Arrampicata su misto fra Ossola e Canton Vallese

In vista dell’imminente stagione invernale, Giovanni Pagnoncelli e Marcello Sanguineti presentano due vie di ghiaccio e misto sull’ Hubschhorn e il Fletschhorn, due montagne da 'scoprire e inventare' che offrono ancora un alpinismo di ricerca su pareti spesso ingiustamente dimenticate.
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Fletschhorn: sulla via ''Parete Est Integrale'', sulla cascata
Carapella / Lamantia / Pagnoncelli / Sanguineti

Hubschhorn (3192m)
Primavera sulla Nord, parete NE

350m, M5, max 80°
prima salita: Luca Carapella, Tommaso Lamantia, Giovanni Pagnoncelli, Marcello Sanguineti - 7 maggio 2016

L’Hubschhorn si staglia sopra il Passo del Sempione. Il versante sud-ovest, che, se il confine passasse sul passo, sarebbe ossolano, rappresenta una gita di scialpinismo di soddisfazione, grazie a pendii sempre molto sostenuti. Il lato ovest non riveste particolare interesse alpinistico. La parete nord-est, invece, compresa tra due creste - la ovest e la est - è molto ripida e costituita da rocce scure e poco invitanti. Durante l’inverno la parete viene spazzata dai venti provenienti da nord; in primavera si accumula un po’ di neve sui tratti meno ripidi.

1989 - Maurizio Pellizzon e Roberto Pe attaccano la parete. A causa della neve inconsistente e della mancanza di materiale adeguato per proteggersi su misto, i due deviano poi sulla cresta NO e da lì scendono.

Primavera 2013 - Complici copiose nevicate tardive e correnti umide, abbinate alle giuste temperature, la parete si presenta in condizioni eccezionali: un pendio bianco quasi uniforme, eccetto i torrioni più verticali e gli strapiombi. Davide Gallian, Paolo Zanoli e Giovanni Pagnoncelli non si fanno fuggire l’occasione per tentare di portare a termine la linea di Pe e Pellizzon. Purtroppo, a causa della nebbia che limita la visibilità e l’orientamento in parete, invece di raggiungere il nevaio e proseguire su una linea diretta che avrebbe permesso di terminare la via del 1989, si portano più a sinistra, proprio nel cuore della parete e degli strapiombi. Aprono così una nuova linea: Ghost Face (26 maggio 2013; sviluppo 850m, dislivello 550m, TD+).

Maggio 2016 – La via Pe-Pellizzon è ancora incompiuta. Dopo oltre un mese di nevicate primaverili, la temperatura si abbassa notevolmente. Forse è arrivato di nuovo il momento giusto… Luca Carapella, Tommaso Lamantia, Giovanni Pagnoncelli e Marcello Sanguineti si portano sotto la parete. Una volta giunti all’attacco, però, li aspetta una delusione. Le condizioni non sono affatto quelle del 2013: c’è molta neve inconsistente e il ghiaccio è scarsissimo. Capiscono subito che neanche in quell’occasione sarà possibile terminare la via Pe-Pellizzon e tantomeno aprire un’alternativa diretta, logica ed estetica fino in vetta. Attaccano ugualmente a destra della linea del 1989, scalando su terreno aleatorio fino a sbucare alla spalla della cresta NO. Realizzano così una via indipendente, che chiamano Primavera sulla Nord.

Fletschhorn (3993m)
Parete est integrale, parete E

800m, TD
prima salita: Giovanni Pagnoncelli e Marcello Sanguineti, 2 novembre 2014 (Cascata del Fletschhorn: M. Bionda, G. Dell’Oro, M. Garavini, M. Pellizzon, ottobre 1998)

La parete E del Fletschhorn, ben visibile dal viadotto di Simplon Dorf, non rientra nello specifico nelle valli ossolane, in quanto la frontiera fra Italia e Svizzera non si sviluppa lungo la cresta alpina principale.

Ottobre 1998. Un gruppo di alpinisti locali, capitanati dall’allora super-attivo Maurizio Pellizzon ("il Pelli"), si dirige verso la parete. I quattro alpinisti la affrontarono quando i prati in quota sono paglierini e le prime nevi formano le colate di ghiaccio negli invasi in quota. La salita si conclude alla fine delle difficoltà su ghiaccio di cascata: le doppie riportano i quattro a camminare in discesa lungo la via di salita. Nasce così la Cascata del Fletschhorn (IV/4), una scalata su ghiaccio in quota e in un ambiente selvaggio, che termina a metà parete.

Febbraio 2013. Sembra che la prosecuzione della salita della parete E oltre la cascata, con l’arrivo sulla vetta del Fletschhorn, aspetti ancora di essere portata a termine. Tommaso Lamantia e Giovanni Pagnoncelli attaccano il primo tiro della Cascata del Fletschhorn, con l’obiettivo della salita integrale. Purtroppo, il ghiaccio che i due avevano notato nella parte alta, binocolando, non è presente in quella bassa, completamente secca. Devono scalare in dry-tooling su roccia di cattiva qualità e senza fessure. Guadagnano una ventina di metri e attrezzano una sosta su due chiodi da roccia. Non ci sono molte possibilità razionali di proseguire e, viste anche le scariche continue di neve (spindrift) mista a sassi, accompagnate da raffiche di vento violentissime, decidono di ritirarsi.

Novembre 2014. Prima delle 4 di mattina Giovanni Pagnoncelli e Marcello Sanguineti partono dall’auto lasciata al termine di uno sterrato sopra Simplon Dorf e dopo quasi cinque ore arrivano all’attacco della parete E. C’è più ghiaccio rispetto al 2013, così riescono a progredire fino alla fine dei tre tiri più impegnativi, sulla colata glaciale. Le condizioni sono pur sempre aleatorie, ma questa volta di una "aleatorietà accettabile". Scalando la cascata, trovano le vecchie soste del 1998 e 2013. Arriva mezzogiorno e c’è ancora molta parete da scalare, ma sono motivati a raggiungere la cima. In altre tre ore escono dall’ultimo pendio sulla spalla sotto la vetta, poco oltre i 3800 metri. Finalmente, la via che si raccorda alla cresta NE è completata. Dopo una disarrampicata aleatoria di oltre quattro ore lungo la cresta NE, Giovanni e Marcello continuano sul tormentato ghiacciaio sotto la parete N e arrivano a valle alle 10.30 di sera. Lì li aspetta Gianni Saccardo, che risparmia ai due altre ore di cammino, dopo le 18 di attività già fatte, per ritornare all’auto. Non risultano salite integrali (che cioè proseguano lungo la parete oltre il termine della cascata) precedenti (neppure al Pelli, "memoria storica ossolana"), quindi si tratterebbe di una prima, per la quale Giovanni e Marcello propongono il nome Parete Est Integrale.

di Giovanni Pagnoncelli (CAAI) e Marcello Sanguineti (CAAI)


SCHEDA: Primavera sulla Nord, Hubschhorn

SCHEDA: Parete est integrale, Fletschhorn

Thanks to:
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