Antartide: esplorazione e ricerca alla fine del mondo con Gianluca Cavalli, Manrico Dell'Agnola e Marcello Sanguineti
Le notizie alpinistiche dalla penisola Antartica sono poche e sommarie. Gianluca Cavalli, Manrico Dell'Agnola e Marcello Sanguineti esplorano fiordi, valli e ghiacciai con kayak, sci e slitte. Pionieri in luoghi vasti ed inesplorati, raccolgono campioni di neve a varie quote, che poi catalogano al rientro sulla Ice Bird...
DIARIO ANTARTIDE: OLTRE LA FINE DEL MONDO! di Manrico Dell’Agnola
9 gennaio Alle 16 giungiamo a terra, abbiamo tre tende da piantare e trovare un punto sicuro è molto difficile: la spiaggia è bassa e l’alta marea può darci problemi, ed è pieno di sterco di uccelli e di pinguini. Un piano rialzato sotto uno scivolo di neve dovrebbe essere più sicuro, anche se i vari crolli della gigantesca seraccata di fronte ci impensieriscono. Le sere qui non finiscono mai. Cuciniamo una pasta con carne e beviamo il té. Non fa freddo ma l’aria è umida, il paesaggio è fantastico. Dalla parte opposta della baia continui crolli e spaventosi boati. Alcuni di essi formano enormi onde che fortunatamente si spaccano sulla scogliera. Sembra di essere in guerra. Intanto fuori piove fino fino. Scaldo dell’acqua con il mio Jetboil e la verso nella borraccia che diventa rovente e la infilo nel saccopiuma con tutta la roba umida che tengo lì per la notte. Tutto si asciuga come previsto, ma io dormo poco: la paura di essere spazzato via dalle onde è tanta, penso che sarebbe inglorioso finire così.
10 gennaio Partiamo presto, saliamo il pendio appena sopra le tende, il tempo è brutto e la neve inconsistente. La vetta sopra di noi sembra illuminata da un debole raggio di sole, ma il nostro scopo non è raggiungerla, è capire cosa c’è da scalare nella valle sottostante ma soprattutto prelevare dei campioni di neve. Questi campioni serviranno al C.N.R. per capire se le microplastiche prodotte dal mondo abitato sono arrivate fin qui. Si tratta di una ricerca che può avere importantissime ricadute sulla comprensione dei meccanismi che regolano l’evoluzione del nostro ambiente e gli effetti del continuo processo di antropizzazione al quale lo sottoponiamo.
La neve umida si attacca sotto le pelli ma proseguiamo. Più su cambia tutto, saliamo su grossi blocchi ghiacciati di valanga, ora fa freddo e i ramponi prendono presto il posto degli sci. La cresta è aerea ed il paesaggio potente. Ci fermiamo ancora a raccogliere neve che ora deve essere frantumata con la piccozza, Marcello segna quota e posizione sulle provette, poi proseguiamo verso la vetta.
Per noi tutto è avventura, queste terre sono poco conosciute dal punto di vista alpinistico e non solo, quindi ci muoviamo sempre su territori vergini. Phil, la guida dei nostri compagni di viaggio, è una delle persone più esperte di queste zone, ma anche per lui molte di queste valli costituiscono ancora un punto interrogativo.
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