio dai colori cosi strani. La colata assomigliava alle chele dei granchi reali (che tra l'altro Rudi ci aveva cucinato proprio la sera prima). Nonostante questa massiccia dose di proteine la mia forza mentale era quasi spenta, la roccia accettava poche protezioni e ho quindi protetto la via con 5 spit. Siamo tornati il ?giorno dopo e ho liberato la via: il passo chiave era caratterizzato da un allungo enorme che mi ha fatto cadere un paio di volte. Il ghiaccio restante fino in cima era tra i più belli che abbia mai salito. Questa è sicuramente una delle nostre vie migliori.

Perly on Ice (WI6 / M9 70m Trad)
Il nostro ultimo giorno ci ha offerto temperature calde ed un sacco di neve. Le condizioni erano comunque buone per provare una nuova via. Una fessura nel tetto era il nostro obiettivo: una linea magica protetta con attrezzatura trad che fortunatamente ha tenuto le mie lunghe cadute. Grazie alla motivazione di Thomas sono riuscita nella prima libera poco prima della nostra partenza. Abbiamo chiamato la via come la nostra "madre adottiva" Perly, che ci ha aiutato in tutto e ha reso il nostro viaggio un'esperienza indimenticabile.

Grazie a tutti i membri del team e, naturalmente, a Rudi Hauser che ha reso questo viaggio possibile.