Anti Atlante del Marocco: esplorazione e aperture di vie d'arrampicata nell'area di Tafraute

Il racconto del breve, ma intenso viaggio di Michele Focchi, Giovanni Pagnoncelli (CAAI) e Marcello Sanguineti (CAAI-GISM) sulle montagne dell’Anti Atlante in Marocco, parte della catena dell’Atlante nel nord-ovest dell’Africa. Il bilancio: un paio di ripetizioni e l’apertura di tre vie nuove. Di Marcello Sanguineti.
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Anti Atlante Marocco: in apertura su Cascata di Cristalli, Kakaa Wall / Lazal Wall (Michele Focchi, Giovanni Pagnoncelli, Marcello Sanguineti)
Focchi / Pagnoncelli / Sanguineti

In direzione dell’Oceano Atlantico e verso SO la catena montuosa dell’Atlante degrada verso l'Anti-Atlante, che culmina nel Jbel Sirwa (3305m). Rispetto all’Atlante le pareti hanno uno sviluppo più modesto e nell’area di Tafraute la roccia prevalente è quarzite molto fessurata, che la rende adatta all’arrampicata trad. È questa la zona che Giovanni, Michele ed io abbiamo scelto come destinazione per una breve vacanza - otto giorni compreso il viaggio - a fine ottobre 2018.

Da Marrakech un ottimo collegamento stradale porta ad Agadir, poi si prosegue su strade secondarie fino alla cittadina di Tafraoute, intorno alla quale si trovano pareti che hanno visto un’intensa attività di apertura, soprattutto da parte di britannici. Da Agadir a Tafraute sono circa 150 km per 2 ore e mezza di viaggio, che diventano 380 km e 4 ore e mezza partendo da Marrakech. Proseguendo verso nord ci si sposta nelle valli in cui, nonostante le molte linee già aperte, vi sono ancora notevoli possibilità di esplorazione e apertura. È proprio questa l’area alla quale puntiamo. Per scalare a Tafraute nord conviene alloggiare, piuttosto che nell’omonima cittadina, a Kasbah Tizourgane, un villaggio-castello berbero perfettamente conservato e in parte adattato per ospitare i viaggiatori, che diventa il nostro "campo base". In questo modo, ci risparmiamo ogni giorno un’ora di trasferimento in auto.

Dedichiamo la prima giornata, piovosa e fredda, all’esplorazione di alcune valli e pareti. L’indomani ci riesce l’apertura di Un Tè con Amici, in stile perfettamente trad: una via di quasi 200 metri, che sfrutta una parte non ancora salita del Rainbow Buttress, nella Valle Afantinzar. Il giorno successivo è la volta dell’apertura della facile, ma piacevole, Luciana, sul settore di destra del Babouche Buttress, nella Valle Tagzene. Segue una giornata dedicata alla ripetizione di due stupende linee in fessura (Berber-Anne e Solar Event) sulla Ksar Rock, nella Valle Afantinzar.

La più bella realizzazione della vacanza è sicuramente la terza via che abbiamo aperto, Cascata di Cristalli, che portiamo a termine "rubandola" al maltempo e in pieno conto alla rovescia per il volo di rientro. Un giorno, dall’alto di un colle, notiamo in lontananza una parete di quarzite rossastra che domina sulle altre; consultando le cartine, scopriamo che è la Kakaa Wall (o Lazal Wall). Si tratta di un’impressionante muraglia esposta a sud, alta 300 metri e lunga circa 1 chilometro, dove si alternano tratti di roccia buona a sezioni di roccia meno solida, che rendono molto complessa l’individuazione di linee di salita sicure. Nonostante le dimensioni della parete, infatti, fino al nostro arrivo vi sono state aperte solo due vie, una delle quali una sul periferico pilastro E. Quindi, precedentemente era stata realizzata solo una salita sulla parete principale. Quale biglietto da visita migliore?!

Per arrivare all’attacco occorrono un po' di fantasia e la predisposizione a "strisciare" sotto piante spinose e arbusti, attraversando una sorta di piccola giungla. Di notte ha piovuto, quindi dobbiamo aspettare che la parete asciughi e, di conseguenza, attacchiamo molto tardi, oltre mezzogiorno. Vogliamo aprire trad, ma portiamo con noi alcuni spit da usare in caso di emergenza. Una fessurina e alcuni tratti in placca ci consentono, con un primo tiro, di arrivare all’inizio di un grande camino, che incide la parete fino in cima e rappresenta la linea di salita che abbiamo individuato. Si susseguono lunghezze ai suoi lati e al suo interno, fino a trovarci di fronte a un tratto strapiombante di roccia marcia, che ci costringe a deviare a sinistra, su placca pura, e a piazzare due spit.

La difficoltà nella scelta dell’itinerario e la necessità di "pulire" i tiri ci costringono a procedere lentamente. Potremmo forzare per arrivare in vetta, ma, sicuramente, faremmo notte e non ci godremmo la salita – e tantomeno la discesa. Decidiamo quindi di calarci, lasciare un paio di fisse e terminare la via l’indomani – che è anche l’ultimo giorno di vacanza! Il giorno successivo rettifichiamo la prima lunghezza con un delicato tratto tecnico su placca, sempre protetto trad, poi risaliamo le fisse e riprendiamo l’apertura. Tiro dopo tiro arriviamo alla base dell’ultima lunghezza, che ci riserva una vera sorpresa: un muro verticale costellato di cristalli di quarzo lunghi fino a 10 centimetri! Alcuni tratti di facile arrampicata e una sgambata finale portano in vetta, poi… giù "di corsa" lungo pendii e canaloni, per contemplare da basso la linea appena aperta!

Attività svolta in sintesi
Esplorazione visiva delle pareti rocciose nelle valli dei settori N e O di Tafraute.
Apertura della via Un The con Amici sul Rainbow Buttress (185m, 6b/A0; trad), nella Valle Afantinzar (29/10/18).
Apertura della via Luciana (140m, 6a; trad), sul settore di destra del Babouche Buttress, nella Valle Tagzene (30/10/18).
Ripetizione delle vie Berber-Anne e Solar Event sulla Ksar Rock, nella Valle Afantinzar (31/10/18).
Apertura della via Cascata di Cristalli (280m, 6b), sulla Kakaa Wall (chiamata anche Lazal Wall), nella regione della Aiguenz Route (1-2/11/19).

Maggiori dettagli e info sul prossimo numero di Stile Alpino, insieme ad altre foto

Thanks to:
Karpos www.karpos-outdoor.com
Wild Climb www.wildclimb.it
CAAI www.clubalpinoaccademico.it




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